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Curiosità del Tour de France 2017

di - 24/07/2017

Le Tour de France, che piaccia oppure no rimane la corsa più ambita, quella che regala la gloria e il maggior prestigio, la competizione dove da sempre si dice:” una tappa al Giro ti cambia la carriera, una tappa vinta al Tour ti cambia la vita”.

Con la giornata di ieri si è conclusa l’edizione n104 della Grand Boucle, una delle più polemizzate, con tanti errori e perplessità da tutti i fronti, in gara, da parte della giuria, per le immagini televisive, in fatto di trasferimenti della carovana e senza contare i retroscena che noi comuni mortali non sapremo mai. Eppure, il Tour è il Tour!

La gara a tappe più importante è un turbinio di numeri, di cifre che solo in parte rendono l’idea di quanto sia mastodontica la cosa. In questo breve articolo vogliamo trasmettervi alcune curiosità, tra quelle che, talvolta, rimangono più nascoste.

Froome ha vinto il Tour de France numero 4 (non consecutivi) e con la giornata di ieri ha indossato la maglia gialla numero 59. Per la prima volta dal 2013 ad oggi, il britannico non vince nessuna tappa pur avendo il primato.

La corazzata Sky vince anche la classifica riservata ai team, graduatoria che in un certo senso passa in secondo piano ma che in realtà ricopre un ruolo fondamentale nelle classifiche UCI. Il Team Sky ha sempre conservato la maglia gialla, ad eccezion fatta delle due giornate in cui è stato Fabio Aru ad avere il simbolo del primato.

Questo del 2017 verrà ricordato come uno dei Tour più indecisi ed avvicenti in merito alla classifica generale e al podio, con i primi tre atleti racchiusi in soli 2’20” e i primi cinque in soli 3’05”.

L’età media del podio stesso è di 29,33 anni: 32 Froome, 30 gli anni di Uran, 26 l’età di Bardet.

Il vincitore della maglia bianca dei giovani, il britannico Simon Yates ha concluso 7° nella generale, staccato di 6’14” da Froome.

Questo Tour de France 2017 verrà ricordato per la prima vittoria di un atleta sloveno, Primoz Rogliç, in una delle tappe regine, con l’impresa prima dello scollinamento al Galibier e arrivo a Serre Chevalier.

Due gli italiani nei primi quindici della generale: Aru 5°, Caruso 11°.

Per quanto riguarda qualche curiosità tecnica:

Le bici equipaggiate Shimano hanno vinto tutte le frazioni, hanno monopolizzato il podio e le maglie: Froome (gialla), Matthews (verde), Barguil (pois), Yates (bianca), così come il podio della classifica a squadre: nell’ordine, Sky, Ag2R e Trek.

Questo del 2017, sarà ricordato come il primo Tour e la prima corsa a tappe (di tre settimane) in genere che ha visto trionfare una bici con i freni a disco, Marcel Kittel.

foto credits: Shimano e W. Roosenboom

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.