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Eddy Merckx Italia50, La Maglia Rosa Edition

di - 13/02/2018

Questa di Eddy Marckx Bikes è una sorta di Special Edition di una bicicletta che è già presente a catalogo. Il modello EM525 Special La Maglia Rosa, vuole commemorare la prima vittoria di Eddy Merckx al Giro d’Italia, quella conseguita nel 1968.

Paul Foulonneau | 3SO L’Agence

La vittoria del “Cannibale” Eddy Merckx, probabilmente il più forte corridore di tutti tempi, è anche avvenuta in circostanze che hanno reso epico, con una forte nevicata che caratterizzò la dura tappa con arrivo alle Tre Cime di Lavaredo. Le caratteristiche tecniche del frame, rispetto alla versione classica dell’EM525, non cambiano.

Paul Foulonneau | 3SO L’Agence

Eddy Merckx Italia50 riprende la colorazione rosa della Maglia Rosa, simbolo del primato, disponibile dal 15 Febbraio prossimo nelle configurazioni, framekit, oppure con allestimento completo. Nel secondo caso, il prodotto porta in dote la trasmissione Campagnolo Chorus, il cockpit Deda SuperZero, le ruote full carbon Bora One35 clincher con livrea dark e la sella di Selle Italia Flite, senza dimenticare gli pneumatici Vittoria Corsa. La bici completa ha un costo di 7499 euro.

Purtroppo questo è un brand che non ha mai riscosso, in Italia, il successo che avrebbe meritato. Le sue biciclette, che piacciano, oppure no, hanno delle caratteristiche di design uniche, che le distinguono in maniera netta dalla standardizzazione del mercato attuale.

eddymerckx.com

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.