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Granfondo del Penice, cambia il percorso lungo

di - 28/05/2019

La Granfondo del Penice cambia il tracciato del percorso lungo per mantenere elevati gli standard della sicurezza. Organizzare un evento, una manifestazione sportiva e in particolare una granfondo è un impegno elevato, che alle spalle ha mesi di lavoro e che vede tanti fattori che devono collimare al meglio tra loro. Il piano della sicurezza è, giustamente, uno degli aspetti più complicati che oltre alle carte bollate, vede coinvolti i comuni e i loro territori, le autorità, le persone in veste della Pubblica Sicurezza ma anche i volontari.

Alcune fasi prima della partenza da Zavattarello nell’edizione 2018

Il motivo per cui è stato cambiato, accorciato il percorso della granfondo è proprio la sicurezza. La Granfondo del Penice del 2 giugno prevedeva l’utilizzo iniziale di 150 persone, tra cui 25 moto-staffette, 26 scorte tecniche (con relativo patentino), polizia municipale, gruppi di ex-carabinieri, poliziotti, Protezione civile ed altre associazioni del territorio. Venerdì 24 maggio il Comitato organizzatore ha ricevuto la comunicazione che il piano andava potenziato fino a comprendere 170 persone a terra, impiegate a vigilare tanto sugli incroci quanto sugli accessi privati e tutte dotate di certificazione ASA (addetti segnalazione aggiuntiva).

«Ben venga qualunque disposizione che spinga nella direzione di una maggiore sicurezza – commenta Vittorio Ferrante, presidente della società organizzatrice -, ma certamente molti di voi ricordano come lo scorso anno una simile richiesta, arrivata a tre giorni dalla partenza della Granfondo 3 Laghi di Odolo, abbia di fatto posto fine ad una manifestazione con 20 anni di storia alle spalle».

Poi continua: «Questo non deve stupire perché l’abilitazione ASA, che si ottiene partecipando a corsi organizzati con il supporto della Polizia e della Federazione con cadenza variabile e che va in seguito rinnovata ogni cinque anni, non ha ancora una grande diffusione tra i gruppi di volontari. Noi ci eravamo mossi per tempo: consapevoli dell’importanza sempre maggiore della preparazione del personale e degli obblighi di legge, l’Asd Santangelo ha svolto nei mesi scorsi attività di coordinamento affinché partissero questi corsi, cosa che ha portato al rilascio di oltre 50 abilitazioni ASA tra le associazioni di Varzi, Voghera e del basso Alessandrino. Oltre a questi 50 neo-abilitati, avevamo già altri 25 “storici” a nostra disposizione per un totale di 75 abilitati ASA comunque insufficienti ad ottemperare alla richiesta ricevuta lo scorso venerdì. Per questo motivo abbiamo contattato durante il weekend gruppi provenienti da altre province e regioni che sono stati inseriti nel piano sicurezza. Inoltre abbiamo eliminato dal percorso la salita di Menconico, interessata dal solo tracciato del lungo, cosa che ha consentito di ridurre le richieste di personale e di avere quel minimo di margine necessario a gestire il tutto con serenità».

Il nuovo piano così presentato, grazie alle integrazioni e alla riduzione di percorso (ora di 106 chilometri e 2450 metri di dislivello), è stato approvato con emissione del relativo nulla osta.

«Siamo dispiaciuti – conclude Vittorio Ferrante – di non potere proporre quest’anno nella sua interezza il nuovo percorso lungo, che si riduce così di una decina di chilometri e 200 metri di dislivello, ma abbiamo assicurato il regolare svolgimento della manifestazione e vi aspettiamo per una divertente e sempre più sicura giornata di sport il prossimo 2 giugno a Zavattarelllo».

Si ricorda che sarà possibile iscriversi online alla granfondo (clicca qui) con 40 euro sino al 30 maggio e poi con 45 euro in loco il 1° e il 2 giugno.

Tutti i dettagli sono disponibili sul sito ufficiale

della manifestazione da cui direttamente è possibile avere accesso a tutte le attività del Pedale Sant’Angiolino e della ASD Sant’Angelo-Edilferramenta.

foto Playfull

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.