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Il fiorente mercato delle Wave Pool non conosce crisi

di - 02/06/2020

Un Wavegarden Cove a krefeld, in Germania, entro il 2023. Un’altra onda artificiale Wavegarden approvata a Myrtle Beach, nella Carolina del Sud. La nuova tecnologia SURFLOCH crea le prime onde a Palm Springs, città nel deserto del Sonora nel Sud della California.

Il mercato delle Wave Pool sembra non sentire crisi nemmeno ai tempi del Covid-19. Pochi giorni fa vi abbiamo raccontato della prima wave pool in arrivo in Francia entro il 2024 (LEGGI QUI l’articolo) grazie alla nuova tecnologia Endless Surf presentata dalla storica azienda di parchi acquatici WhiteWater.
Oggi invece siamo già pronti a presentare altri tre progetti, uno per l’Europa, uno per la Carolina del Sud e l’altro per la California. Partiamo dal primo, che mostra sicuramente maggiori affinità con l’Italia: il Wavegarden Cove a Krefeld, a soli 20 minuti da Düsseldorf.

Il primo schizzo del progetto di Wavegarden Cove a Krefeld

La Germania può vantare meno spot dell’Italia e per trovare il mare da Düsseldorf, oltre ad attraversare uno stato, bisogna percorrere almeno 250 km. Nonostante ciò anche qui la popolazione surfistica è folta e in costante crescita.
Forse è per questo motivo che il Gruppo Elakari sta lavorando duramente per portare al termine il Surf Park da 25 milioni, la cui apertura è prevista per l’estate 2023. Gli sviluppatori tedeschi stimano che il progetto potrà attirare oltre 200.000 visitatori all’anno nella regione del Reno-Ruhr. Il Wavegarden con tecnologia Cove sarà posto al centro dell’ambizioso progetto, il quale vedrà la nascita di un’area sportiva dove trascorrere il tempo libero tra benessere, campeggio e gastronomia.

Ecco dove nascerà il Wavegarden Cove di Myrtle Beach sulla costa atlantica della Carolina del Sud

Restiamo ora in tema Wavegarden per annunciare l’altro progetto approvato, stavolta per la città Myrtle Beach, nota meta vacanziera situata sulla costa atlantica della Carolina del Sud.
Il Myrtle Beach City Council ha approvato lo sviluppo di un Wavegarden Cove e ha firmato un contratto di locazione di 50 anni in una posizione privilegiata nel cuore del quartiere dei parchi di divertimento, accanto al Convention Center, Top Golf, il campo da baseball della lega minore Cubs e Broadway.
Il Consiglio Comunale ha elogiato l’iniziativa di portare nella città una wave pool Wavegarden Cove, descrivendola come una risorsa enorme per la grande comunità e regione, che vanta già oltre 20 milioni di visitatori ogni anno.


Passiamo ora ad illustrarvi un progetto approvato da tempo e che produce onde artificiali da qualche mese. Nei social circolano numerosi video curiosi ma fino a qualche giorno fa non sono stati svelati molti dettagli: parliamo del The Palm Springs Surf Club.
Nasce tutto grazie a SURFLOCH il cui inventore, Tom Lochtefeld, lavora da 30 anni sulla ricerca e sviluppo di questa innovativa tecnologia, il cui motore principale per generare le onde è la pressione pneumatica.
La wave pool di Palm Spring è un semplice centro test creato su una vecchia piscina già esistente e di piccole dimensioni…si avete letto bene, già esistente. Questa tecnologia può adattarsi a fondali già costruiti per altri scopi ed entrare in funzione anche su lagune di piccole dimensioni.
Puoi vedere i primi barrels di SURFLOCH a Coachella Valley, per il test del Palm Springs Surf Club, nel video sopra o nelle foto seguenti. Al progetto hanno aderito due surfisti professionisti che di wave pool ne hanno provate negli anni: sono Cheyne Magnusson e Kalani Robb.

La vera innovazione della tecnologia di SURFLOCH sta proprio nella sua estrema versatilità e nella capacità di generare infiniti tipi di onde, come in oceano, dove nessuna onda è uguale a quella precedente.
Pono Group ha così deciso di collaborare con Surfloch per rinnovare il vecchio sito del Palm Springs Surf Club (PSSC), creando con successo onde oceaniche senza cambiare la batimetria del pool esistente: una novità per qualsiasi azienda di wavepool.

Nonostante abbia contribuito allo sviluppo di altre tecnologie per la produzione di onde sul mercato, Cheyne Magnusson, Chief Hydro Officer presso PSSC, ha scelto la soluzione pneumatica unica di SURFLOCH perché forniva una gamma illimitata di tipi di onde.
Questa la sua dichiarazione:
“Abbiamo tutto. Ho usato altre tecnologie pneumatiche in giro ma se paragonassi la loro varietà al suonare note diverse su una tastiera, la tecnologia di Tom (SURFLOCH) è come suonare un organo da teatro… Sto ancora scoprendo nuove combinazioni e soluzioni “.
“Come surfisti, vogliamo che la stessa onda si formi ancora e ancora, ma anche avere una varietà di onde è qualcosa che fa sembrare una piscina più simile alla realtà. Questa tecnologia ha infinite combinazioni per renderci tutti soddisfatti ad ogni livello di surf.”

In conclusione questi tre nuovi progetti sono l’ennesima dimostrazione che il mercato delle Wave Pool, quelle per cui il costo per onda è basso e il numero di onde prodotte ogni ora elevatissimo, non conosce crisi economica.
Crediamo dunque che per un territorio fertile per questo genere di parchi acquatici come l’Italia, la nascita di una e più onde artificiali dinamiche sia solo questione di tempo.
E chi per primo arriverà probabilmente avrà anche maggiore successo economico.

Sotto: qualche foto del centro test del PSSC – Palm Springs Surf Club

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf