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La Granfondo di Loano apre la stagione delle GF

di - 11/02/2019

Come ormai d’abitudine la Liguria ospita l’overture della stagione delle granfondo e la Granfondo di Loano apre ufficialmente le danze di questo 2019. A livello numerico forse, ci si aspettava qualcosa in più, si va di poco oltre i 500 partecipanti ma il livello qualitativo dei partecipanti è stato veramente alto. Vince Pozzetto su Elettrico, terzo Cini (compagno di Pozzetto) ma quello che è da sottolineare è la media oraria elevata e una preparazione atletica, da parte di tutti, altissima, con uno spirito agonistico e voglia di primeggiare che è ben altra cosa se paragonato alle granfondo di 10 anni fa. Al kilometro 0 ci si scattava in faccia, come si dice in gergo!

Granfondo di Loano 2019

Ed eccoci qui ancora una volta e, meno male! Dai diciamo la verità: non aspettavamo altro, nonostante un inverno che si è svegliato in modo prepotente nelle ultime tre settimane, nonostante il picco dell’influenza sia in atto proprio in questi giorni e nonostante tutto e tutti! Tutto? Si perché c’é sempre qualcosa che potrebbe andare meglio, per guadagnare qualche watt sperato, oppure per perdere qualche grammo in più di ciccia e tanto altro. Tutti? si tutti, perché al kilometro zero della prima granfondo stagionale, tirare via l’asfalto e vedere gente che ti scatta sul muso oltre i 50 kmh, non è cosa bella per nessuno, così, giusto per fare un esempio. Eppure ci piace, ne sentiamo la mancanza nonostante (oggi ci piace questa parola) un inverno trascorso sui pedali senza fermarci. Quando hai lo spirito agonistico che ti scorre nel sangue, puoi pedalare tutti i giorni, ingarellarti con gli amici, toglierti via la pelle sui rulli per simulare una gara ma hai bisogno prima di tutto di andare in griglia. Hai necessità di respirare l’odore della crema riscaldante; hai bisogno di parlare con quegli individui che condividono la tua stessa passione e voglia di competere; ti da fastidio ma godi al tempo stesso di quella pelle d’oca che ti pervade nei minuti che precedono la partenza. Vuoi misurare te stesso e sentirti partecipe e protagonista di un mondo che ti fa fare una fatica assurda ogni volta che sali su quella cosa che si chiama bici. É così!

Claudio Chiappucci, Olga Cappiello e Pier Paolo Pesce

Il 2019 la conferma e il cambiamento: qualcosa cambia nella testolina di questi “amatoracci” che, come buona parte dei ciclisti, hanno sempre mascherarato le ambizioni e velleità. “No, non mi sono allenato”, “sono raffreddato”, “ho cambiato casa”, “ho mangiato troppo panettone”, “ieri sera mia moglie ha fatto la polenta con il cinghiale”, “ho altri obiettivi stagionali” e così via, tutte affermazioni mirate più che altro a giustificare un’eventuale débâcle. Oggi come oggi è difficile mascherare tutto ciò, i social, la costante autoproclamazione, le immagini e i video, la voglia di affermazione, fanno si che molti ti spiattellano in faccia le ambizioni sin da subito. Tutti tirati come delle acciughe, magri da far schifo, con gambe abbronzate e depilate degne di una vacanza alle Maldive (anche le estetiste ci guadagnano). Eppure tutto questo ci piace non ne possiamo fare a meno. Qualcosa cambia anche nelle bici che si vedono in griglia, perché sempre più spazio occupano le bici con i dischi.

Granfondo Loano 2019, all’arrivo un bel bacio fa sempre bene

La Granfondo Loano 2019: personalmente avrei firmato per una granfondo con circa 1000 presenze, io (chi scrive questo pezzo) l’ho anche detto: il motivo? La voglia e la smania che vibra nell’aria tra i ciclisti e non solo, per la voglia di competere e gareggiare, di fare la prima per vedere i frutti dell’allenamento invernale e di fare le prime vere sgasate, degne di essere chiamate tali. Il numero di partenti si ferma a 500 unità ma con un livello qualitativo veramente molto alto, uno dei più alti per questa granfondo. L’affermazione ricorrente del sabato, al ritiro dei pacchi gara era:” se arrivi nei 70/80 è già tanta roba, significa andare forte ed essere dei fighi”. Sempre in merito al numero dei partecipanti: verò è  che in qualche edizione del passato, questa manifestazione e molte della Liguria, hanno evidenziato qualche problema di gestione, principalmente legato al traffico e alla gestione di qualche punto sensibile, aspetti e situazioni che hanno creato difficoltà. Purtroppo, ogni manifestazione ligure che si svolge nel fine settimana, si deve confrontare con il problema del traffico e di quella strada, la Via Aurelia che è l’univa via di comunicazione (autostrada a parte): se chiudi quella, anche per poco, blocchi una regione intera! Immaginate voi. Questa del 2019, a nostro parere, è una delle edizioni meglio congeniate e gestite di questa granfondo.

la piazzetta sede di arrivo e partenza

Uno dei dubbi principali era l’arrivo, posto alla fine della discesa che avrebbe riportato i corridori verso il mare, una sorta di bandiera a scacchi in discesa, da cui si arrivava piuttosto lanciati. Eppure, per fortuna, il paio di cadute che si sono verificate, per fortuna di poco conto in termini di danni, hanno avuto luogo per disattenzione degli atleti, per eccesso di agonismo e magari una scorretteza senza senso. Anzi, alla fine ci piace sottolineare, che tutto sommato, aver bypassato la Via Aurelia ha portato benefici alla cittadinanza, agli spettatori, agli oganizzatori e anche ai corridori stessi. Bello il percorso, con strade buone e poca pianura, battuto da un forte vento che si intensificato in modo esponenziale nelle battute antecedenti alla partenza. Un tracciato piuttosto tecnico che non dava molto respiro anche per quanto riguardava l’interpretazione. La prima salita era, è, una sorta di imbuto, anche piuttosto duretta nel primo km! In questi casi puoi avere la gamba ma se la attacchi da dietro è facile mettere il piede a terra e, CIAONE! (si ciaone e con questa parola non meritiamo l’estinzione, come qualche saccente scriverebbe su FB). Tanto vallonato nei kilometri centrali, sempre in spinta e con la catena in tiro. Se ne hai ci stai, se non ne hai, prima della salita lunga verso lo Scravaion ti stacchi e diventa infinita.

L’arrivo vittorioso di Pozzetto

Salita lunga, poco meno di 15 km, non particolarmente impegnativa ma è comunque la prima gara di stagione e può succedere qualsiasi cosa. Questa salita, a nostro parere è molto bella, divisa in due settori: il primo è quello più impegnativo con pendenze che vanno anche oltre la doppia cifra. Il secondo settore, dopo l’incrocio di Castelvecchio, diventa più agevole e veloce e si può tenere il padellone! Abbiamo scollinato tra la neve, freschetto ma senza eccessi. strada pulita anche se un pelo viscida prima di imboccare l’abitato di Bardineto. Qui sei in Liguria, nel suo entroterra ma sembra di essere all’interno delle Alpi, paesi e paesaggi magnifici, affascinanti, dove la natura è il soggetto principale, tutto il resto è contorno. Si riprende la salita per scollinarere in direzione Carpe, discesa veloce, bella, ampia, con il mare che fa da sfondo. Qui devi saper guidare la bici e non perdere la lucidità, per guadagnare su quelli che ti stanno dietro ma anche per divertirti (se sei capace e hai un pò di pelo). Si passano anche gli 80 kmh e non è roba per tutti! Toirano, Boissano, Loano. I primi 60/70 arrivati sono in 3 ore. 105 km, 1600 mdsl, 36, 37, quasi 38 di media. Buona stagione granfondistica a tutti.

loabikers.com

4actionsport.it

a cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.