Pubblicità

Lapierre: il test della Xelius SL 9.0 Disc 2021

di - 02/12/2020

Quando si tratta di una bicicletta race oriented, le prestazioni e i feedback tecnici sono piuttosto chiari in fatto di interpretazione. La grossa variabile è come il mezzo elargisce ed esprime la sua performance e nel caso della Lapierre Xelius SL Disc è difficile fare un confronto con altre biciclette presenti nel mercato. Abbiamo provato la versione 9.0 della collezione 2021.

La sezione della bici che forse identifica al meglio l’intero progetto Lapierre Xelius, ovvero la zona di incrocio tra i foderi obliqui e il piantone. Qui si nota anche la “squadretta” che viene usata come bloccaggio del seat-post, ben integrata nella tubazione.

Il design Lapierre è come un DNA

Il design della Xelius è una sorta di marchio di fabbrica, un fattore che differenzia questa piattaforma da qualsiasi altra bicicletta. Volumi e shape delle tubazioni certo, ma questi foderi obliqui che rimangono staccati, quasi indipendenti dal profilato del piantone, sono una soluzione unica nel suo genere (ripresa dal progetto endurance Pulsium e dalla nuova bici aero Airocode DRS). Unica è anche la costruzione del frame full carbon, ma per spiegarlo meglio riprendiamo una pubblicazione precedente.

Lapierre lancia la Xelius quarta generazione

Xelius SL 9.0 Disc 2021

Frame e forcella sono completamente in carbonio, costruiti grazie ad una fibra ultraleggera e con tessuto unidirezionale (UD). La tecnica, adotta di fatto il procedimento monoscocca per il triangolo principale e unisce i foderi del retrotreno (obliqui e orizzontali) in un secondo momento. Il volume dei tubi non è mai eccessivo e fa collimare rotondità e schiacciamenti, nervature vistose a sinuosità, che nel complesso fanno di Xelius Disc una bici elegante, non invadente.

Alcune soluzioni tecniche eccellenti

  • Le zone di ingaggio dei perni passanti hanno predisposizione all’asse SpeedRelease, ma in questo caso viene adottato un perno passante tradizionale.
  • La scatola del movimento centrale è larga 86,5 mm e ha le sedi press-fit. Il fodero drive-side (lato catena), vicino al bottom bracket, ha una piccola vite, ovvero il punto in cui può essere avvitato il magnete per il power meter Shimano (la produzione di queste bici è la medesima di quella dei pro).
  • Inoltre, la tubazione obliqua ha una vite nella sezione rivolta verso il terreno: questo è il punto di ancoraggio della batteria Di2. Lapierre è stata la prima ad usare questo concetto che prende il nome di GLP (Gravity Logic Project), lo spostamento delle masse verso il basso, ora ripresa anche da altri marchi per lo sviluppo di alcune piattaforme di nuova concezione.
  • La zona dello sterzo è leggermente ribassata, a conferma di una geometria e design race concept.

Allestimento, peso e prezzo Lapierre Xelius 2021, versione Disc SL 9.0

  • La trasmissione è Shimano Dura Ace Di2, con doppio plateau anteriore 52/36 e pacco pignoni 11/30. Impianto frenante con dischi (Dura Ace) differenziati, 160 mm anteriore, 140 mm per il posteriore.
  • Perni passanti Lapierre con dimensioni classiche: 100×12 mm sull’avantreno, 142×12 millimetri per il retrotreno. E’ fornita una linguetta con terminale a brugola (non è fissa e può essere rimossa), utile per l’estrazione dell’asse passante.
  • Il seat-post, in carbonio, ha un diametro da 27,2 mm ed è off-set zero.
  • La sella è Fizik Argo Vento R5.
  • Lo stem e la piega sono Lapierre, il primo in alluminio e il secondo in carbonio.
  • Molto interessanti le ruote Lapierre, con cerchio completamente in carbonio da 38 millimetri e tubeless ready. Il canale interno è largo 19, moderno e attuale.La raggiatura è differenziata tra anteriore e posteriore, con nipples esterni al cerchio e mozzi in alluminio
  • Gli pneumatici Continental GP5000TL (tubeless), con sezione da 25.
  • 6999 euro il prezzo di listino, per un peso rilevato di 7,38 kg (senza pedali).

Le nostre Impressioni

Parliamo e scriviamo di una bicicletta top di gamma, votata al segmento racing con allestimento e livrea cromatica 2021. Lapierre Xelius SL Disc 9.0 è un mezzo sicuramente confortevole, in relazione alla fascia di mercato della quale fa parte, fattore che permette di accontentare un’ampia schiera di utilizzatori. Ma, non è docile; non è una “comodona”, anzi è grintosa e invita a spingere, soprattutto ad andare in fuori sella.

Una prospettiva della tubazione obliqua, con le asole d’ingresso di cavi e guaine.
Elastica

Capace di smorzare buona parte delle vibrazioni sulla porzione posteriore è anche molto elastica e nelle fasi di rilancio sembra fornire un supporto alla spinta, verso l’alto e verso l’anteriore. Questa parte della performance è da capire e da assecondare, per nulla comune. Una skill utile: per questa sua caratteristica si sfrutta al pieno delle sue potenzialità caricando il peso verso la parte centrale del telaio e lasciando scaricato l’avantreno. Quando ci si alza in piedi sui pedali si percepisce una certa durezza del blocco davanti, bello sostenuto, assecondato dalla “morbidezza” della forcella. La trazione del posteriore è eccellente.

Stabile

Davvero tanto stabile e questa SL Disc lo è di più, se paragonata alla versione caliper (nel 2019 avevamo provato la Xelius SL700 Team Replica). Invita ad allargare le curve a tenere una traiettoria ampia e veloce, a favore di un’andatura alta. In questa situazione una parte del merito va anche alle ruote, che funzionano bene e sono di buon livello, una sorta di race ready del tutto gestibili, anche da chi vive la bici lontano dall’agonismo. Noi abbiamo utilizzato il pacchetto in configurazione tubeless.

Rapporto qualità/prezzo molto buono

Vale la pena citare il buon rapporto tra la qualità del prodotto, nella sua totalità e il prezzo. Vero, 6999 euro non sono bruscolini, ma questa è una bicicletta top di gamma e molte sue concorrenti, a parità di allestimento richiedono 1000 euro in più. Questa livrea cromatica è bel valore aggiunto.

Lapierre Xelius SL Disc 9.0 2021

In conclusione

Dal punto vista prestazionale offre degli spunti davvero interessanti, mai banali e che al tempo stesso devono trovare la giusta interpretazione e un approccio corretto. Ci riferiamo a questo suo “comportamento elastico”, che non trasmette un feeling immediato, ma che diventa vantaggioso in termini di comfort e guidabilità. E’ un fattore che deve essere capito e alcune ore di utilizzo sono necessarie per capire come portare la bici al limite, sfruttandola fino in fondo. Avremmo preferito una piega manubrio con i terminali inferiori più lunghi, per poter beneficiare della Xelius anche in pianura ad andature sostenute, frangente dove la bici si comporta in maniera eccellente, ricordando che non è una aero bike. 

a cura della redazione, immagini della redazione tecnica

shop.lapierrebikes.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.