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Lapierre lancia la Xelius quarta generazione

di - 18/06/2018

È la quarta generazione della bici road, top performances, più versatile del marchio francese, sempre presente in campo internazionale, sicuramente conosciuta anche in Italia, in ambito road, oltre che nei segmenti mtb ed e-bike ma poco vista. La nuova bici è più leggera del 10% rispetto al modello precedente, con un telaio di 780 grammi (versione rim brakes, senza verniciatura, 895 grammi nella versione Ultimate Team completa di grafiche), con una forcella full carbon di 334 grammi. Xelius ha un design unico nel suo genere, uno dei punti di forza di questo modello della casa transalpina.

Lapierre è un’azienda storica del ciclismo, non solo quello transalpino, un brand che nasce da una passione familiare e che ora fa parte di un grosso gruppo industriale. Le bici Lapierre, famose in Italia, in particolare nei segmenti mtb ed e-bike, hanno la caratteristica di avere un design unico nel loro genere, forme che a prescindere dalle performances tecniche rendono ben identificativi questi prodotti all’interno di un mercato molto standardizzato (aspetto a nostro parere non secondario al giorno d’oggi).

Andiamo nel dettaglio di quest’ultima creazione, Lapierre Xelius SL rim brake: il frame è una sorta di monoscocca in fibra di carbonio, con un triangolo anteriore in un unico pezzo a cui viene unico il carro posteriore in una fase immediatamente successiva.

Oltre a questo dettaglio di primaria importanza, ogni singolo profilato soggetto a sollecitazioni maggiori (ad esempio il tubo sterzo), viene rinforzato con un ulteriore strato di fibra composita. Le tubazioni della versione Ultimate Team, sono il risultato di un blend di tessuti di carbonio, con caratteristiche tecniche diverse tra loro (24THR, 30TIM, 40THM, 60T e 80TUHM), 24THR, 30TIM, 40THM per la costruzione della forcella.

Per ogni singolo telaio vengono impiegati 200 fogli di carbonio per il triangolo anteriore, 45 per il solo fodero posteriore lato catena, 54 per il fodero posteriore orizzontale “non drive”: entrambi i foderi bassi, sono stati completamente rivisti, paragonati alla versione più anziana. Non finisce qui: per questo modello top level, i tecnici francesi hanno messo a punto una nuovo processo di controllo e finitura interna dei tubi, procedura che prevede l’impiego del lattice.

Il lattice viene iniettato all’interno dei tubi (per poi essere rimosso), limitando l’impiego della resina e diminuendo il peso, lattice che permette di avere delle pareti più lisce e pezze di carbonio compattate tra loro in modo migliore, rispetto alle procedure standard. La Xelius SL di ultima generazione sfrutta i più recenti studi in termini di aerodinamica (Naca e Kaam-Tail), abbinati ad un progetto che della versatilità d’impiego la sua arma vincente.

Rispetto alla versione precedente, pur avendo mantenuto i foderi obliqui posteriori curvati, come un a sorta di prolungamento del tubo orizzontale, la Xelius 2019 ha un piantone (con disegno asimmetrico) rivisto con un serraggio sella semi integrato, un seat-post da 27,2 mm di diametro e nuove asole d’ingresso per cavi e guaine, siano esse per trasmissione Di2 che per quella meccanica.

La scatola del movimento centrale che prende il nome di PowerBox, è larga 86,5 mm e supporta di natura i cuscinetti press fit. Il frame risulta più magro (al tempo stesso più rigido) sull’avantreno (diametri da 1”1/8-1”,5), soluzione che lo rende più agile nelle discese tecniche e veloci, in combinazione con la forcella.

La forcella ha steli più stretti verso il basso e più larghi man mano che si passa verso l’alto, dove alloggio il freno direct mount (standard ad un solo bullone per il carro posteriore). Cambiata anche la geometria: disponibile in sei differenti misure, dalla xs alla xxl, a parità di taglia ha una tubazione più corta di 1 cm, con carro posteriore da 40,5 cm comune e tutte le misure, compatibili con pneumatici fino a 28 mm di sezione. Cinque gli allestimenti previsti a catalogo: Xelius SL900, SL700, SL700FDJ, SL600 e SL500, tutte con trasmissione Shimano.

Lapierre Xelius Disc Brake: freni a disco a parte, il design, il concetto di versatilità e il dna della bici non cambia, se messa a confronto con la sorella con freni tradizionali. Il frame è costruito con tre tipologie di fibra composita di matrice unidirezionale (24T, 30T e 40T), con inserti aggiuntivi di resina TG nelle zone dove alloggiano le pinze per i dischi, soluzione che ha l’obiettivo di irrobustire ulteriormente la struttura di telaio e forcella. Telaio e forcella sono compatibili con le ruote di casa Mavic che hanno il perno passante Speedrelaise.

Le taglie sono le medesime della versione rim brakes e accomunate da foderi orizzontali posteriori con lunghezza di 410 mm. gli allestimenti previsti in questo caso saranno due, SL700 Disc e SL600 Disc, con trasmissioni Shimano.

foto a cura di redazione tecnica e  Dom Daher

lapierrebikes.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.