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Last Swell: bentornato autunno!

di - 21/09/2022

L’inizio dell’autunno meteorologico, ormai lo sappiamo, coincide con il primo giorno del mese di settembre. Quello astronomico, invece, cade il giorno dell’equinozio, ossia quando giorno e notte hanno la stessa durata di 12 ore, per il 2022 in Italia inizierà il 23 settembre alle ore 3:04.
Ma l’autunno surfistico, quello più amato dalla maggior parte dei cacciatori di swell, è iniziato esattamente sabato 17 settembre.

Photo: Albert Ferrari (@budalbear), Surfismo events (@surf.ismo), Roberto Albigi (@thebanzaieye)

Dopo alcune modeste perturbazioni che ci hanno interessati a fasi alterne da inizio mese, delle quali poche sono state in grado di portare onde discrete sulle nostre coste mentre altre hanno fatto registrare tristi eventi di cronaca meteo-idro-geologica, tra venerdì 16 e sabato 17 è arrivato il turno di un intenso fronte atlantico seguito da aria fredda di origine artica.

Boa di La Spezia, rete ondametrica nazionale: andamento della temperatura superficiale del mare dal 1 al 20 settembre 2022. Si nota chiaramente il calo termico, ma ancora si registrano valori superiori ai 24°C.

Fino al 15 settembre i mari attorno all’Italia non hanno generato mareggiate di particolare qualità. Durante il weekend del 10-11 una circolazione depressionaria in transito sull’Europa centrale ha attivato venti di libeccio corto sui mari del Centro-Nord, questo è vero, ma nonostante la boa di La Spezia abbia superato un’altezza d’onda significativa di 3 m il periodo dell’onda non è stato altrettanto generoso.
Complice un fetch davvero limitato le onde sono state spesso molto vicine tra loro, andando ad attivare solamente alcuni spot tra Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna.

Inoltre fino a metà mese non c’è stato un vero e proprio ricambio d’aria sull’Italia, il clima ha continuato a mostrare un sapore pienamente estivo e la temperatura del mare, come mostra il dato della boa di La Spezia qui sopra [per scoprire la nuova rete ondametrica nazionale LEGGI QUI], si è mantenuta sempre intorno a 26°C, con un’anomalia positiva superiore alla media fino a 2-3°C.

Poi dal 16 settembre inizia la svolta: un’intensa perturbazione colma di aria fredda di origine artica si muove rapidamente verso l’Europa centrale, puntando direttamente verso l’Italia.
Si tratta di una tipica perturbazione di stampo invernale, di quelle che se arrivano a gennaio sono in grado di portare la neve a quote basse su molte regioni.
E’ un sistema perturbato che traccia una traiettoria meno usuale rispetto alle solite perturbazioni atlantiche, generando schemi differenti.

Infatti l’aria fredda in arrivo da nord, durante questi scenari meteorologici genera uno schema differente, il quale siamo sicuri che viene apprezzato dalla maggior parte dei surfers della costa ovest.

Onda lunga da maestrale, vento moderato da nord: una lineup ligure figlia dello schema meteorologico del 17 settembre, descritto in questo articolo

Di quale schema si tratta?

Solitamente una perturbazione atlantica fornisce vento e mareggiate attraverso la sequenza: libeccio/scirocco all’inizio nella fase pre-frontale, ponente/maestrale dopo il transito del fronte freddo, con possibile ultima fase breve di temporanei rinforzi di tramontana/grecale, questo prevalentemente in costa est.

Stavolta invece l’aria artica ha spinto decisamente di più seguendo i movimenti, differenti dal solito, del centro di bassa pressione. All’inizio abbiamo avuto una breve fase di libeccio, ma senza scirocco ne ostro, solo vento da sud-ovest che ha iniziato a rinforzare giovedì 15, ma si è fatto più teso venerdì 16, su un fetch corto ma interessando comunque Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna, e regalando le prime onde.
Venerdì notte inizia l’ingresso dell’aria fredda da nord, il libeccio cede il posto al ponente, vento da ovest che si estende anche ai mari del Sud Italia rinforzando ulteriormente.

L’impetuoso ingresso del maestrale nelle prime ore di sabato17. Si notano inoltre i venti da nord in rinforzo in Liguria e da N-E sull’alto Adriatico. Modello: ECMWF su elaborazione ARPA Lombardia

Fin qui nulla di nuovo se non fosse che finalmente, dopo mesi di attesa, torna il maestrale in Sardegna: il vento che regna nel Mediterraneo sfocia con irruenza dalla valle del Rodano e raggiunge l’isola al mattino di sabato, sfruttando tutto il suo fetch disponibile e proseguendo fino a raggiungere Campania, Calabria e Sicilia nelle ore successive.
Ma l’aria fredda da nord, come ormai saprete, ama sfruttare un altro canale d’ingresso, quello di Trieste, ossia la porta della bora.
Quella di cui parliamo è una perturbazione fredda ma anche veloce, così lungo la costa adriatica si passa rapidamente da un debole maestrale, spesso side-offshore, a raffiche da Nord-Est prossime o superiori ai 100 km/h in diversi tratti di costa.

La bora ha un fetch limitato in costa est, ma quando soffia con tanta intensità riesce comunque a generare onde consistenti, molto vicine tra loro ma comunque ben formate.
Come detto sopra il fronte freddo scivola rapidamente verso il sud Italia nel corso della giornata, e il vento impetuoso da Nord-Est lascia spazio a brezze più sostenibili da nord, lasciando una scia di onde in scaduta che incontrano le coste di Romagna e Marche prima che faccia buio.

La costa romagnola non è certo abituata a ricevere spesso onde simili con mareggiate da nord-est. Foto: @surf.ismo

Ma ora arriviamo alla ciliegina sulla torta, che spetta alla costa ovest, quella decisamente più premiata durante l’ultima mareggiata.
Il vento da Nord-Est in questa occasione non si è limitato a scorrere lungo la riviera adriatica, ma già dal primo mattino di sabato ha valicato l’Appennino ligure.
Il risultato è stato che, mentre l’onda consistente di maestrale veniva diffratta verso gli spot esposti della Liguria e su tutta la Toscana, il vento teso da terra raggiungeva la costa, regalando in questo modo la magia.

La tramontana, inizialmente un po’ troppo forte e fastidiosa, ha ben presto diminuito la sua intensità regalando un pomeriggio epico per chi ha saputo cercare la secca giusta, tra Liguria e Toscana.

Ma scendendo più a sud il regalo, solo un po’ più tardi, è arrivato anche nel Lazio e in particolare nelle zone a nord della regione. Qui il forte vento da O/N-O ha continuato a girare e, mentre l’onda consistente dalle Bocche di Bonifacio continuava ad entrare sulla costa, l’offshore iniziava sempre di più a pettinare i frangenti, fino a regalare su diversi spot un tramonto da favola.

Il calo del vento e la sua rotazione, in alcune zone da nord e in altre da nord-est, si è poi palesato anche in Sardegna, ad iniziare dalla costa nord al sunset di sabato, per poi proseguire sul resto dell’isola domenica mattina, quando si è disposto ovunque da E/N-E, soffiando debole e regalando un’ottima scaduta.

Campania, Calabria e Sicilia hanno goduto di un’ottima scaduta soprattutto domenica 18; forse l’unica zona in ombra, in questo caso non solo dai riflettori ma anche dalle onde, è stata la costa Ionica.

Conclusione

Abbiamo vissuto un weekend di rientro alla normalità dal punto di vista meteo-climatico, grazie ad un passaggio perturbato di stampo pienamente invernale.
Tuttavia, essendo tutti abituati ad un clima estivo protrattosi ad oltranza, il calo termico ci è sembrato molto più sensibile di quanto sia stato realmente.

Viviamo l’epoca dei cambiamenti climatici, molto più rapidi di come sembrava fino a qualche decennio fa. Questo si riflette anche sul Mare Nostrum, un mare che nonostante la recente rinfrescata è ancora più caldo di circa 2 gradi rispetto alla media, fornendo valori di temperatura mai registrati dal 1982 ad oggi [vedi immagine qui sotto, la linea viola rappresenta il 2022, quella nera la media climatica].
I cambiamenti climatici portano e porteranno stravolgimenti anche per le mareggiate future, non possiamo dire in che misura saranno quelli positivi e quelli negativi, in termini surfistici.
Ma una cosa è certa: siamo anche noi la causa del cambiamento, un cambiamento che al di là dei riflessi sul moto ondoso sta modificando il mondo in generale, così come lo conosciamo. Facciamo in modo che questi cambiamenti siano il meno impattanti possibile, ognuno di noi può metterci del suo.

 

 

 

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf