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Making New Waves, il nuovo documentario di Wavegarden

di - 18/03/2023

IN CHE MODO WAVEGARDEN STA REALIZZANDO I NUOVI TIPI DI ONDE?

Per la prima volta Wavegarden mostra il dietro le quinte del lavoro svolto per creare le nuove onde per i suoi surf park sparsi in tutto il mondo. Si tratta di un’attività nata dalla collaborazione con alcuni surfisti professionisti che include anche il nostro Leonardo Fioravanti, il quale ha seguito la messa a punto delle nuove sezioni aeree ad Alaia Bay, in Svizzera.

Il surf vede sempre più protagonista le manovre aeree. Lo vediamo nei contest, oppure negli eventi organizzati anche in Italia (come AIR Hunters Italy, con montepremi di 3000 euro), nei quali l’air racchiude spettacolo e interesse collettivo.
E questo lo sa bene anche Wavegarden che da anni sta lavorando per realizzare onde perfette e recentemente si è concentrata soprattutto sullo sviluppo delle sezioni per allenarsi sulle manovre aeree.

Gli ingegneri di Wavegarden si sono incontrati con alcuni dei migliori surfisti al mondo per creare e testare nuove onde con sezioni aeree e barrels nelle strutture aperte al pubblico in Corea del Sud, Australia, Brasile e Svizzera.
Il documentario di questo articolo racconta come si è svolta l’attività, realizzata attraverso un nuovo software di Wavegarden che migliora il processo di progettazione e sviluppo delle onde artificiali.

Yago Dora, Leo Fioravanti, Luke Swanson, Reef Heazlewood, Dion Agius e Victor Bernardo si sono ritrovati con il fondatore e CEO di Wavegarden, Josema Odriozola e il suo team di dinamica dei fluidi. Il gruppo di lavoro ha progettato e perfezionato 4 diverse sezioni aeree e un nuovo tipo di onda tubante (barrel).

L’innovazione ha sempre caratterizzato la nostra azienda e quest’anno abbiamo molte attività in cantiere, con alcuni importanti annunci commerciali in arrivo nel terzo trimestre. Stabiliremo ancora una volta nuovi precedenti nel settore” – queste le parole di Odriozola, che lasciano ben sperare anche per un futuro wavegarden in Italia.
Durante l’intenso processo di progettazione sono state aggiunte nuove onde al ” Wave Menu” dell’azienda, che attualmente vanta oltre 20 diverse onde dal livello principiante fino agli atleti d’élite.

Negli ultimi mesi Odriozola e i suoi esperti di ingegneria si sono recati al Wave Park in Corea del Sud e all’URBNSURF di Melbourne per personalizzare le nuove onde utilizzando il feedback dei surfisti, prima di esportarle in altre strutture Wavegarden in Svizzera e in Brasile.
Per perfezionare le nuove onde è stato utilizzato un software di controllo di nuova concezione e di gran lunga superiore, in grado di muovere il macchinario che genera le onde con un livello di flessibilità e precisione maggiore rispetto alle versioni precedenti.

Il programma all’avanguardia si è dimostrato di grande successo nel produrre onde per air ogni 50-60 secondi senza utilizzare un ostacolo sottomarino, come succedeva nelle versioni precedenti.

Il feedback del surfista è stato determinante nel processo di progettazione delle onde. Il loro input ha consentito agli ingegneri di Wavegarden di modificare il codice del software in tempo reale, alterando la pendenza e la velocità dell’onda, l’angolo della sezione del “contropicco”, lo spessore del lip e il volume di schiuma nella zona di atterraggio dalla manovra aerea.
I miglioramenti hanno permesso ai surfisti chiamati in causa, grandi esperti degli aerials, di eseguire una vasta gamma di manovre spettacolari sopra il lip.

Durante il processo, durato un mese, Odriozola e i suoi esperti di fluidodinamica sono stati in grado di personalizzare le sezioni aeree per abbinarle a particolari trick: air straight, air reverse, ally oops,
e persino i backflips. Per i professionisti come Dora, Fioravanti, Swanson, Bernardo e Heazlewood i progressi forniti dalla tecnologia portano a notevoli miglioramenti nella formazione e sviluppo futuro nelle loro carriere.
Luke Swanson, residente a Rocky Point sulla North Shore delle Hawaii, ha confessato che in termini di pratica, una sessione di 1 ora sulla nuova sezione aerea equivaleva a 1 mese di allenamento in oceano – un’affermazione audace dato che le sue onde di casa sono riconosciute tra i migliori campi di allenamento al mondo.

Queste nuove onde aeree contribuiranno senza dubbio ad alzare il livello di ciò che è realizzabile su un’onda”, ha affermato Swanson dopo un viaggio di 5 giorni al Wave Park. “Non ho mai considerato davvero di  provare a chiudere un 540 o un 720, ma queste manovre sono ora nel mio repertorio su cui lavorare.

Reef Heazlewood all’URBNSURF di Melbourne è riuscito a chiudere 14 diversi air, tutti esagerati e altamente tecnici (tra cui il backflip).

Leonardo Fioravanti ha accettato con entusiasmo di partecipare al collaudato della sezione aerea ad Alaïa Bay. Il team di Odriozola sapeva esattamente cosa avrebbe voluto Leo e non ha perso tempo a programmare una manciata di sezioni da testare, ricevendo i suoi input tramite un video live presso la struttura.

“Se posso tornare e continuare a lavorare sui miei air so che forse potrei riuscire a chiudere un backflip, mancava davvero poco per riuscirci”, ha detto un euforico Fioravanti, subito dopo la sua session.

Tutti i surfisti che hanno preso parte alla progettazione sono rimasti senza parole sulla capacità della tecnologia e su ciò che rappresenta per il futuro. Nonostante il visitatore medio delle strutture Wavegarden potrebbe non essere interessato a volare sopra il labbro, i progressi tecnologici realizzati dall’azienda spagnola l’hanno posizionata tra le forze trainanti per gli atleti professionisti verso un progresso in questo sport a un ritmo senza precedenti.