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Omar Di Felice è ambassador Komoot

di - 11/05/2020

Omar Di Felice è ufficialmente il nuovo ambassador Komoot, la app che permette di sviluppare e organizzare viaggi.

Qualche domanda ad Omar

  • Qual’é l’indumento più strano che ti è mai capitato di indossare per far fronte a condizioni meteo avverse?

Durante il mio primo Tour du Mont Blanc, nel 2013 (una gara di 330 km non stop), ho raccolto un sacco della spazzatura dal ciglio della strada. Le condizioni meteo erano terribili e stavo congelando. Così ho deciso di indossarlo, anche se di certo non era l’ideale.

  • Cosa ti spinge ad uscire ed esplorare?

Di sicuro la passione per la bicicletta, l’amore per la natura e la voglia di mettermi alla prova, soprattutto in condizioni estreme. Credo che l’ultracycling stimoli la crescita personale, fisica e mentale.

  • Come definisci Omar Di Felice?

Ultracyclist, amante dell’artico e appassionato di avventure estreme.

  • Qual’é la cosa più strana che hai mangiato durante un viaggio in bici?

Quando si parte all’avventura in condizioni estreme, bisogna essere pronti a mangiare le cose più strane. Credo che l’esperienza più folle, sia stata bere vodka durante la mia ultima spedizione nel deserto dei Gobi in Mongolia.

  • Freni a disco si oppure no?

Si! I freni a disco sono la scelta migliore quando pedali per tanti km al giorno, su qualsiasi superficie e con ogni condizione meteo.

  • La tua impresa, quella più epica secondo te.

E’ impossibile dire quale sia stata l’avventura più epica. Ognuna mi ha lasciato ricordi indelebili nella mia mente: affrontare i 7000 km della TransAmerica non stop, pedalare dentro una bufera durante un bikepacking in Islanda. Oppure attraversare il circolo polare artico in Canada, Alaska e Lapponia.

  • Quali piani hai per il resto della stagione?

Il Covid-19 sta condizionando i miei programmi, come per tutti del resto. Riprendere a viaggiare non sarà facile, soprattutto oltre i confini nazionali. Sono felice di aver completato l’avventura in Mongolia. Prenderò in considerazione l’ipotesi di fare qualcosa in Italia. Qui in Italia abbiamo tutto, mare, montagne e città d’arte, non sarà difficile trovare nuove sfide.

  • Qual’é l’accessorio più insolito nel tuo kit di attrezzi?

Dovendo percorrere lunghe distanze in solitaria cerco di portare con me lo stretto necessario. Durante le mie avventure, ho però iniziato ad utilizzare un drone per scatti e riprese.

  • Che cosa ha rivoluzionato le tue avventure in bici?

Da quando utilizzo il sistema bikepacking la mia vita è cambiata. Posso fare più avventure in solitaria, in sella alla bici da corsa o alla gravel e portare con me tutto ciò che mi serve.

E’ possibile seguire Omar anche collegandosi al profilo Komoot https://www.komoot.it/user/691888089690?ref=amk

a cura della redazione tecnica, fonte Komoot

ultracyclingman.com

komoot.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.