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Look Keo Blade Ceramic, prime impressioni su strada

di - 29/01/2024

pedali look keo blade ceramic nuove e vecchio modello a confronto foto still life

I nuovi pedali Look Keo Blade Ceramic sono l’evoluzione di un prodotto che ha fatto scuola ed è da parecchi anni un punto fermo per moltissimi corridori professionisti. Appena presentati, sono subito finiti nelle nostre mani. Li stiamo provando da qualche settimana, insieme al modello che li ha preceduti, per valutarli in un confronto diretto.

Come sono fatti i nuovi Look Keo Blade Ceramic, lo abbiamo spiegato nei minimi dettagli in questo articolo, per cui tralasciamo i preamboli e ci focalizziamo nel raccontarvi come ci stiamo trovando. Naturalmente, seguirà un ulteriore aggiornamento e, quando avremo messo abbastanza chilometri sotto le ruote, vi daremo un giudizio definitivo, che consideri anche l’aspetto durabilità, sul quale la Casa francese ha puntato molto.

La nostra prova fa riferimento alla configurazione standard dei pedali, così come sono venduti, ossia lame in fibra di carbonio con rigidezza 12 e tacchette Keo Cleat grigie, quelle con libertà angolare di 4,5°.

Nuovo vs Vecchio

I Look Keo Blade Carbon Ceramic sono una delle due coppie di pedali che siamo soliti utilizzare quando proviamo le bici da strada (l’altra coppia è firmata Shimano Dura Ace) e quindi li conosciamo molto bene. Motivo per cui ci è venuto spontaneo scrivere queste prime impressioni sul nuovo modello come un commento a caldo dopo il passaggio dall’uno all’altro.

Osservando i pedali nella loro faccia inferiore (a sx, il nuovo Keo Blade Ceramic), si nota bene il differente disegno, che ha portato a una diversa distribuzione del peso. Nella vista superiore si apprezza invece la conformazione della nuova placchetta di appoggio, realizzata in tre pezzi.

La prima cosa che si nota, prima di prendere in considerazione i numeri delle schede tecniche, è il miglior feeling che i Keo Blade Ceramic trasmettono nei momenti di aggancio e sgancio. Come promesso degli uomini Look, queste operazioni sono diventate ancora più agevoli e rapide (non che prima non lo fossero, ma una certa differenza la si percepisce), cosa che si traduce in una sensazione di maggiore sicurezza.
Per arrivare a questo risultato è stata leggermente modificata la distribuzione dei pesi, che ora rende più naturale l’inclinazione del pedale. Onestamente è impossibile dire se solo questo sia il reale motivo, men che meno se tale miglioria possa essere valutata davvero in un 60% (come dichiarato da Look…), possiamo però confermare che il nuovo Keo Blade Ceramic dà una migliore sensazione rispetto al porecedente Keo Blade Carbon.

Numeri che contano

Se prestiamo invece attenzione alle schede tecniche dei due pedali, notiamo come sia il vecchio Keo Blade Carbon sia il nuovo Keo Blade Ceramic condividano la costruzione e alcuni numeri fondamentali.
Stiamo parlando dell’altezza asse/suola (o stack), pari a 14,8 mm e della distanza asse pedale/pedivella (o fattore Q), pari a 53 mm. A cambiare sono invece la larghezza dell’appoggio, che da 67 mm scende a 64 mm e la superficie di appoggio, che cresce da 700 mm2 a 705 mm2. Sono due dati che possono sembrare contrastanti, ma così non è, poiché l’area è stata redistribuita in modo maggiore sulla larghezza.

Come tutte le prove sul campo, soprattutto quando si parla di componenti che hanno un contatto diretto con il nostro corpo (il pedale è sì mediato dalla scarpa, ma le suole race in fibra di carbonio rendono il sistema una sorta di unicum), il nostro giudizio è la traduzione di una sensazione.
Si tratta di impressioni e percezioni, che il corpo riceve ed elabora, trasformandole in una sensazione compresa fra gli estremi di positività e negatività in termini di comfort, benessere, efficacia, controllo… a seconda di cosa stiamo provando.
Beh, la sensazione che ci hanno trasmesso i nuovi Keo Blade Ceramic è di grande efficacia, di eccellente trasmissione della potenza, di ottimale distribuzione della pressione e di fluidità (ma alla bontà dei cuscinetti ceramici già ci avevano abituato i precedenti Keo Blade Carbon).

Chiudiamo con un accenno all’aspetto “aerodinamica”. Il 100 % dei ciclisti non professionisti come noi, non percepirà né beneficerà minimamente del miglioramento aerodinamico ottenuto ridisegnando il profilo dei Keo Blade Ceramic, ma ciò non toglie che saremo contenti e anche appagati dal sapere che c’è ed è tutto per noi…

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.