Peninsula, film sul surf in Italia e sulla cultura che ne gravita attorno, sta facendo il giro del mondo con una serie di anteprime in attesa del suo rilascio definitivo. Dopo la premiere di Milano ce ne saranno altre in Italia, nel frattempo abbiamo deciso di fare qualche domanda a Luca Merli per stuzzicarci la curiosità.
A cura di Giacomo Treviglio – Huia Surf School
Qual è stata la motivazione o il concept che sta dietro al tuo nuovo docu-film, “Peninsula”?
Con Peninsula ho voluto mostrare la peculiarità del surf nel Mediterraneo e ritrarre una giovane, ma viva cultura del surf con un carattere e una storia unica. Peninsula è un libero collage sul surf e sui surfisti, sull’amicizia, sulla rivalità e sulle questioni ambientali, il clima e un po’ di storia. È stato interamente girato in 35 mm, 16 mm e super8. Io lo descrivo come il racconto di un viaggio, iniziato più di due anni fa, per scoprire e descrivere da dove viene il surf in Italia e com’è tutt’oggi.
Sembra una splendida idea. Hai girato questo film in pellicola, quali sono state le problematiche incontrate?
Oggi la pellicola è quasi estinta, la tecnologia digitale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Le migliori fotocamere ad alta definizione di oggi possono riprendere una goccia d’acqua a 300 fotogrammi al secondo e costano una frazione del prezzo della datata tecnologia a pellicole, ma la pellicola è qualcosa che ha un aspetto unico e speciale … Assomiglia ai ricordi, al nostro modo di sognare … Mi piace l’idea di sacrificare il dettaglio per lo stile. Credo che i film in pellicola hanno uno speciale legame sentimentale romantico e di nostalgia. Quando la Kodak nel 1965 ha introdotto la pellicola super8 ha cambiato il modo in cui le persone possono documentare la loro vita. Nel surf, invece, ha aperto un enorme nuovo mondo di film amatoriali di surf. Fu la nascita dei surf film fatti in casa, e non si trattava di riprendere un soggetto molto distante come in un set cinematografico sterile. Era qualcosa di più intimo. Questo è quello che mi piace della tecnologia analogica, ti fa sentire come nei vecchi filmati che guardavi a casa. La sfida è stata di tipo pratico: chiusura dei laboratori, giovani tecnici che in realtà non conoscevano bene il flusso di lavoro che sta dietro la produzione di un film, la disponibilità e l’aumento dei costi delle pellicole … tutto questo ci ha preso molto tempo, ma io sono molto soddisfatto del risultato.
Puoi dirci qualcosa di più su quello che è lo stile di vita che sta dietro il surf nella scena italiana?
Gli italiani sono un popolo marino, il mare ha sempre svolto un ruolo importante nella nostra vita. Il nostro paese a forma di stivale è circondato da acqua che fin dai tempi dei Romani è stato usato per il commercio, per le guerre, per il divertimento e per vivere .. e ora la navigazione è in piena espansione sulle nostre coste come la California negli anni ’60. Abbiamo grandi tempeste invernali che si trasformano in potenti swell, anche se in estate il buon tempo stabile trasforma il mar Mediterraneo quasi in un lago, e questo ci fa soffrire molto … quando non è possibile fare qualcosa che ami questo può trasformarsi in un’ossessione, un sogno … non abbiamo la consistenza degli oceani quindi abbiamo bisogno di viaggiare molto e talvolta anche migrare per trovare le condizioni adatte per surfare tutto l’anno. Infatti Peninsula è stato girato soprattutto in inverno, primavera ed autunno.
Quando possiamo aspettarci di vedere il film?
Al momento stiamo facendo un tour di anteprime in Italia e all’estero (Olanda, Francia, Spagna, Germania, Hawaii e altri a venire) in autunno verrà rilasciata una edizione limitata DVD e Blueray, subito dopo il film sarà disponibile su piattaforme digitali come iTunes, Vimeo, Google play, Amazon e The Surf Network … Stiamo partecipando a tutti i festival dedicati al al cinema del surf in tutto il mondo … Restate sintonizzati, le notizie e il rilascio saranno aggiornati sulla nostra pagina FB (ondenostre) o sul sito: ondenostre.com
Di seguito una breve gallery: