Anche i più grandi campioni ed esempi del ciclismo moderno, di tanto in tanto abbandonano il power meter per “tornare alle origini”. Sagan, per sua stessa ammissione ha necessità di dimenticare i numeri, i watt e il misuratore di potenza per ascoltare le sue sensazioni e “capire lo sforzo”. Froome, una macchina da guerra in senso sportivo e prestazionale, uno dei simboli del ciclismo moderno fatto di programmi e numeri: anche lui, talvolta abbandona il misuratore di potenza per “pedalate di libertà”, come le ha definite. Ci facciamo alcune domande: un amatore ha davvero necessità di tutta questa tecnologia? Siamo ancora in grado di divertirci senza il power meter? Conosciamo il nostro organismo, il nostro corpo e quello che ci trasmette durante la pedalata? Siamo in grado di uscire in bici per il puro piacere di farlo?
I limiti del power meter
Se il power meter è ad oggi uno strumento insostituibile ai fini della ricerca prestazionale, della qualità dell’allenamento e della possibilità che ci offre per analizzare e confrontare i dati, è pur vero che ci mette di fronte ad alcuni limiti. La freddezza dei numeri, una sorta di appiattimento e standardizzazione, ma anche il dimenticarsi di leggere le sensazioni che ci offre il nostro corpo nelle diverse situazioni. Se è vero che la tecnologia non può essere fermata e “una delle più grandi vittorie è renderla disponibile per tutti”, sarebbe opportuno capire che la tecnologia stessa è un aiuto e un supporto; non un obbligo e una costrizione. La tecnologia non deve essere un guinzaglio.
Uno status symbol
In effetti abbiamo fatto diventare il power meter un vero e proprio simbolo del ciclismo moderno. Spesso, nei commenti da bar, diamo un’importanza maggiore al misuratore di potenza, all’FTP, ai watt medi e alla potenza normalizzata, dimenticando tutto il resto. Ci scordiamo di divertirci quando pedaliamo, perché siamo troppo impegnati a guardare lo schermo del computerino. Ci domandiamo se quel misuratore fornisce dei dati corretti e non ci diamo pace quando i numeri ci sembrano bassi. Pedaliamo in compagnia e al tempo stesso ci estraniamo dagli altri, dimenticando che la bici è convivialità. Sacrifichiamo le pedalate con gli amici perché siamo “succubi” dei numeri e delle ripetute! E molto altro.
Ma é possibile allenarsi senza power meter?
Ovviamente si, è possibile, anche se non è facile tornare a capire come funziona il proprio corpo dopo lunghi periodi di training con il misuratore di potenza. Re-imparare ad ascoltarsi non è cosa banale: si rischia di andare a tutta, di andare troppo forte e di pedalare in maniera intensa. Ci siamo dimenticati come si respira in modo profondo e non sappiamo quale è la nostra cadenza naturale.
Oppure si rischia di andare troppo piano, con questa paura di consumarsi in fretta, di finirsi e di “subire” il fatto di non avere riferimenti. Quando usciamo in bici dobbiamo “accontentare il misuratore di potenza” e attraverso i numeri che ci fornisce gratifichiamo noi stessi.
Eppure quando abbiamo cominciato con la bici, nessuno di noi aveva in power meter e chi lo aveva! Non sapeva farlo funzionare! Non è facile uscire ad allenarsi senza i watt, però è possibile.
Le priorità
La salute, il divertimento e quella sorta di capacità di rimanere bambini che fa parte dell’essere ciclista. Se a questi fattori ci abbiniamo la volontà di allenarsi e una certa metodica, possiamo pensare di usare i watt quando pedaliamo e ci alleniamo indoor, lasciando da parte il power meter durante le uscite all’aperto. Qui possiamo usare i dati forniti dalla VAM, le calorie e la frequenza cardiaca, facendo collimare le RPM. Mettiamo insieme le diverse esigenze con le priorità: divertimento, metodo e quella capacità di “andare a sensazione”, perché, se è vero che questa frase “sa di vecchio” è altresì sacrosanto che noi stessi siamo fatti di sensazioni.
Luca Bianchini coach le sue considerazioni e i suoi consigli
In conclusione
Il power meter è uno strumento che permette di migliorare, di leggersi e di valutarsi, ma è anche un insieme di numeri che prima di tutto ha facilitato la vita degli allenatori! Il misuratore di potenza è uno equipaggiamento fondamentale ai fini del miglioramento, ma deve essere usato nel modo corretto ed è uno strumento che ci rende consapevoli solo nel momento in cui non dimentichiamo di ascoltare anche cosa ci trasmette il “nostro motore”. Per utilizzare i watt nel modo più appropriato è necessario mettere insieme e far collimare tutti dati forniti, in modo che questi ci permettano di creare una base solida sulla quale lavorare, con qualità e sostanza.
a cura della redazione tecnica, immagini redazione tecnica e Matteo Malaspina