Intervistiamo Romano Favoino, responsabile di Lapierre Italia e insieme ad Alan Kalja deus ex machina di R11, distributore di diversi marchi legati al mondo della bici. In realtà, anche se una sorta d’introduzione è d’obbligo, chi orbita nell’universo della bicicletta conosce Romano, cultore della mtb nelle sue varie espressioni, soprattutto declinate al gravity.
Romano Favoino e Lapierre
Non è la prima volta che intervistiamo Romano Favoino, ma il periodo è propizio per capire alcuni aspetti del mercato attuale, dopo un anno di restrizioni e di emergenza. Dopo un anno di sponsorizzazioni ufficiali da parte di Lapierre in Italia.
La nostra intervista riassunta in sei domande (e risposte)
In questa sorta di secondo appuntamento, con Romano vogliamo affrontare l’argomento delle sponsorizzazioni Lapierre in Italia. Dal 2020 con la Granfondo Laigueglia, per passare al mondo dei pro con un trittico di gare nel 2020 (nonostante l’emergenza Covid), fino ad arrivare alla Milano-Sanremo di quest’anno.
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Romano, avevamo imparato a conoscere Lapierre nella mtb prima di tutto e nel segmento e-bike, meno nel settore strada. Quali sono le motivazioni principali che portano l’azienda francese a sponsorizzare eventi importanti e di spessore internazionale in ambito road?
Il nostro background come R11 è principalmente mtb. Da un po’ di tempo abbiamo scoperto il fascino delle uscite su strada, grazie anche al territorio in cui viviamo che molto si presta ai copertoncini da 28… Se da un lato questo ci ha facilitato a crescere nel segmento mtb, a un certo punto è diventato un limite. Ovvero, il mercato italiano percepiva Lapierre esclusivamente come marchio fuoristrada. Lapierre ha una profonda tradizione sul corsa fin dalla sua nascita nel 1946.
Inoltre, i più non sanno che Lapierre tra l’altro vanta il legame più longevo con un team World Tour, essendo partner della Groupama – FDJ fin dal 2002. La domanda quindi che ci siamo posti è: “come poter comunicare a tutti gli appassionati di ciclismo il profondo legame che il marchio ha con il settore strada”. Chiaramente non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di legare Lapierre a degli eventi di livello assoluto.
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Perché proprio la Granfondo Laigueglia e la Milano-Sanremo dei pro?
La GF Laigueglia un po’ ci rappresenta. Si svolge nella Riviera di Ponente sulle strade su cui usciamo abitualmente. E’ la prima granfondo dell’anno e a noi piace arrivare davanti a tutti… Scherzi a parte ci piace essere associati alla granfondo che dà l’inizio alla bella stagione, l’anno scorso in griglia di partenza ho trovato tanta energia. Inoltre il fatto che sia organizzata dal G.S. Alpi di Vittorio Mevio per noi è una garanzia di professionalità.
Per quanto riguarda la Milano – Sanremo poi… beh, chi non vorrebbe essere partner ufficiale della Classicissima di Primavera? Per cui quando ci ha contattato RCS non ci abbiamo pensato due volte e insieme ai colleghi francesi del marketing abbiamo intrapreso questa avventura che ci vede tra l’altro partner ufficiali anche per il 2021 della Milano-Torino e della GranPiemonte.
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Quali sono i risvolti che ti hanno colpito maggiormente, in merito a queste due sponsorizzazioni?
Innanzitutto abbiamo imparato in fretta a conoscere il mondo amatoriale delle granfondo e la macchina organizzativa che gira intorno a una Classica Monumento di questa caratura. Siamo rimasti affascinati da entrambi i mondi, con le loro dinamiche e peculiarità. Paradossalmente ho trovato un approccio molto professionale nelle granfondo e una macchina organizzativa altrettanto professionale, ma anche amichevole nelle gare dei pro. Queste ultime in fondo sono un circus che si sposta da una gara all’altra per cui è normale che si creino dei legami tra chi ne fa parte.
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Pensiamo che, al di là delle opportunità che si creano, le partnership e le sponsorizzazioni fanno parte di un progetto che difficilmente fa vedere i suoi frutti nel breve termine. E’ così, oppure già a distanza di poco più di un anno hai la possibilità di quantificare un incremento delle vendite e della visibilità del marchio?
Al di là della visibilità sulla singola gara, quello che ci ha spinto a entrare nel mondo delle gare pro è la riconoscibilità del brand, quella che in marketing viene definita come brand awareness.
Un evento come la Milano – Sanremo viene seguito da tutti gli appassionati di sport e questo rafforza la conoscenza globale del marchio Lapierre, sia che il cliente sia alla ricerca di una mtb che di una bici da strada o elettrica. A distanza di un anno possiamo dire che sta funzionando.
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Ci piacerebbe vedere una compagine italiana, un sodalizio ciclistico del nostro paese correre su un marchio di bici francese. Secondo te è possibile?
Piacerebbe molto anche a noi, magari partendo dalle categorie giovanili, visto che alla fine se siamo in questo mercato è perché prima di tutto siamo degli appassionati. Non è semplice ma ci stiamo lavorando. In ogni caso siamo già molto contenti di Jacopo Guarnieri in sella a una Lapierre, oltre ad essere un grande professionista è anche molto simpatico e disponibile.
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Tecnicamente, ci saranno delle novità in questo 2021, rimanendo nel settore road?
Il mercato sta cambiando velocemente e se si esce su strada ci si rende conto di quali siano le nuove tendenze. Sarà il mio retaggio mtb, ma vedo sempre più un approccio “freeride” alla bici da strada, meno prestazionale e più finalizzato al divertimento e allo stare in forma. Basti pensare anche al fenomeno gravel e a quanta gente ha portato in sella. Credo che fra gravel e bici da strada racing ci sia un mondo tutto da scoprire.
A cura della redazione tecnica, grazie a Romano Favoino per disponibilità. Immagini Archivio, Sara Carena e Lapierre.