Il marchio padovano Selle SMP è stato precursore nell’utilizzo del canale interno di scarico e del concetto di comfort a favore della prestazione atletica, sconfinando nell’ergonomia e nel benessere del corridore. Quali sono i modelli preferiti dai pro? Ecco alcune considerazioni soggettive dei ragazzi del Team CSF-Bardiani-Faizané e alcuni aspetti inerenti a queste importanti collaborazioni che danno modo all’azienda veneta di sviluppare prodotti iconici. Le Selle SMP ed il loro design, sono emulati in tutto il mondo della bici.
Come nasce una Selle SMP?
Le selle di questa azienda prendono forma dopo un percorso di studio, di prove e dopo un lavoro fatto anche di piccoli dettagli, talvolta invisibili. Ogni prodotto finito si deve adattare in modo perfetto al corpo umano e alle esigenze di una determinata tipologia di ciclista, oltre a vantare una cura costruttiva artigianale che è parte integrante del DNA di Selle SMP. Qui di seguito riprendiamo anche una pubblicazione precedente che celebra la storia dell’azienda.
Il design ergonimico è brevettato
Si parte dalla base grazie al design ergonomico e brevettato, un vero e proprio shape identificativo del marchio e di ogni suo prodotto. Intorno a questo viene sviluppata la sella. Lo stesso design è il punto chiave che permette, a prescindere, di avere uno scarico di tutta la zona prostatica. Il secondo passaggio è quello dei test sul campo, condotti da atleti pro, come nel caso dei ragazzi del Team Bardiani-CSF-Faizané, ma anche da alcuni appassionati amatori.
Siamo ancora nella fase prototipale, ma la sella ha già una sua identità. Sono messi insieme e valutati con attenzione tutti i vari feedback, da quelli più empirici, fino alle critiche, con l’obiettivo primario di offrire una sella comoda e ben fatta, a prescindere dal pubblico che deve accontentare. Solo dopo questa fase di test, che può durare un breve periodo oppure dilatarsi nel tempo, viene prodotta la sella che il cliente troverà inserita nel catalogo. Le Selle SMP sono fatte al 100% in Italia.
Abbiamo chiesto ai pro
Un contributo fondamentale viene fornito dagli atleti professionisti, che per diversi aspetti sono in grado portare oltre il limite il loro equipaggiamento, in termini di resa tecnica e di longevità. L’azienda padovana è da sempre presente sui campi di gara e al fianco dei team nelle diverse discipline. Grazie proprio alla collaborazione di Selle SMP, abbiamo chiesto ad alcuni corridori del Team CSF-Bardiani-Faizané che hanno partecipato al Giro d’Italia quale sella utilizzano e perché. Molte loro indicazioni potrebbero risultare utili anche agli amatori appassionati nelle fasi di scelta del modello ideale.
ENRICO BATTAGLIN
SELLE SMP EVOLUTION. È una sella dedicata principalmente a quei corridori che hanno una larghezza del bacino medio/stretta, con le ossa ischiatiche comprese tra 9 e 11 cm di larghezza. Ha un’imbottitura minima e ha la copertura in pelle oppure in microfibra (per le versioni colorate). È caratterizzata dal tradizionale becco d’aquila e dalla depressione centrale che non è estremamente accentuata.
GIOVANNI VISCONTI
SELLE SMP F20C. Il ciclista siciliano, anche grazie alla sua esperienza, si dimostra un atleta molto moderno sotto il profilo tecnico. Utilizza infatti una sella corta (250 mm), che si presenta con un design ergonomico e dal profilo tendenzialmente piatto, e un’imbottitura dal volume ridotto.
Questa la sua considerazione: “Sono un corridore completo, che alterna momenti regolari ad altri in piedi sui pedali per entrare nelle fughe o per rispondere agli attacchi. Per questa ragione ho bisogno di una sella che assecondi queste mie caratteristiche: il modello Selle SMP F20C è stata la scelta perfetta!”.
FILIPPO ZANA
SELLE SMP F30C. Un altro corridore che ama utilizzare una sella corta. Rispetto alla versione F20c scelta da Visconti, la F30c è più larga ed è studiata per quegli atleti con un bacino medio/largo. Infatti ha una dimensione di 150 mm, disegnata per ossa ischiatiche tra 11,6 e 15 cm.
Ecco il perché della sua preferenza: “Ho 22 anni e questo è il mio secondo Giro d’Italia. Riesco a tenere un buon ritmo su salite non troppo lunghe. Mi definisco un passista scalatore, ho quindi bisogno di una sella ergonomica e confortevole che mi permetta di spingere bene da seduto e di essere poi reattivo negli scatti quando mi alzo sui pedali. Ecco perché ho scelto la F30C”.
GIOVANNI CARBONI
SELLE SMP COMPOSIT. Un atleta che ha ben figurato in molte delle tappe del Giro, anche in quelle più esigenti, e che si è ben comportato durante la Adriatica-Ionica-Race. Carboni utilizza uno dei modelli storici di Selle SMP, una tra le primissime selle a eliminare l’imbottitura, ma che impiega una cover sopra lo scafo in nylon caricato al carbonio. È adatta a quei corridori che hanno il bacino piccolo e ha una lunghezza tradizionale. Le parole di Giovanni Carboni: “Dopo 19 tappe a questo Giro d’Italia posso dire di trovarmi davvero bene con la mia Composit. È senza imbottitura, e mi permette di essere pienamente reattivo sulla bici. In un grande giro di 3 settimane essere a proprio agio con ogni componente della bici è fondamentale”.
a cura della redazione tecnica, immagini courtesy Selle SMP e Bettiniphoto.