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Team Sangemini-Mg.K Vis-Olmo-Vega, forse non tutti sanno che…

di - 07/11/2017

Una bella soddisfazione per un team dalla forte e marcata connotazione italiana e che sancisce il ritorno nel professionismo di un marchio di bici storico: Olmo di Celle Ligure.

La bella prova dei convocati Gazzara, Totò, Salvietti, Gaffurini, Scartezzini e Bernardini, con un 14esimo piazzamento alle spalle delle quotatissime World Tour nella suggestiva cornice di Bergen, non ha fatto altro che confermare gli entusiasmi della vigilia, a cui si è aggiunta la soddisfazione di essere l’unico team italiano ad aver partecipato alla competizione iridata, la crono squadre per team, in Norvegia. Il Team Manager Angelo Baldini ci tiene a sottolineare l’importanza e il sostegno dato dalla Olmo biciclette, partner tecnico di assoluto prestigio.

La classifica di fine anno, con l’ingresso nella Top 20 dell’Europa UCI Tour, rappresentava l’altro grande obiettivo stagionale della dirigenza dopo la partecipazione al mondiale, oggi centrato in pieno grazie a una media costante di punti e importanti prove corali e individuali.

In questi giorni lo staff tecnico e la dirigenza della squadra sono già impegnati nella nuova campagna acquisti per la prossima stagione, il cui obiettivo sarà quello di ripetere e migliorare le prestazioni e il punteggio ottenuto quest’anno.

Road World Championship Bergen 2017 – UCI Team Time Trial Men 42,5 km – 17/09/2017 – Sangemini – MG Kvis – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2017

olmo.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.