Pubblicità

Trek Slash 9.8 GX AXS: Endurona per tutti

di - 09/05/2024

trek slash 9.8 gx axs test - cover

La nuova Trek Slash 9.8 GX AXS ha certamente un aspetto possente, con la sua sospensione a perno alto e la geometria progressiva. Ma, come abbiamo scoperto, non si tratta (solo) di una bici da gare Enduro

Trek Slash è indubbiamente una delle bici da Enduro più popolari sul mercato sin dalla sua introduzione nel 2011. Ho testato le ultime due versioni, usate a lungo anche per la prova di componentistica e accessori. Soprattutto la penultima mi ha impressionato per la fluidità della sospensione posteriore e l’agilità sorprendente per una Enduro così massiccia e grintosa.

Per il 2024, tuttavia, Trek ha completamente riprogettato da zero la sua arma per l’Enduro, introducendo nella sesta generazione un design a perno alto per il carro ammortizzato, una puleggia addizionale per tenere la catena in tensione oltre a quella tradizionale dello schema High Pivot, e un assetto Mullet per le ruote. Il risultato è un mezzo molto diverso dal suo predecessore.

Ma come si comportano tutti questi cambiamenti sui sentieri? Parlerò di tutto questo, e di molto altro, nel test approfondito della nuova Trek Slash 9.8 GX AXS 2024.

trek slash 9.8 gx axs test - carro
Il carro High Pivot in tutto il suo splendore

Trek Slash Gen. 6: come è fatta

Costruita per le gare Enduro e per il park riding, Trek Slash di sesta generazione sfrutta un telaio completamente nuovo. È ora dotata di 170 mm di escursione anteriore e posteriore, viene fornita con un assetto Mullet 29er/27,5”, ma montando un diverso attacco dell’ammortizzatore è possibile sfruttare una ruota posteriore da 29 pollici. L’eccezione è rappresentata dalla misura Small del telaio, costruita appositamente per le ruote da 27,5 pollici davanti e dietro.

La sospensione posteriore cambia, mantenendo però lo scherma a quadrilatero articolato con perno ABP concentrico con l’asse ruota, per isolare il carro dalle forze della frenata. Gli ingegneri di Trek hanno spostato il perno principale quasi a metà del tubo sella, creando così un percorso dell’asse ruota più arretrato. Per attenuare l’effetto del tiro catena, è presente una grande puleggia da 19 denti appena al di sotto del perno principale. Trek sostiene che questo approccio produce circa il 100% di effetto anti-squat per tutto il travel, con l’obiettivo di ridurre l’ondeggiamento della sospensione quando si pedala.

La nuova Slash è dotata di un’infinità di altre caratteristiche, tra cui il portaoggetti sul tubo obliquo con un nuovo design, il parafango posteriore, le protezioni integrate sul telaio, oltre a un Flip Chip nell’attacco inferiore dell’ammo per una curva d’affondamento più lineare o progressiva. Sulla versione 9.8 GX AXS troviamo un RockShox Vivid, come su molti altri allestimenti. Il telaio è comunque compatibile con un ammo a molla.

trek slash 9.8 gx axs test - sterzo
Cablaggio attraverso il telaio e non dentro la serie sterzo… grazie Trek!

Geometria e dimensionamento delle taglie

Trek introduce sulla nuova Slash le calotte eccentriche della serie sterzo, già viste sulla più recente Fuel EX da Trail Riding (qui il nostro test). L’Enduro del marchio statunitense esce di serie con la posizione neutra da 63,3° per lo sterzo, installando quelle opzionali è possibile passare a 62,3° o 64,3° (-/+1°).

L’angolo sella è molto più verticale, seguendo gli ultimi trend, attestandosi tra i 76,7 e 77,8° in base alla taglia. Trek ha anche aggiornato la Slash con una lunghezza del carro posteriore specifica per la misura, in modo da posizionare al meglio il biker in sella. Questo è stato ottenuto modificando la posizione del movimento centrale sul triangolo anteriore, variando così la lunghezza del retrotreno da 429 mm a 439 mm, rispettivamente da M a XL (setup Mullet, 429 mm anche per S da 27,5″).

Queste le altre quote principali: movimento centrale alto 351,1 mm, reach da 430 a 513 mm e stack da 587,7 a 659 mm sulle cinque taglie disponibili (S 15,5”, M 17,5”, M/L 18,5”, L 19,5”, XL 21,5”). Nella configurazione 29er, gli angoli si chiudono di 0,2°, il movimento centrale si alza di 2 mm, e la lunghezza del retrotreno si allunga di 6 mm rispetto a quella Mullet 29″/27,5″.

trek slash 9.8 gx axs test - staffa ammo
La staffa inferiore dell’ammo prevede un flip chip per passare da un affondamento lineare e uno più progressivo, oltre a essere sostituibile con quella dedicata per la ruota 29er al posteriore

Specifiche e peso

Trek Slash 9.8 GX AXS si colloca nella parte alta della gamma, con un prezzo al pubblico di 7.999 euro. I prezzi partono da 4.599 € per Slash 8, l’unico modello in alluminio della famiglia, per arrivare a 12.499 € necessari per acquistare il top di gamma Slash 9.9 XX AXS.

Le specifiche di Trek Slash 9.8 GX AXS sono di tutto rispetto, infatti il pregevole telaio full carbon è vestito con sospensioni RockShox ad alte prestazioni (forcella Zeb Select+ con idraulica Charger 3 RC2, ammo Vivid Select+ bloccabile), trasmissione SRAM GX AXS Transmission, ruote e manubrio Bontrager in carbonio, freni SRAM Code Bronze con rotori Centerline da 200 mm, telescopico Bontrager da 200 mm.

Nel complesso è una Enduro di grande appeal, con un peso rilevato di 15,85 kg in taglia Large e con pneumatici tubeless. È più alto dei 15,65 kg dichiarati, e quasi un chilo e mezzo in più rispetto alla precedente interpretazione Slash 9.7 che avevo testato.

Stiamo comunque parlando di una bici da Enduro con 170 mm di travel, e soprattutto con sospensione posteriore a perno alto. Tutto è più robusto e pesante, compreso il set di ruote Bontrager Line Elite 30 che, sebbene abbia cerchi in carbonio OCLV con sezione interna di 30 mm, si attestano poco sotto ai due chili, offrendo la giusta rigidità. Ma non la necessaria robustezza, insieme alle gomme che le vestono, come vedremo in seguito.

Di fatto, gli pneumatici Bontrager SE6/SE5 Team Issue sono troppo leggeri per una vera bici da Enduro. A meno che non si cambino ancora prima di uscire dal negozio, il consiglio è di montare almeno un inserto protettivo al posteriore per ridurre il rischio di pizzicatura della gomma e danneggiamento del cerchio.

trek slash 9.8 gx axs test - grafica
Dettagli di pregio

Test multiplo e “personale”

La più recente Trek Slash 9.8 GX AXS è stata provata dal nostro tester Marco Rizzo, con uno stile di guida aggressivo che ben si adatta alle gare Enduro a cui partecipa, Enduro World Cup comprese. E poi dal sottoscritto, più “tranquillo” e amante dei tour più pedalati dove in ogni caso la parte tecnica – sia in discesa sia nella fase pedalata – è importante.

Avendo trascorso molto tempo sulle tre generazioni precedenti di Trek Slash – a partire dall’ultima 27,5” con sospensioni Full Floater e ABP sino alla più recente 29er ABP – sono stato perfettamente in grado di valutare il comportamento della nuova Slash. Ma non solo, ho iniziato il test in versione Mullet per chiuderlo in configurazione 29” davanti e dietro, “cucendo” la bici su di me attraverso la sostituzione di pneumatici, sella e cockpit.

Setup degli appoggi

La misura Large è comunque perfetta per la mia altezza di 183 cm, vestendo bene anche su Marco Rizzo, alto 178 cm. Il reach di 488 mm (Mullet, 490 per 29er) è quasi identico a quello della precedente versione, sentendosi meno allungati in sella in virtù di un piantone più verticale (77,1/77,3″ per 29er/Mullet)). La posizione è molto comoda e, una volta abbassata la sella, ci si sente perfettamente centrati e “dentro la bici” per la guida in discesa.

Il cockpit di serie è rivedibile, con il suo manubrio largo 820 mm, troppo anche per me. Di fatto, quando ho montato il combo Pro con piega low rise da 780 mm e attacco lungo 35 mm, mi sono trovato decisamente meglio, giocando con la posizione degli spessori e l’inclinazione in avanti della prima per trovare la pace dei sensi. Il manubrio di serie è molto rigido, filtrando poco le asperità del terreno soprattutto alle velocità più elevate, e quindi ideale per chi ha una mano ferma e una guida fisica.

Messa a punto delle sospensioni

La regolazione delle sospensioni di Trek Slash 9.8 GX AXS può apparire complessa, ma in realtà è molto semplice, grazie anche alla guida disponibile sul sito Trek. Questa fornisce un ottimo punto di partenza per la successiva personalizzazione, in base al vostro peso e stile di guida.

La sospensione posteriore a perno alto dà il meglio con un sag del 30%, mentre per il ritorno è meglio adottare un approccio conservativo rispetto ai consigli di Trek, relativamente chiuso (15 click), lasciando la compressione quasi tutta aperta (+2 click) e impostando il fine corsa idraulico in posizione intermedia.

L’avantreno va a gusti, anche se la pressione consigliata da RockShox appare troppo elevata così come il ritorno troppo aperto: ho adottato 60 PSI per la prima e impostato 8 click dal tutto chiuso per il secondo. In fatto di compressione Low/High Speed, ho finito per usare 3 click per la prima e 5 per la seconda dal tutto aperto.

trek slash 9.8 gx axs test - action bondi 01
Bondi Trail – Finale Outdoor Region

On The Trail

Sintetizzando, la nuova Slash di sesta generazione è una bici da Gravity travestita da Enduro, con un’incredibile pedalabilità. L’impostazione generale è ottima, come da previsioni, viste le geometrie non così dissimili da una vera e propria Downhill. Sono soprattutto le eccellenti prestazioni delle sospensioni a renderla così unica e capace.

Bisogna fare un plauso a RockShox per il lavoro svolto con l’ammo Vivid, davvero impressionante, con una sensibilità ai massimi livelli e – finalmente! – non così dissimile da un ammo a molla… e parlo di comportamento reale, non di annunci del marketing.

È morbido sulle piccole asperità, con una trazione eccelsa del retrotreno. Questa sensibilità non inficia il supporto nella fase centrale del travel, con un ottimo sostegno – finalmente per un ammo ad aria! – e con il plus di un fine corsa idraulico personalizzabile, per aggiungere o togliere smorzamento nella parte finale dell’escursione, a seconda dei sentieri che si percorrono e dallo stile di guida personale.

L’ammo Vivid si colloca alla perfezione all’interno del design a perno alto, che dà il meglio – e non potrebbe essere altrimenti… – sugli urti più importanti, i cosiddetti “square edge hits”. L’anti-squat neutro lungo tutta la corsa e il design ABP fanno sì che il retrotreno sia “libero” dalle forse indotte dalla pedalata e dalla frenata. Il risultato è una bici che corre veloce e fluida su ogni ostacolo, dai letti di radici ai rock garden, mantenendo il massimo controllo anche quando si pinza decisamente sui freni, isolando sempre e comunque il biker dalle asperità e tenendo le ruote incollate a terra.

trek slash 9.8 gx axs test - high pivot
Focus sulle due pulegge del sistema di sospensione a perno alto

Ciliegina sulla torta, tutto questo avviene nella massima silenziosità, grazie al design efficace del batticatena sul fodero basso dal lato trasmissione, e al cablaggio interno ben pensato, senza passaggi problematici tramite la serie sterzo.

Ma quello che impressiona realmente è come la Slash riesca a essere così fluida pur mantenendo il massimo controllo alle velocità più sostenute. È una bici che dà il meglio di sé nelle discese a bomba su terreni ripidi e tecnici, e migliora solo quanto più la si spinge e la si fa andare veloce. Tenendo conto di questo, sospetto che siano pochi i biker che troveranno i suoi limiti.

Tuttavia, sono rimasto sorpreso da quanto fosse guidabile al di fuori delle speciali Enduro o i percorsi Gravity. Sebbene le sospensioni siano morbide, il supporto è elevato anche per affrontare tour in stile Trail Riding, dove non ci si fa mancare nulla in discesa e neppure in salita. La bici è prevedibile nella risposta, anche sui sentieri tecnici a pendenza positiva, con un grip da favola che supplisce al peso elevato e all’impostazione discesistica. Al tempo stesso, si divora i colpi più forti in discesa, rendendola stabile e sicura nel salti, per un divertimento senza fine.

trek slash 9.8 gx axs test - action cromagnon 01
Cromagnon Trail – Finale Outdoor Region

La guida con il setup Mullet

In generale mi piace l’assetto Mullet della Trek Slash 9.8 GX AXS, per la maneggevolezza che regala sui sentieri più guidati ma anche più ripidi. In queste situazioni, un montaggio 29er può essere leggermente limitante, anche per il naturale ingombro della ruota posteriore in quelle situazioni estreme dove è necessario abbassarsi e allungarsi verso il posteriore.

Complice una sospensione a perno alto con un percorso arretrato del retrotreno, la bici diventa più difficile da gestire quando il gioco si fa duro. La 27,5” dietro sembra contrastare la percezione che la bicicletta sia “troppo incollata” al terreno.

Un altro fattore è la lunghezza del carro posteriore, che arriva a soli 434 mm sul telaio di taglia Large. Naturalmente il design a perno alto significa che si allunga man mano che la sospensione percorre la sua corsa. Secondo Trek, il retrotreno cresce fino a 446 mm in fase di Sag e finisce a 451 mm in fase di bottom-out.

Tuttavia, la lunghezza del carro non è così drammatica come quella di altre biciclette High Pivot, e aiuta davvero a migliorare l’agilità quando ci si fionda su sentieri tortuosi. In combinazione con la ruota posteriore più piccola e la sospensione ben sostenuta, la Slash offre una qualità di guida sorprendentemente intuitiva che incoraggia a guidare in modo attivo invece di lasciarsi trasportare coma una qualsiasi “Endurona”.

Ritengo comunque interessante che Trek abbia deciso di optare per una configurazione mista delle ruote, visto che questa bici è stata pensata come una specialista delle gare Enduro. Naturalmente, se siete seriamente intenzionati a competere, vi consiglio l’allestimento 29er per portare aderenza e stabilità al livello superiore, senza perdere troppo in agilità. Probabilmente Trek si aspetta che siano molti di più i possessori di Slash per pedaleranno solo per divertimento, e per loro l’approccio Mullet è la scelta perfetta.

trek slash 9.8 gx axs test - action sentiero del fieno 01
Sentiero del Fieno – Finale Outdoor Region

Ruote grandi: sì o no?

Non è un mistero che la Slash più recente sia un po’ goffa da condurre sui terreni meno pendenti e/o a velocità ridotte.

È un dato di fatto per una bici di 16 kg circa con un angolo di sterzo di 63,3° e pneumatici robusti, e la situazione non è aiutata dal tortuoso percorso della catena con le due pulegge addizionali. Non è evidente come in altre bici a perno alto, forse grazie alla linea di catena da 55 mm su cui è ottimizzata la trasmissione SRAM. Un lavoro fondamentale è svolto dalla puleggia inferiore che migliora il percorso della catena sulla corona, in modo che le maglie “mordano” più denti possibili. Mantenere la catena pulita e ben lubrificata è comunque fondamentale per conservare l’intero sistema in efficienza e ridurre al minimo il rumore quando si pedala.

Ad essere onesti, non ho trovato la Trek Slash 9.8 GX AXS così pigra sulle salite. L’angolo del piantone sella più ripido aiuta molto e la sospensione posteriore è sicuramente più stabile durante la pedalata rispetto alla vecchia bici. È un mezzo relativamente tranquillo e confortevole quando ci si arrampica su una strada sterrata a pendenza costante. In mani esperte, soddisfa anche sui sentieri tecnici, ripidi e tortuosi, fermo restando che non è pronta e agile come una Trail Bike.

C’è comunque molta trazione per affrontare le ascese più impegnative su singletrack, ma quando la pendenza diventa particolarmente elevata può essere difficile impedire alla ruota anteriore perda aderenza. Inoltre, con il posteriore da 27,5” è più probabile che rocce e radici ostacolino l’incedere, e ho notato che l’allungamento del retrotreno a volte interrompeva il mio slancio nel momento in cui cercavo di superare i gradini più alti. Un approccio fisico e tecnico aiuta, e non poco, ma se cercate prestazioni a tutto tondo, vale la pena considerare la configurazione della Slash come una 29er pura.

trek slash 9.8 gx axs test - gomme vittoria
Trek Slash 9.8 GX AXS con pneumatici Vitoria Enduro Race e inserto Air-Liner Protect Enduro al posteriore – foto: Cristiano Guarco

Specifiche da migliorare

Le sospensioni di Trek Slash 9.8 GX AXS sono eccellenti e il nuovo Vivid è la ciliegina sulla torta. Anche i nuovi freni Code in versione Bronze hanno superato la prova, per mix di potenza, consistenza e feeling alla leva. Sebbene manchino ancora un po’ di mordente, e qui i dischi HS2 da 2 mm al posto dei Centerline di serie potrebbero aiutare. Nulla da eccepire per il gruppo SRAM GX Eagle Transmission, che ha funzionato perfettamente per tutta la durata del test.

Veniamo alle note dolenti. Non c’erano (quasi) dubbi che gli pneumatici Bontrager fossero a rischio di pizzicatura. Alla prima vera discesa Marco Rizzo, che l’ha provata per primo, ha addirittura bozzato il cerchio posteriore in carbonio su un banale passaggio di Pino Morto a Finale Outdoor Region, pizzicando ovviamente la gomma SE5 Team Issue.

Alla prima occasione utile abbiamo montato il setup Vittoria Mazza/Martello in versione Enduro Race, con inserto Air-Liner Protect Enduro al posteriore. Configurazione ripresa anche durante la seconda parte del test, con setup 29er puro della bici.

Se la trazione è buona in condizioni asciutte, la mescola Bontrager – non tra le più morbide – va in crisi sulle radici e sulle rocce umide, una situazione esacerbata dalle pressioni più elevate che si devono adottare per evitare le forature/pizzicature. Sostituire gli pneumatici con qualcosa di più resistente e con mescola più morbida, magari con un inserto protettivo al posteriore, è un consiglio spassionato.

Rimandate anche le ruote con cerchi in carbonio, non mi aspettavo quello che è successo al posteriore, anche se per fortuna, una volta montata una nuova gomma sempre tubeless ready, la tenuta dell’aria non è stata compromessa. Fermo restando che la scelta di utilizzare un inserto è diventata obbligatoria. In ogni modo, Bontrager offre un programma di Crash Replacement lungo due anni in caso di incidente.

trek slash 9.8 gx axs test - dh men 01
Dh Uomini Trail – Finale Outdoor Region

Conclusioni

Lo scetticismo iniziale sulla nuova Slash a perno alto si è sciolto come neve al sole. Ho amato l’ultima versione, ancora più di quella che l’aveva preceduta, e temevo che parte della sua magia sarebbe andata perduta nel tentativo di Trek di seguire la moda dell’High Pivot. Per fortuna non è stato così, con la Slash di sesta generazione che è una delle Enduro più potenti e capaci dell’ultima ondata.

La combinazione tra il design della sospensione a perno alto e la piattaforma ABP di Trek è funzionale, con l’ammo Vivid di RockShox che porta le prestazioni a livello eccelso, in particolare sui terreni più rotti. Insieme al telaio robusto, alla geometria progressiva, all’intelligente dimensionamento delle taglie, Trek Slash offre una qualità della guida che consente di aprire il gas in confidenza totale.

Non è tutto oro quel che luccica, purtroppo. Serve un rider dalla guida aggressiva e sicura, a cui piace spingere a fondo, per ottenere il meglio. Per essere una Enduro da 170 mm di travel, questa Slash è sorprendentemente versatile rivelandosi un’ottima compagna di riding anche nelle uscite più lunghe e pedalate. Il setup Mullet ha un senso, infondendo alla bici una bella vivacità, vista la straordinaria aderenza e stabilità che questa Enduro già offre di suo.

Se a questo si aggiungono le intelligenti personalizzazioni di diametro ruota, geometria, e sospensione posteriore – più o meno lineare o progressiva, anche per adattarsi al meglio a un eventuale ammo a molla – si ha davvero la possibilità di cucire la bici su di sé in base alla proprie preferenze e al terreno affrontato.

Cosa ci piace

  • Incredibile compostezza sui terreni più accidentati
  • Sospensioni morbide e ben controllate
  • Pedalata sorprendentemente efficiente
  • L’assetto Mullet conferisce una gradita agilità, la configurazione 29er è perfetta per le piste più rotte e veloci
  • Tantissime regolazioni disponibili

Cosa migliorare

  • Le pulegge aggiungono complessità e rumore
  • Ruote non così solide per l’utilizzo
  • Pneumatici fragili e con mescola dura in ottica Enduro
trek slash 9.8 gx axs test - ranzi
Trek Slash 9.8 GX AXS nel cuore di RanziLandia – foto: Cristiano Guarco

Trek Slash 9.8 GX AXS in sintesi

Specifiche

  • Telaio: Carbonio OCLV Mountain, 170 mm
  • Ammortizzatore: RockShox Vivid Select+
  • Forcella: RockShox ZEB Select+ DebonAir Charger 3 RC2, 170 mm
  • Trasmissione: SRAM GX Eagle AXS T-Type 12v
  • Guarnitura: SRAM GX Eagle T-Type 165 mm, 30d
  • Cassetta: SRAM Eagle XS-1275, 10-52d
  • Freni: SRAM Code Bronze, 200/200 mm
  • Ruote: Bontrager Line Elite 30 carbonio OCLV Mountain tubeless ready
  • Pneumatici: Bontrager SE6/SE5 Team Issue 29×2,50″/27,5×2,50″
  • Cockpit: Bontrager Line Pro 35 mm/OCLV 820 mm
  • Reggisella: Bontrager Line Elite, 200 mm
  • Sella: Bontrager Arvada
  • Taglie: S, M, M/L, L (test), XL
  • Peso: 15,85 kg (senza pedali)
  • Prezzo: 7.999 €

Geometria (Mullet/29er)

  • Angolo sterzo: 63,3/63,5°
  • Angolo sella: 77,1/77,3°
  • Altezza mov. centrale: 351,1/353,5 mm
  • Carro: 434,2/440 mm
  • Interasse: 1.277,7/1.282,7 mm
  • Reach: 488/490 mm
  • Stack: 641,1/639,6 mm

Maggiori info qui

[foto: Carlo De Santis | Spot: Finale Outdoor Region | Rider: Marco Rizzo]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.