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Troppa elettronica sta rovinando la mountain bike?

di - 05/03/2024

elettronica e mountain bike - cover

Mountain bike e tecnologia elettronica sono davvero un’accoppiata felice o dobbiamo assecondare il luddista che è in noi?

Dal momento in cui Gary Fisher, Tom Ritchey, Joe Breeze, Charlie Kelly e gli altri padri fondatori hanno iniziato a trasformare le cruiser Schwinn in proto-MTB, è stata piantata la pietra miliare della progressione delle due ruote artigliate a pedali. L’evoluzione della mountain bike è proseguita a un ritmo estremamente rapido per oltre 50 anni e, nonostante abbia imboccato alcuni vicoli ciechi, si è mossa per lo più nella giusta direzione.

Di recente, la continua ricerca del miglioramento ha visto le biciclette arricchirsi di tecnologia elettronica. Ma insieme alle meraviglie della trasmissione wireless, delle sospensioni a controllo ‘smart’, della cambiata automatica, e delle e-bike, i numerosi problemi che affliggono la tecnologia moderna hanno iniziato a contagiare anche le mountain bike.

È un prezzo che vale la pena pagare per la facilità, la convenienza e le nuove libertà dell’ultima tecnologia di riding?

Non ho problemi ad ammettere che ho abbracciato dagli esordi le eMTB e l’elettronica per le bici. Fino a poco tempo fa avrei risposto un secco sì a quanto detto sopra. Ma alcune esperienze negative degli ultimi mesi mi hanno fatto riflettere.

elettronica e mountain bike - comandi e-bike
Display e pulsanti che si aggiungono ai tradizionali comandi della mountain bike – foto: Bosch eBike Systems

Maledette e-bike

Inizio da un paio di anni fa, quando avevo programmato un test di una bella eMTB con motore Bosch CX. Dopo averla portata a casa da Milano, senza problemi, ho programmato un bel giro nel weekend. Una volta raggiunta la prima salita del tour, il motore ha deciso di spegnersi. Stupito da quanto accaduto, ho provato a riaccenderlo, con successo. Ripartito, al primo accenno di pendenza, si è spento di nuovo. E così via, procedendo a singhiozzo, sino a prendere la prima discesa, abortendo quasi subito il bel giro pianificato sulle colline dell’Oltrepò.

Ero perplesso, perché sulla via del ritorno il caro Bosch CX ha funzionato senza colpo ferire. La causa di tutto ciò? Uno schiacciamento del cavo elettrico che collegava motore a batteria, con il primo che andava in protezione al primo accenno si sovraffaticamento.

Contattata l’assistenza italiana di Bosch eBike Systems (super professionale e disponibile), esclusi problemi alla batteria e al motore, cambiato il cavo, aggiornato il firmware, e ripartito. Ma con un’esperienza tutt’altro che piacevole, considerato che non solo non mi sono goduto la bici – ferma 20 giorni su 30 in cui l’ho avuta in mano – ma ho pure scoperto che la causa di tutto era dovuta a uno spazio troppo ridotto tra il tubo obliquo e la batteria PowerTube da 750 Wh collocata al suo interno, sacrificando funzionalità a estetica (e Bosch scagionato).

In fondo, cosa è preferibile, una eMTB che dà tutto quello che richiede il biker sui sentieri, o è più bella da vedere?

elettronica e mountain bike - e-bike integrata
Massima integrazione di sospensione, motore e batteria… estetica top, ma a consistenza delle performance e manutenzione come siamo messi? – foto: Scott

Un altro inconveniente capitò qualche anno prima, sempre nel mondo e-bike. Un’altra fantastica bici, almeno potenzialmente. Sì, perché il suo grosso potenziale sul versante pedalata assistita fu vanificato da uno tappo in gomma incapace di sigillare in modo perfetto la presa di ricarica della batteria, collocata di lato in posizione ribassata. Risultato? Come potete immaginare, in caso di utilizzo sotto la pioggia o in condizioni umide/fangose il sistema andava in protezione – ma dai! – con la eMTB di fatto inutilizzabile.

Come risolsi all’epoca? Un bel giro di nastro da elettricista e via! Potendo contare – per fortuna! – su una batteria estraibile e quindi ricaricabile lontano dalla bici.

Purtroppo ho molti altri esempi personali, ma questi due illustrano un grosso problema con la tecnologia elettronica sulle biciclette: la maggior parte di noi non ha l’esperienza o il know-how per affrontare i problemi che si presentano con questa nuova attrezzatura.

elettronica e mountain bike - diagnostica e-bike
Diagnostica di una e-bike presso un centro autorizzato, un intervento sempre più comune – foto: Brose

Dovendo, nel migliore e più fortunato dei casi, a improvvisare, e in generale a rivolgersi all’assistenza autorizzata. Entrando, spesso e volentieri, nel girone dantesco in cui produttore della bici e del motore si rimbalzano le responsabilità, senza dimenticare il ruolo poco collaborativo – usando un eufemismo – di certi negozianti…

Come mi ha fatto notare di recente un amico biker ma soprattutto meccanico con esperienza internazionale nell’agonismo, in buona parte della casistica che riguarda le sempre più diffuse trasmissioni elettroniche – con e senza fili – se si trattasse invece di una configurazione meccanica convenzionale, l’eventuale problema si risolverebbe in tempo più rapido e in modo più intuitivo. Questa cosa banale ma altrettanto vera.

La maggior parte di noi ha acquisito un’abilità sufficiente a risolvere i problemi meccanici più semplici e comuni, ma lo scenario cambia radicalmente quando si tratta della tecnologia più recente.

I problemi elettronici vanno da quelli più scontati ma comunque irritanti, come gli aggiornamenti prima dell’uscita in bici, le batterie scariche del cambio e/o dei comandi, arrivando a quelli potenzialmente catastrofici, come una luce anteriore che muore al freddo e al buio, o il guasto di una eMTB proprio nel bel mezzo di un giro in ambiente selvaggio. Passando per quelli senza reali ricadute negative ma fastidiosi per i maniaci dei KoM su Strava, come il malfunzionamento della piattaforma e/o del GPS.

elettronica e mountain bike - app e-bike
Bello avere una e-bike, vero? Soprattutto quando devi personalizzare i livelli d’assistenza – foto: Fazua

Verso un mondo connesso

Esiste un parallelo tra le bici tradizionali e le automobili degli anni ’90, poiché tutti gli interventi di assistenza e manutenzione potevano essere eseguiti da un comune meccanico specializzato con le giuste competenze e attrezzature. Mi ricordo ancora quando smontavo interamente il carro della mia full da Freeride di inizio anni 2000, pulendo, ingrassando e rimontando tutti i singoli pezzi fino a ricomporre il puzzle. O gli spurghi e i cambi d’olio all’impianto frenante.

I veicoli moderni, con i sistemi controllati dai microprocessori e tutte le tecnologie sofisticate, necessitano invece di un’attenzione professionale specializzata e lo stesso sta iniziando a succedere alle biciclette.

Se le teorie cospirazioniste sono la vostra passione, forse rendere obsoleto qualsiasi meccanico di biciclette potrebbe essere uno degli obiettivi finali dell’oscura congrega che ha ucciso le ruote da 26 pollici, ha introdotto il Boost, ed è costantemente alla ricerca di nuovi modi per rendere obsoleta la vostra bicicletta attuale. Ma dato che l’industria ciclistica, ora in evidenti difficoltà, è indubbiamente alla ricerca di nuovi modi per sostenersi, forse questa idea non è così inverosimile…

Ma tornando al punto iniziale di questo articolo, la tecnologia elettronica è un vantaggio o una maledizione per quanto riguarda la mountain bike?

elettronica e mountain bike - batteria e-bike
“Ricordati di ricaricare la batteria” viene appena dopo “Ricordati di santificare le feste” – foto: Trek

Sebbene ci siano indubbiamente molti amanti e altrettanti detrattori, la risposta, come quasi sempre accade per qualsiasi cosa, è piuttosto sfumata.

Ho utilizzato gran parte delle ultime tecnologie elettroniche per biciclette e sono rimasto impressionato da molte. Ho anche provato in anteprima – lo scorso autunno – il sistema di trasmissione integrato più avanzato e complesso disponibile sul mercato di massa, SRAM Eagle Powertrain. E fra pochi giorni sarà tolto il velo a una nuova e fiammante tecnologia intelligente applicata al mountain biking nella sua forma più racing.

Detto questo, sono perfettamente consapevole di tutte le frustrazioni tecnologiche che accompagnano queste innovazioni e, a essere onesti, parte del mio amore per la mountain bike consiste nel pensare solo ed esclusivamente al mio ciclocomputer GPS collegato alla fascia cardio – una mia mania, eredità di quanto praticavo sport agonistico – anche quando esco in bici per puro piacere. Sebbene action cam, smartphone, computer, e così via, rischino di prevalere quando entra in gioco il lato professionale. Ma è un male necessario, altrimenti non sarei qui a condividere questi pensieri ed esperienze con voi.

In ogni caso, iniettare problemi tecnologici nella bicicletta, quel meraviglioso oggetto fatto di telaio, ruote, e pochi altri pezzi funzionali, sembra davvero una cosa strana da fare.

elettronica e mountain bike - trail riding
La bici e il sentiero davanti a te… cos’altro? – foto: Cannondale

Essenziale è bello, ma…

Naturalmente, ci sono ancora molte fantastiche bici completamente “analogiche” tra cui scegliere, ma senza dubbio nel corso degli anni la tecnologia elettronica continuerà a insinuarsi in un numero sempre maggiore di MTB. Credo sia improbabile che le bici convenzionali vengano completamente eliminate… si diceva lo stesso delle “acustiche” all’avvento delle e-bike.

Anche se tra qualche anno sarà difficile trovare una bici di fascia alta completamente priva di schede stampate, microprocessori, e attuatori elettronici, in un sogno meccatronico al limite della distopia..

elettronica e mountain bike - controller e-bike
L’importante è ricordarsi cosa faccia ogni pulsante e cosa significhi ogni lucina… – foto: Cristiano Guarco

Un’altra cosa da tenere a mente è che siamo ancora alle prime generazioni di gran parte dell’elettronica attualmente in uso, che diventerà sempre più solida e affidabile man mano che verranno fatti progressi. Un po’ come è accaduto in quasi tutti gli ambiti dell’elettronica di consumo, telefonia mobile inclusa.

Molti dei componenti che oggi diamo per scontati all’inizio erano afflitti da problemi: impianti frenanti idraulici che bollivano a ogni discesa, forcelle che si riempivano di sporco e fango e si bloccavano in inverno (maledetti elastomeri microcellulari!), telescopici che funzionavano secondo l’ispirazione del momento, luci frontali con un’ora scarsa d’autonomia, e persino pneumatici tubeless che hanno fatto schifo per molto – troppo – tempo.

Per quanto mi riguarda, continuerò ad accogliere a braccia aperte la nuova tecnologia, nonostante i problemi frustranti che può comportare. Tuttavia, mi terrò sempre accanto una bici analogica.

Ma ora dovete scusarmi, perché devo andare sul sito di un marchio per guardare il video di assistenza per la messa a punto del più recente dispositivo di controllo elettronico senza fili.

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.