Un’onda lunga due anni sta per infrangersi con forza nel cuore di Verona. È quella del progetto per la realizzazione del primo impianto italiano di surf urbano, una struttura innovativa che, stando alle ultime notizie e alle dichiarazioni del sindaco Damiano Tommasi (ex centrocampista della Roma, dunque grande sportivo) sorgerà in località Bertacchina, accanto al Parco della Spianà. Un’idea che sembrava visionaria nel 2023, quando fu presentata per la prima volta, e che oggi è sempre più vicina a diventare realtà.
Tutto è iniziato con la proposta di un privato, accolta con entusiasmo dal Comune, che ha riconosciuto il valore pubblico dell’iniziativa. L’obiettivo? Portare il surf – la cui impronta è cresciuta in modo esponenziale da quando è divenuto sport olimpico – anche lontano dal mare, rendendolo accessibile tutto l’anno grazie a una piscina con onde artificiali.
Nel tempo, il progetto si è arricchito: non solo surf, ma anche nuove aree verdi, spazi per arrampicata, padel e parkour, in un’ottica di rigenerazione urbana e sostenibilità.
La Giunta comunale ha dato il via libera definitivo nel luglio 2025, e ora si attende solo l’approvazione del Consiglio per dare il via ai lavori, che comunque dovrebbero essere lunghi e complessi.


Verona si prepara così a diventare un punto di riferimento per lo sport urbano in Italia, con un impianto che promette di attrarre appassionati, curiosi e turisti da tutto il Paese, seguendo la falsariga del progetto di Madrid, approvato e con la struttura in fase di realizzazione.
Che tipo di onda potrebbe arrivare a Verona?
Al momento non ci sono ancora informazioni ufficiali sulla tecnologia che verrà adottata per la realizzazione della wavepool di Verona. Tuttavia, è naturale ipotizzare che la scelta possa ricadere su Wavegarden, leader mondiale nel settore delle onde artificiali.
Verona, infatti, rispetta i vincoli di distanza minima tra impianti Wavegarden, essendo sufficientemente lontana dalla struttura di Alaïa Bay in Svizzera. Questo è un aspetto che, ad esempio, penalizzerebbe Milano, dove diversi progetti simili sono stati proposti ma mai concretizzati.
Se volessimo azzardare un pronostico, potremmo immaginare una bella “fetta di pizza” – la tipica forma del Wavegarden Cove – nel cuore del Parco della Spianà. Ma il mercato delle wavepool è ricco di alternative interessanti.


Tra queste troviamo:
- Endless Surf, recentemente inaugurata a Monaco, che offre onde lunghe e personalizzabili in strutture modulari ed efficienti.
- La visionaria (e costosissima) Kelly Slater WaveCo, che però richiede spazi molto ampi e presenta criticità in termini di sostenibilità economica.
- L’originale Surf Lakes australiana, promossa dall’iconico Mark Occy Occhilupo, con il suo “sassolino nello stagno” capace di generare fino a 2400 onde l’ora, ma con dubbi sulla sostenibilità tecnica e ambientale.
- L’innovativa AllWaves belga, che punta su sicurezza e sensazioni naturali, anche se con onde meno performanti rispetto ad altri sistemi e decisamente più piccole in dimensioni.
- La micro-struttura SURFLOC, ideata da Tom Lochtefeld, utilizza un sistema pneumatico simile a Wavegarden, ma è pensata per adattarsi a fondali già esistenti e spazi ridotti, come dimostrato dal progetto pilota del Palm Springs Surf Club.
Esistono infine altre tecnologie in fase più o meno avanzata, ma per ora ci fermiamo qui. Perché, dopo oltre 15 anni passati a scrivere di surf e a seguire le mille promesse del mondo delle wavepool, abbiamo imparato una cosa: meglio affidarsi al punto di vista di San Tommaso… “Se non vedo, non credo.”




Timeline del progetto “Surf urbano alla Spianà”
- 2023 – Primo via libera: Il Comune di Verona dichiara di pubblico interesse il progetto per una piscina con onde artificiali in località Bertacchina, accanto al Parco della Spianà. Il progetto, sostenuto dal gruppo Calzedonia, ha trovato una nuova location rispetto alla proposta originaria. Il coinvolgimento di Calzedonia suggerisce un forte interesse imprenditoriale e una visione a lungo termine per lo sviluppo dell’area.
- 2024 – Progettazione e valutazioni: Vengono approfonditi gli aspetti tecnici e urbanistici. Il progetto si integra con il piano di ampliamento del parco e la valorizzazione dell’area sportiva.
- Luglio 2025 – Approvazione definitiva: La Giunta comunale approva il progetto, che prevede una wave pool tecnologica, nuove aree verdi e strutture per sport urbani. Si attende ora il voto finale del Consiglio comunale.
Insomma, la tecnologia che potrebbe essere utilizzata resta ancora un’incognita, ma le opzioni sul tavolo sono molte e tutte affascinanti. Verona potrebbe davvero diventare un nuovo punto di riferimento per le wave pool in Italia e in Europa.
FONTI:
daily.veronanetwork.it
corrieredelveneto.corriere.it
www.larena.it
