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Anche Mathieu van der Poel parteciperà al Mondiale Gravel

di - 04/10/2022

Dopo Peter Sagan, anche Mathieu van der Poel ha confermato la sua presenza alla prima edizione del Campionato del Mondo Gravel UCI, che si svolgerà l’8 e 9 ottobre con partenza a Vicenza e arrivo a Cittadella. In palio ci sono le prime maglie iridate del Gravel nella storia del ciclismo e i big del pedale non si fanno attendere. Quello che andrà in scena questo weekend, in Veneto, è un Mondiale con grandi firme, a dimostrazione del rilievo che la disciplina sta assumendo in tutto il mondo.

Ci sarà da divertirsi

Se Peter Sagan è stato fra i primi a comunicare la sua presenza, ieri anche Mathieu van der Poel, reduce dalla grande delusione e confusione del Mondiale su strada, ha annunciato che sarà della partita. “Mi voglio divertire – ha detto l’olandese -, ma è ovvio che domenica non sarò in sella a fare il turista e giocherò tutte le mie carte, per ottenere un risultato“.

Partenza da Vicenza, arrivo a Cittadella (Padova) e organizzazione di PP Sport Events.
Oltre 550 ciclisti provenienti da tutto il mondo, suddivisi nelle varie categorie, hanno inviato la propria adesione. Fra le Elite Donne, che gareggeranno sabato sulla distanza di 140 chilometri, brilla il nome della francese Pauline Ferrand Prevot, una superstar multidisciplinare, alla caccia del suo quarto titolo mondiale della stagione.

I concorrenti della categoria Elite maschile si sfideranno domenica sulla distanza di 192 chilometri, coprendo lo stesso percorso fra Vicenza, Padova e Cittadella, con l’aggiunta di due giri in un circuito finale.
Fra i corridori che hanno annunciato la loro presenza il tre volte iridato su strada Peter Sagan, il campione olimpico 2016 Greg Van Avermaet e, ancora, Zdenek Stybar, Alexey Lutsenko, Nathan Haas, Gianni Wermeersch, Lawrence Naesen, Magnus Cort Nielsen, Davide Ballerini, Lilian Calmejane, Nicholas Roche, Daniel Oss, Carlos Verona, Alessandro De Marchi, il neo-campione del mondo Under 23 Yevgeniy Fedorov e Alban Lakata, tre volte campione del mondo di MTB Marathon. A loro si è aggiunto un asso della strada e del fuoristrada che tutti sperano di vedere in azione al mondiale gravel: Mathieu van der Poel.
Questi campioni dovranno vedersela con gli specialisti del Gravel, che si sono guadagnati la partecipazione nelle prove dell’U.C.I. Gravel World Series.
Una particolarità del Campionato del mondo Gravel è che le categorie amatoriali possono gareggiare con i professionisti, partendo in batterie successive, suddivisi in gruppi di età di cinque anni, a iniziare dai 19 anni.

Un percorso con poche insidie

Il percorso prevede una prima parte tecnica e piuttosto impegnativa, con la ripida salita verso Monte Berico subito dopo il via. Il resto del tracciato è prevalentemente pianeggiante. Prima di raggiungere il traguardo i corridori percorreranno un tratto del fossato che si trova ai piedi delle secolari mura difensive di Cittadella.
Il terreno di gara è composto dal 36% di strade sterrate, il 18% di ghiaia dura, l’1% di ciottoli, il 17% di superficie dura e il 27% di asfalto.

Organizzare il primo mondiale Gravel è di per sé un onore, e sapere che avremo al via alcuni fra i più grandi nomi del Ciclismo ci dà una carica enorme – afferma Filippo Pozzato, direttore generale di PP Sport Events . Abbiamo cercato di curare ogni dettaglio e creato le condizioni per un grande spettacolo, a completare l’opera ci penseranno sicuramente i corridori. Un grazie all’U.C.I. per la fiducia, alla Regione Veneto, ai Comuni di Vicenza e Cittadella, agli sponsor e a tutti coloro che si stanno adoperando per il successo di questo evento”.

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Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.