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Prova Giant Revolt X, la gravel dura e pura

di - 17/07/2023

Forcella ammortizzata e reggisella telescopico sono i classici due indizi che fanno una prova. Anzi, LA prova, perché altre non ne occorrono per dire che tipo di bicicletta è la Giant Revolt X Advanced Pro.

Front suspended e non solo

Presentata questa primavera, la Giant Revolt X è disponibile solo in configurazione con forcella ammortizzata (regolabile nel ritorno ma non bloccatile). E la presenza della Rock Shox Rudy XPLR da 40 mm di escursione non è un vezzo perché il telaio, in fibra di carbonio, è stato progettato con una geometria ottimizzata per la sospensione. Inoltre, sui forcellini del carro c’è un flip chip che consente di variare di 10 mm l’interasse della bici e aumentare il passaggio ruota fino a 53 mm.

Già a prima vista si capisce che il suo terreno di caccia è lontano dall’asfalto e un’ulteriore riprova ce la fornisce il reggisella telescopico che, oltre a permettere un abbassamento di 100 mm, offre anche una mini escursione di 25 mm. Ma tutto il telaio della Revolt X è disegnato per massimizzare il comfort, a partire dai foderi obliqui, con diametro ridotto e attacco basso per favorire l’assorbimento delle vibrazioni.

Così come il manubrio, con un flare accentuato, che aiuta pure nel controllo in presa bassa sullo sconnesso. La presenza della forcella ammortizzata, del reggisela telescopico e dei relativi hardware incidono però sul peso, che ferma l’ago della bilancia sui 9,8 kg abbondanti.

Una chiara identità

Che Giant sia maestra nella lavorazione della fibra di carbonio è risaputo, e il telaio della nuova Revolt X ne è la riprova. Ben realizzato, sfoggia un nodo sterzo dalle forme originali e ben dimensionato, per assecondare la presenza della forcella, e un carro che sfrutta un’architettura wishbone e foderi sagomati ad-hoc per garantire comfort e trazione. Compiti ben svolti dagli uomini Giant, che hanno dotato la Revolt X di eccellenti doti di guida, con qualche neo in termini di reattività e feeling per via dell’impossibilità di bloccare la forcella (come avviene invece sulla versione top, che utilizza la Fox). Situazione che porta a un maggiore dispendio di energie, in quanto il “pompaggio” della forcella si mangia parte dei watt sviluppati da chi pedala e ha una risposta non così fulminea alle accelerazioni. Per quanto riguarda la possibilità di variare la geometria con il ribaltamento del flip chip sui forcellini posteriori, la nostra sensazione è che il beneficio della soluzione risieda, più che in una maggiore stabilità della bici, nella possibilità di montare gomme più “grasse”, quindi più comode e più adatte alla guida off-road.

Conclusioni

Il comfort è eccellente, merito sia dei 40 mm di escursione della RockShox Rudy, sia della piccola funzione ammortizzante del reggisela telescopico, che offre anche 25 mm di escursione verticale. La Giant Revolt X è una delle poche gravel con cui si riesce a pedalare restando quasi sempre seduti, senza troppi rimbalzi causati dalle irregolarità del terreno. Peccato che il manettino per azionare il dropper-post sia fissato in posizione poco pratica (all’interno della piaga) e fastidiosa quando si guida in presa bassa. Una postura che si tiene soprattutto in discesa, quando ci si trova proprio a manovrare il comando remoto del reggisella. Concludiamo con la capacità di carico: in questa versione dotata di dropper post, è solo discreta perché la presenza del reggisella telescopico non permette di montare le classiche borse sottosella.

SCHEDA TECNICA

Telaio: fibra di carbonio Advanced Grade, forcellini con flip-chip
Forcella: Rock Shox Rudy XPLR, regolabile, esc. 40 mm
Reggisella: Postmodern telescopico con 25 mm di sospensione e 100 mm di escursione
Gruppo: SRAM Rival 1
Ruote: Giant CXR X1, fibra di carbonio, profilo 25,8 mm
Gomme max: 53 x 700
Peso: 9,840 kg
Prezzo: 4.399 euro

GEOMETRIA

Stack: 607 mm
Reach: 399 mm
Foderi: 425/435 mm
Interasse: 1.041/1.051 mm
BB drop: 68/69 mm
Angolo sterzo: 72°/71,9°
Angolo sella: 73°/72,9°
Taglie: XS, S, M, M/L, L, XL

Ci piace

  • Rapporto montaggio/prezzo
  • Finiture
  • Comfort
  • Sensazioni di guida

Non ci piace

  • Peso
  • Reattività
  • Forcella senza bloccaggio

⌈Guarda il video del nostro Gravel Test⌋

 

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.