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Prova POC Omne Air MIPS

di - 27/07/2022

Ci sono prodotti immediatamente riconoscibili. I caschi POC sono fra questi, sia per l’ottimo lavoro fatto dai designer, che hanno dato una forte identità a ognuno dei prodotti del brand svedese (in termini di linee e di colori), sia per la qualità percepita che li caratterizza, sia per il marketing, che ha trovato il perfetto posizionamento in quanto a immagine.

Sotto il vestito

L’immagine è però solo una minima parte del mondo POC, perché sotto il vestito c’è molta sostanza. A partire dalla tecnologia e dalla ricerca. Per sostenere lo sviluppo e la qualità, POC ha infatti istituito due forum scientifici, POC Lab e WATTS Lab, che riuniscono alcune delle menti più brillanti nei campi della ricerca, della medicina e della sicurezza con lo scopo di contribuire allo sviluppo di nuove tecnologie. Il casco Omne Air MIPS è il modello di ingresso ma non per questo il meno sofisticato. Porta infatti in dote tutti gli accorgimenti adottati per i più esclusivi Ventral e Octal, oltre al sistema di sicurezza MIPS, declinato qui nella sua versione più leggera. La tecnologia Integra permette infatti di integra nell’imbottitura un pad in silicone che permette alla testa di ruotare all’interno della calotta interna in caso di urti angolari. A vantaggio della sicurezza anche lo spessore differenziato delle zone di protezione (più marcato nel nucleo) e la densità del rivestimento, valutata in modo specifico.

Il giudizio

La qualità costruttiva e le finiture soddisfano le aspettative, con la sola eccezione del sistema di scorrimento verticale della struttura di ritenzione posteriore, un po’ leggerino (vero è che una volta regolato sulla propria misura non lo si sposta più, però…).
Il peso è contenuto e la calzata comoda e salda, grazie sia al dimensionamento dei volumi interni aia alle cinghie, regolabili in modo semplice ed efficace. Anche le dimensioni sono snelle, grazie al lavoro di contenimento. Il comfort è buono e l’Omne Air si indossa senza fastidio anche per molte ore e su terreni sconnessi, qualità che lo rende perfetto per un utilizzo nel Gravel biking.
Buona anche la ventilazione, seppur non testata con i climi più caldi, assicurata dai canali ampi e dagli estrattori posteriori.
Da segnalare, tornando alla cura dei particolari, la presenza di inserti in gomma per trattenere gli occhiali, quando non li si usa e si infilano sul casco.
Infine, una nota sul prezzo. Tenuto conto degli accorgimenti destinati alla sicurezza, della qualità costruttiva e del marchio, i 160 euro di listino determinano un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Scheda tecnica POC Omne Air MIPS

Struttura: policarbonato
Rivestimento: EPS
Protezione: sistema MIPS Integra
Colori: sei varianti monocromatiche, una bicolore
Taglie: S/50-56 cm, M/54-59 cm, L/56-61 cm
Peso rilevato: 320 g (tg. M)
Prezzo: 160 euro

Ci piace

  • Linea
  • Finiture
  • Aerazione efficace
  • Dimensioni contenute
  • Vestibilità

Non ci piace

  • Regolazione altezza sistema di ritenzione posteriore

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.