Pubblicità

1.500 km con Shimano 105 Di2, tutta la verità

di - 19/02/2023

cambio shimano 105 Di2 foto in azione

Proprio a metà dell’autunno abbiamo iniziato un test di durata con la nuova trasmissione Shimano 105 e abbiamo messo sotto le ruote 1.500 km di utilizzo intenso, in situazioni e condizioni molto varie. Ora è arrivato il momento di tirare le somme

Ecco dunque le nostre valutazioni su questo reparto, che continua a essere la proposta di primo prezzo all’interno di quella triade di gruppi da competizione proposti da Shimano, che dal 1983 (anno in cui il 105 fu introdotto in gamma) continuano a essere Dura-Ace, Ultegra e, appunto, 105.

UN GRANDE BALZO IN AVANTI

Come consuetudine di Shimano, anche per questa nuova release le differenze tra il 105 e i gruppi di livello superiore continuano a essere focalizzate principalmente nella lavorazione meno pregiata delle parti e nei materiali utilizzati. Lo sono invece molto meno nelle funzionalità dei vari componenti.

Ma anche le altre differenze, questa volta, si sono ridotte parecchio: il 105 di nuova generazione, ovvero questo nuovo Di2 di serie R7100, ha fatto un balzo tecnologico sostanziale rispetto al suo predecessore.

In primis, il 105 R7100 è diventato Di2, ovvero elettronico, il che significa che va ad abbracciare tutte le caratteristiche, le funzionalità e le funzioni di interazione proprie degli omologhi Dura-Ace Di2 di serie R9200 e Ultegra Di2 di serie R8100. Esattamente come per questi ultimi, la gestione del reparto è semi-wireless, nel senso che utilizza comandi autoalimentati che dialogano in modo wireless con i due deragliatori, a loro volta alimentati via cavo da una batteria comune.

Il peso? La scheda tecnica racconta di 2.953 grammi per il gruppo completo, ovvero 557 grammi in più del Dura-Ace e 285 più dell’Ultegra.

LE DIFFERENZE CON I FRATELLI MAGGIORI

Scendiamo nel dettaglio e analizziamo le differenze tra il nuovo Shimano 105 e i due gruppi superiori, sul piano dei materiali e delle lavorazioni.

La guarnitura adotta sempre una struttura Hollowtech II dell’asse, che quindi appare cavo, ma diversamente dal Dura-Ace non ha corone internamente cave Hollowbound e adotta pedivelle piene. Ricordiamo che quelle del gruppo top di gamma sono entrambe cave e quelle dell’Ultegra cave solo sul braccio di destra.

Infine, esattamente come per l’Ultegra, la guarnitura prevede le dentature 52-36 e 50-34 (manca la 54-40 del Dura-Ace) e le misure di pedivella 160/165/170/172,5/175 mm.

I dodici pignoni della cassetta del 105 sono tutti in acciaio e non in acciaio/titanio come accade per il Dura-Ace e, rispetto a quest’ultimo, il cambio ha un bilanciere in allumino e non in polimero in fibra di carbonio rinforzato.

Le pinze dei freni hanno una struttura in alluminio a doppio pezzo, non in pezzo unico come per il Dura-Ace. A proposito di freni, segnaliamo che i rotori sono della serie SLX (come la catena).

Il loro funzionamento

A livello funzionale, gli ingranaggi di cassetta pignoni e guarnitura utilizzano una forma dei denti di classe HyperGlide, diversa dalla HyperGlide+ che adottano Dura-Ace e Ultegra e che è stata studiata per garantire una transizione più fluida della catena sugli ingranaggi e un ingaggio più immediato della stessa.

Diversamente dai due fratelli maggiori, l’impianto frenante ha comandi privi dell’architettura del pompante ServoWave, studiata per garantire un’applicazione di forza frenante progressiva, in base all’azione effettivamente impressa sulle leve freno.

I comandi Dual Control sono alimentati da due batterie a bottone, diversamente dalla batteria unica che alimenta i comandi di classe superiore. A livello indicativo, pertanto, l’autonomia è raddoppiata.

I comandi cambio non hanno la possibilità di essere cablati, come invece accade per Dura-Ace e Ultegra. Sul nuovo 105 non si possono quindi collegare i comandi di azionamento remoto Sprinter Shifters e, laddove servisse, non si può usare il reparto in configurazione “tutta cablata”.

I comandi cambio, inoltre, mancano dei pulsanti supplementari di azionamento posti all’apice del manicotto, quelli che possono essere utilizzati per gestire le funzioni dei ciclo computer compatibili con la piattaforma Di2 e anche come tasti aggiuntivi, per comandare i deragliatori.

Il cambio posteriore ha un bilanciere più lungo rispetto a quello dei cambi di classe superiore, studiato per la compatibilità con la cassetta 11-36, che solo il pacchetto 105 Di2 possiede e che si aggiunge alla seconda opzione 11-34. Il cambio 105 Di2 è allo stesso modo perfettamente compatibile con la cassetta 11-30 prevista sulle serie Dura-Ace e Ultegra.

SULLA STRADA

Abbiamo utilizzato il nuovo Shimano 105 Di2 su una Cannondale Supersix Evo Carbon, ovvero il modello di vertice dalla linea road di Cannondale, quello in dotazione ai professionisti, quello che in questa variante Carbon si differenza dalla Hi-Mod usata dai corridori solo per il modulo del carbonio, leggermente più basso (e circa 100 grammi più pesante).

Il valore rilevato alla bilancia per la bici intera, comprensiva dei pedali, è di 8,4 kg.

I COMANDI, ERGONOMIA DA NUMERO UNO

Cominciamo dall’interfaccia di questo gruppo 105 Di2 di serie R7100, ovvero dai comandi Dual Control di serie ST-R7170. La forma del “manicotto” di presa e quella della leva freno sono esattamente le stesse di Dura-Ace e Ultegra, quindi si giovano di tutte le migliorie ergonomiche che questi componenti avevano introdotto un anno prima. Seppure con una texture superficiale differente, anche la gomma del copri comando assicura lo stesso feeling in termini di comodità e morbidezza.

La sola, minima, differenza con i comandi di classe superiore è semmai riferibile alla parte alta, quella più prominente, perché qui le batterie di alimentazione sono due, non una; ma si tratta di un dettaglio che rende anche più solida e sicura la presa quando si è nell’impugnatura intermedia.

Identici rispetto a Dura-Ace e Ultegra sono inoltre la lunghezza maggiore del corpo comando (che lascia spazio alle dita medio, anulare e mignolo, consentendo di frenare in sicurezza anche con il solo indice, quando si è in presa intermedia). Ritroviamo inoltre la possibilità di regolare il reach della leva freno, per adattarla alle diverse dimensioni delle mani o alle preferenze personali.

Infine, si mantiene la maggiore differenziazione morfologica tra le due leve/comando di azionamento dei deragliatori, che in questo modo assicurano più sensibilità al tatto.

Il loro funzionamento

Dall’ergonomia dei comandi passiamo al loro funzionamento e alla loro interazione con i deragliatori; anche questa è esattamente la stessa di Dura-Ace e Ultegra: il circuito è il medesimo, velocizzato rispetto ai reparti Di2 di generazione precedente e se possibile migliorato anche nella stabilità del protocollo di comunicazione wireless, un protocollo proprietario, che rende realmente impossibile qualsiasi tipo di interferenza.

Identiche rispetto a Dura-Ace e Ultegra sono poi tutte le funzioni di interazione con la piattaforma E-Tube Project (a chi non lo sapesse, ricordiamo essere quel programma proprietario che, via app o computer, permette di personalizzare le funzioni elettroniche, registrare i componenti, aggiornare il firmware e anche di avvalersi delle modalità sincronizzata e semi-sincronizzata delle cambiate).

TUTTO IL FAMILY FEELING SHIMANO

L’interazione tra comandi e componenti di trasmissione è dunque la stessa dei reparti superiori ed è esattamente quella che contraddistingue il family-feeling Shimano, quello che chi è abituato a pedalare con le trasmissioni della Casa giapponese non cambierebbe con niente al mondo.

Semmai, una differenza realmente percepibile rispetto ai gruppi di classe superiore risiede nel deragliatore che, diversamente dal cambio, ha un’architettura e un funzionamento pari a quelli dei precedenti deragliatori di classe Di2: il deragliatore è nello specifico poco più rumoroso rispetto agli attuali Dura-Ace e Ultegra e il suo azionamento in salita e discesa un po’ meno veloce.

Ancora, parlando di feeling e di percezione di funzionamento, bisogna dire delle divergenze – molto sottili in realtà – che risultano dall’adozione di ingranaggi HG, quindi con una lavorazione meno pregiata rispetto alla HG+ di Ultegra e Dura-Ace. Rispetto a quest’ultimo, per esempio, potremmo parlare anche di un feeling leggermente diverso dovuto all’impiego di una cassetta in acciaio e non in gran parte in titanio.

Si tratta però di dettagli minimi: crediamo che li possa percepire solo chi è in possesso di una sensibilità tecnica assai raffinata.

All’orecchio

Si avverte invece di più la rumorosità del cambio posteriore, nel senso che il bilanciere più lungo tende a sobbalzare maggiormente rispetto a quanto fanno quelli del fratelli maggiori Dura-Ace e Ultegra, quando si mettono le ruote su terreni sconnessi.

Ricordiamo che il bilanciere più lungo è funzionale a quella cassetta 11-36 che rappresenta uno dei tratti peculiari del 105 Di2. L’accoppiata corona da 34 e pignone da 36 (con i suoi 1,98 m di sviluppo metrico) è qualcosa che rende accessibili a tutti anche le salite al limite del ribaltamento.

Anzi, forse è una configurazione fin troppo agile, nel senso che una cassetta così ampia la vediamo meglio se accoppiata con la guarnitura 52-36, per godere in pieno di tutti i vantaggi di questo plateau cosiddetto semicompact (non troppo sbilanciato in direzione della agilità).

FRENI EFFICIENTI ANCHE SENZA SERVOWAVE

Potenza, prontezza nella risposta e assenza assoluta di rumori (quegli “zing-zing” che ben conosciamo…) sono il punto forte di questo impianto frenante di classe 105. Esattamente come accade per i freni di classe superiore, perché anche in questo caso la distanza tra le pastiglie è la stessa (aumentata del 10% rispetto agli impianti di vecchia generazione) ed è variata l’architettura idraulica del comando.

Diversamente da Dura-Ace e Ultegra, qui non è presente la tecnologia Servowave: nelle discese particolarmente lunghe o in quelle situazioni di frenata che stressano molto l’impianto, questo si percepisce in quanto il feeling di frenata rimane sempre un po’ più omogeneo e “piatto”, a prescindere dalla forza applicata e dalla posizione della leva freno.

CONSIDERAZIONI FINALI

Per concludere, il 105 Di2 è il gruppo che in casa Shimano ha fatto il balzo tecnologico più importante rispetto a come era strutturata l’omologa piattaforma di generazione precedente. È questo, in fondo, che ha alimentato le critiche di coloro che – soprattutto qui in Italia – consideravano il 105 come opzione “di ripiego”, come componentistica adatta ad allestire telai non di vertice e, soprattutto, come meno avvezzo alle corse, quasi come una trasmissione da cicloturismo.

Un modo di leggere il prodotto che era tanto sbagliato prima (Shimano l’ha sempre ritenuto un’opzione di primo prezzo per il ciclismo competitivo) quanto scorretto ora.

Questo notevole passo in avanti può disorientare chi non ha capito la corretta attribuzione di funzioni e di valore di questo gruppo… Soprattutto perché – critica comune dopo l’ingresso del 105 Di2 – costa il doppio rispetto al vecchio 105, quello meccanico a 11 velocità.

Per capire il nuovo 105 Di2 bisogna sgomberare la mente da preconcetti sbagliati: solo così ci si accorge che permette di aprire un’esperienza di cambiata e di frenata nuove a un mondo altrettanto nuovo di corridori o, se preferite, consente di godere di quasi tutti i vantaggi e del family feeling di generazione Shimano Di2, con una spesa molto inferiore rispetto all’opzione di vertice Dura-Ace.

Per noi, quindi, è una promozione a pieni voti, in tutte le materie.

LA PROVA DELLA BILANCIA

Per i nerd della tecnica, ecco la tabella dei pesi – dichiarati – dei tre gruppi Shimano Di2. Dura-Ace e Ultegra sono in configurazione senza misuratore di potenza, con guarnitura 52/36, cassetta 11-30, dischi da 160 mm. Il 105 ha guarnitura 50/34, cassetta 11-34, dischi da 160 mm.

Dura-Ace Di2 Ultegra Di2 105 Di2
Comandi 350 g 391 g 423 g
Cambio 215 g 262 g 302 g
Deragliatore 96 g 110 g 142 g
Guarnitura 692 g 711 g 765 g
Cassetta 217 g 297 g 361 g
Movimento centrale 54 g 69 g 69 g
Catena 242 g 252 g 252 g
Pinze freno 229 g 282 g 282 g
Dischi 216 g 285 g 285 g
Batteria 53 g 53 g 53 g
Cablaggi 19 g 19 g 19 g
Adattatore disco post. 15 g 15 g 15 g
Peso totale 2.396 g 2.668 g 2.953 g
(+ 272 g) (+ 285 g)

Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Nel suo passato tante granfondo e da qualche tempo anche una passione matta per le biciclette d’epoca. Per anni “penna" delle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna”, si occupa di informazione legata al mondo “bici” da un mucchio di tempo, soprattutto di tecnica e nuovi prodotti.