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Specialized S-Works Tarmac Disc e Power Cranks

di - 20/03/2018

Specialized S-Works Tarmac Disc, non solo una bici di nuova generazione con i freni a disco ma il prodotto di altissima gamma che sancisce in maniera definitiva l’ingresso dei misuratori di potenza, equipaggiamenti disponibili fin dai primi montaggi: “fin dalla sua prima uscita dalla fabbrica”. Andiamo per ordine però, presentando e snocciolando alcune delle caratteristiche principali del modello top di gamma Specialized.

Il progetto S-Works Tarmac Disc è sviluppato grazie al protocollo Rider First Engineered, ovvero: ogni taglia del telaio prevista a catalogo, ogni tubazione che compone il frame ha dimensioni specifiche per avere le medesime risposte nelle varie situazioni su strada, a prescindere dalla struttura fisica dell’atleta. Per essere ancora più pratici nella spiegazione; un corridore alto 160 cm che pesa 55 kg, ha in linea di massima, delle performances (e delle richieste) differenti rispetto ad un atleta alto 190 cm di 75 kg. La piattaforma produttiva e design, così studiata permette di avere costantemente il giusto bilanciamento tra rigidità e leggerezza. Specialized S-Works Tarmac Disc è costruito con tecnologia monoscocca, grazie alla fibra FACT 12r, stesso materiale utilizzato per la forcella. Ogni singolo telaio è assemblato con 500 differenti pezze di carbonio. Oltre al peso: questo modello Disc ha un telaio, con un valore alla bilancia di 800 grammi, con una forca di 338 grammi, per una bici completa (power meter incluso) di 6,65 kg nella misura 56 (allestimento con trasmissione Shimano Dura-Ace Di2 e ruote Roval tub.). Perni passanti per forcella e carro posteriore, rispettivamente 12×100 mm e 12×142 mm.

Forcelle differenti: per migliorare ulteriormente il feeling di guida e le prestazioni a 360°, il progetto Specialized S-Works Tarmac Disc 2018, adotta tre forcelle differenti, V1, V2 e V3, utilizzate in base alle taglie del frame. L’immagine qui sotto evidenzia bene le differenze di forme, volumi e spessori degli steli.

Una diversa costruzione anche per la scatola del movimento centrale, completamente rivista se paragonata al Tarmac più anziano.

Il BB più a destra, nelle due immagini sopra è quello utilizzato per l’ultima versione Tarmac. Non cambiano le sue dimensioni e la natura OSBB Specialized con cui nasce la scatola. Allestimenti e taglie: ad oggi è previsto un singolo allestimento (bici completa), come quello della prima immagine e descritto in precedenza, proposto a 10490 euro (power meter incluso). E’ disponibile anche il solo framekit a 3690 euro. Sei le taglie disponibili, dalla 49 alla 61, tutte accomunate dalla stessa lunghezza del fodero basso posteriore, 410 mm.

Anche per le donne: Specialized S-Works Tarmac Disc è disponibile anche nella versione tutta al femminile, proposta in tre taglie (49, 52, 54) a 10490 euro. L’allestimento è il medesimo proposto per la versione maschile.

Specialized S-Works Power Cranks: il primo misuratore ufficiale marchiato Specialized, costruito sulla base delle pedivelle S-Works in fibra e che adotta il doppio sensore per la rilevazione, destra e sinistra.

Rispetto alla pedivella tradizionale (senza misuratore), non cambia la modalità di assemblaggio al telaio, con il perno passante da 30 mm di diametro che va da accoppiarsi alla parte “drive side”, quella con spider e corone. I due sensori di rilevazione, sono posizionati: uno nella faccia interna alla pedivella ( lato non drive), l’altro tra le corone e il braccio (porzione drive).

Si parla di un valore alla bilancia di 440 grammi (lunghezza 172,5 mm), con un’accuratezza nella rilevazione del -/+1%.

specialized.com

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.