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Van der Poel vs Pidcock: sfida Ciclocross in Val di Sole

di - 22/11/2022

locandina coppa del mondo ciclocross vermiglio2022

La sua ultima immagine in Val di Sole è quella, a braccia alzate, sul traguardo della Coppa del Mondo di MTB nel 2019. Da allora, prima il COVID, poi gli infortuni e infine gli obiettivi su strada si sono messi fra Mathieu van der Poel e il ritorno da protagonista in Trentino. Ma l’attesa sta per terminare: il fenomeno olandese, pluricampione del mondo nel Ciclocross, ha inserito la tappa di Coppa del Mondo di Ciclocross di Val di Sole, a Vermiglio, come quarto appuntamento nel suo calendario invernale e certamente proverà a riprendere nel modo in cui aveva lasciato la Val di Sole: vincendo.

“Non appena ho realizzato di poterla inserire in calendario, non ho avuto esitazioni nell’includere questa tappa di Coppa del Mondo nel mio programma – ha spiegato Mathieu Van der Poel. Ho solo buoni ricordi della Val di Sole, qui ho vinto nella MTB nel 2019 e sono salito sul podio l’anno precedente. Sono felice di poter gareggiare qui anche nel Ciclocross. L’anno scorso ho visto l’evento in TV (leggi il nostro articolo) e sono rimasto entusiasta del percorso. È passato molto tempo da quando ho corso sulla neve per l’ultima volta, ma credo che sia una superficie adatta alle mie caratteristiche. Non vedo l’ora…

Sfida al top

Il 17 dicembre non sarà MVDP l’unica star della prova al maschile: in prima fila, a contendergli lo scettro, ci sarà un altro dei super talenti multidisciplinari che si sono ormai imposti sulla scena mondiale, Tom Pidcock. L’anno scorso, a Vermiglio, in una delle primissime apparizioni stagionali nel Ciclocross, l’inglese dovette accontentarsi della piazza d’onore, alle spalle di un incontenibile Van Aert (scopri la Cervélo C5-RX di Wout van Aert). Questa volta, Pidcock avrà indosso la maglia iridata e punterà a fare bottino pieno.

Con il belga vincitore nel 2021 costretto a dare forfait a causa della concomitanza con il ritiro su strada del suo Team Jumbo-Visma, sarà quindi Van der Poel – Pidcock il duello più atteso dal pubblico italiano e non solo: già le prime ore di apertura della biglietteria online (su www.valdisolebikeland.com) hanno confermato tutte le attese per un evento premiato nella scorsa stagione come appuntamento dell’anno della Coppa del Mondo di Ciclocross, seguitissimo anche sugli schermi televisivi da ogni angolo del mondo.

Tante aspettative

La tappa italiana di Coppa del Mondo è attesa non solo dagli appassionati, ma dagli stessi coordinatori del circuito mondiale, Flanders Classics, come sottolineato dalle parole del CEO Tomas Van den Spiegel, in occasione della sua recente visita a Vermiglio.

“Il successo dell’anno scorso dimostra come Val di Sole abbia il potenziale per diventare una tappa fissa, una nuova classica di Coppa del Mondo. Siamo sicuri che anche quest’anno ci sarà una grande risposta di pubblico, con arrivi anche dal Belgio e dall’Olanda dopo le restrizioni dell’anno passato”.
“Ai grandi campioni piace gareggiare sulla neve, l’hanno detto loro stessi dopo la gara dell’anno passato
 – prosegue Van den Spiegel. “Nel 2021 abbiamo visto Vos, van Aert, Pidcock, e quest’anno non vediamo l’ora di riavere Mathieu nel circuito dopo gli infortuni che lo hanno limitato, e di assistere ad un grande spettacolo in gara in Val di Sole”.

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.