In un mondo pieno di sospensioni progressive, perni alti e Flip Chip, mi sento in dovere di parlare in modo romantico dell’umile Trail Bike
Non considerata e addirittura trascurata come una soluzione efficace per chi cerca una bici per fare tutto. Un mezzo che vi porterà a vivere un’epopea di oltre 50 km o a girare nel bike park per tutto il fine settimana. Forse non sarà così stabile sulle salite o così indulgente nelle discese, ma tanto di cappello a questa piattaforma a prova di bomba che continua a sorprendermi.
Quando le persone mi chiedono quale bici dovrebbero comprare, considero sempre la loro situazione particolare. Quali percorsi percorri? Dai più importanza alle salite o alle discese? Qual è il tuo livello di abilità come biker? Trascorrerai del tempo nei bike park? Indipendentemente dalla risposta a queste domande, il mio suggerimento è sempre lo stesso: prendi una Trail Bike. La sua versatilità ti sconvolgerà.
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Con una geometria che non è rilassata ed esigente come quella di una Enduro, ma non si avvicina agli angoli chiusi e delle armi da XC, le Trail bike offrono un buon equilibrio. Ci sono marchi che spingono la geometria da Enduro sulle loro bici con escursione più corta, cosa che mi fa molto piacere vedere. All’altra estremità della scala, vediamo il Downcountry, che inietta geometrie da Trail Bike in millimetri di escursione da Cross Country… anche qui, una cosa buona e giusta.
130-150 mm di corsa sono il punto di equilibrio per la maggior parte dei rider, ma l’industria è abbastanza benevola da offrire una gamma molto più ampia a seconda delle esigenze individuali. Sono molti i fattori che influenzano e spingono la scelta, a ciascuno il suo.
Dopo anni trascorsi nell’editoria specializzata, rispondendo alle richieste dei lettori e alle domande degli amici, sono arrivato alla conclusione che il Sacro Graal di solito è una bici da Trail.
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Certo, ci saranno momenti in cui si ha troppo o troppo poco, ma per la maggior parte del tempo il risultato sarà quello giusto. Credo che le bici da Trail offrano una consistente neutralità e “pacatezza” che a volte vengono messe in ombra dalla nuove parole d’ordine del marketing e dai progressi compiuti nei vari segmenti dell’industria ciclistica. Forse è solo la loro natura, o sono io il vecchietto che agita il pugno al cielo in modo sconsolato, chiedendo attenzione.
Ho trascorso più tempo sulle Trail Bike che su qualsiasi altro mezzo, quindi forse sono di parte, o forse la prova è lì, nel risultato finale. Questo non vuol dire che mi limito ai sentieri blu e rossi, ma è lì che la corsa ridotta si sente più nel suo elemento.
Tuttavia, al di fuori della sua zona di comfort, la piccola bici da Trail sa ancora come scatenarsi se siete disposti a chiederle un ballo. Basta essere pronti a condurre.
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Su un’umile piattaforma da trail bike 150/140 mm, mi sono fatto strada attraverso situazioni complesse compresi percorsi di gare Enduro di classe mondiale. Ho sperimentato ammortizzatori e forcelle a molla o un mix di entrambi, carcasse da DH e inserti protettivi per gli pneumatici, e praticamente ogni altro ingrediente che si possa gettare nel mix. Ho trascorso giorni nel bike park, affrontando ignorantemente ostacoli e staccate al limite, così come ho passato ore sulla stessa sella per scalare vette in Epic Ride partendo dalla porta di casa.
Tutto con la stessa bicicletta, con solo piccole modifiche per assicurarmi di non presentarmi con dei coltelli a un duello con la pistola, come si suol dire in questi casi.
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Sebbene io sia d’accordo con queste commistioni di discipline, il mio affetto ricade sempre sulla Trail Bike, che rimane fedele a ciò che sa e sa fare meglio. Una vera stella polare che ha consolidato il suo posto come piattaforma ideale, nutrimento quotidiano, e piccolo ma potente motore del divertimento.
Ti rendiamo omaggio, Trail Bike.
[foto apertura: Sven Martin]