Qualche volta non sappiamo cosa è quel particolare, a cosa serve quella vite e quel bullone, oppure quella placca di supporto. I particolari e i dettagli delle biciclette sono davvero tanti e ad occhio ne vediamo solo una piccola parte. Spesso sono soluzioni tecniche e di design che accomunano i progetti, qualche volta sono segno di distinzione. Eccone qualcuno con la sua spiegazione.
Biciclette aero, disco e il carbonio
Con una certa estremizzazione aerodinamica e la ricerca nell’ambito delle materie composite, le particolarità e i dettagli hanno assunto un peso sempre maggiore nell’economia delle funzionalità ed efficienza delle biciclette. Qualche volta sono un semplice dettaglio del design, ma sempre più spesso il design è funzionale alla performance del mezzo. A questi fattori si aggiunge l’infinita ricerca, le innumerevoli applicazioni le soluzioni di design che permette il carbonio. E’ quasi impossibile racchiudere in un solo articolo tutte le particolarità delle biciclette. Ne evidenziamo alcune. Qui di seguito riprendiamo anche l’intervista fatta a Michele Tittonel, ingegnere che ha contribuito in modo fondamentale allo sviluppo della Cipollini Dolomia.
Forcelle, serie sterzo e quell’integrazione massimizzata
Chi ha smontato una serie sterzo di nuova generazione, una di quelle dove spariscono cavi e guaine, con gli spessori totalmente dedicati e dove anche il manubrio integrato collima alla perfezione, si sarà trovato di fronte ad uno stelo leggermente squadrato ai lati. Questa soluzione permette, oltre al resto, di far passare i cavi e le guaine senza eccessivi attriti e costrizioni. Normalmente anche la serie sterzo e i volumi del tubo dello sterzo sono dedicati, così come lo stem.
La batteria nel tubo obliquo
Cos’é quella placca e quelle viti a brugola che sono sotto il tubo obliquo? E’ il supporto per la batteria Di2, che riprende un concetto molto caro a Lapierre e Canyon (nell’ordine), ovvero di portare le masse il più possibile verso il basso. Adottato per prima da Lapierre in ambito off-road, il concetto GLP (Gravity Logic Project) è stato sviluppato con successo anche in ambito road, prima sulla Xelius e poi sulla nuova Aircode DRS. Lo spostamento delle masse verso il basso influisce in modo positivo su stabilità, guidabilità e sicurezza dei componenti. Diventa più complicata l’accessibilità, ma dobbiamo anche ragionare in una direzione che non vede l’utente finale come “esperto della meccanica della bici”.
I perni passanti delle biciclette disc
Le bici road disc adottano una sorta di standard in merito alle dimensioni dei perni passanti: 100×12 mm per l’anteriore, 142×12 mm per il perno posteriore, rispettivamente per lunghezza e diametro. Qualche modello gravel e cx, adotta dei perni da 15 mm di diametro per l’anteriore.Se le dimensioni sono standard cambiano le sedi dove alloggiano. Interessante è lo SpeedRelease sviluppato da Shimano e in dotazione a: Cannondale, Lapierre, Cannondale, Wilier, tra i più famosi. Dal lato di inserimento del perno, è presente una sorta di apertura verso il basso. Il perno stesso presenta una svasatura che permette il disimpegno della ruota, senza che l’asse passante venga sfilato in modo totale. La ruota si toglie più facilmente e velocemente, rispetto allo standard. Può essere usato anche un perno tradizionale, ma si perdono di vantaggi dello SpeedRelease.
Con e senza estrattore
Buona parte dei costruttori adottano gli assi passanti con una sorta di linguetta munita di testa a brugola, come quella che vedete qui sotto nell’immagine.
I magneti per leggere il power meter Shimano
Alcune bici hanno una vera e propria sede per l’alloggio del magnete che legge la potenza del power meter Shimano. E’ il caso di Lapierre, che dietro le corone ha una piccola vite che permette l’integrazione del magnete, ma anche di Canyon, che ha dotato molte delle sue recenti produzioni proprio con il misuratore di potenza.
Cos’é quel piccolo foro sulle biciclette Look?
Il piantone della Look 795 Blade RS, ha un piccolo forellino che permette di vedere il giusto setting del seat-post, con dei riscontri interni al reggisella stesso.
Il manubrio semi-integrato KnOt di Cannondale
Alcune versioni della SystemSix HM e della SuperSix HM di Cannondale hanno il manubrio semi-integrato. La piega è in carbonio, mentre lo stem è in alluminio, entrambi adottano un design molto particolare. L’attacco manubrio si abbina con il manubrio grazie a due viti e una sorta di slitta che permette alla piega stesso di essere più o meno inclinata.
a cura della redazione tecnica, immagini della redazione tecnica.