E-bike, un termine e una categoria che diventano sempre più attuali, non solo nel mondo della bicicletta “vera e propria” ma un argomento di discussione che coinvolge tanti utenti, rivolgendosi anche a chi la bicicletta la usa come semplice mezzo di spostamento in città e per la città. La crescita esponenziale di questa categoria è dimostrato dalla nascita di eventi dedicati, ad esempio BikeUp e BikeShopTest, solo per fare due esempi ma soprattutto dagli ingenti investimenti di marchi come Bosch, Shimano, Yamaha, Panasonic, colossi dell’automotive e dell’elettronica.
La bicicletta a pedalata assistita è un mezzo di trasporto versatile e completo, oggi ancora costoso ma capace di offrire possibilità al 101% delle persone. Andiamo per un attimo oltre alla ricerca della prestazione atletica e alla prestazione del mezzo “bicicletta e-bike”, pensiamo a quello che può offrire.
( nella foto qui sopra Claus Fleischer head chief del reparto Bosch e-bike system)
Le e-bike mtb hanno aiutato a sviluppare una nuova tipologia di turismo, ad oggi considerato un segmento di qualità e particolarmente ricercato dagli utenti del centro e nord Europa che porta un notevole indotto in molte località turistiche montane del nord Italia. Questa categoria è ormai indirizzata ad un buon successo commerciale, uno dei settori trainanti dell’intero universo bici.
Sempre con riferimento alla categoria off road, le bici con pedalata assistita permettono di affrontare e superare difficoltà, facilitando i meno allenati, chi non è più giovanissimo e chi deve limitare lo sforzo aerobico e muscolare (pensiamo ad alcuni sfaccettature di fasi riabilitative oppure persone che devono fare attività outdoor controllando o sforzo).
Pensiamo a come si presentano oggi molte delle nostre città, con la loro viabilità urbana “improbabile e vecchia”, messa sotto costante pressione dal traffico delle auto e di mezzi pubblici a volte obsoleti e come potrebbe “evolvere/migliorare, proprio grazie all’impiego delle bici con supporto elettrico. In merito a questo, recenti studi (non è difficile immaginarlo) hanno dimostrato che l’auto in città viene impiegata per una distanza di circa 5 kilometri, con enormi perdite di tempo dovute al traffico; la bici rimane il mezzo più veloce per gli spostamenti con questi termini.iiii
Un’ulteriore considerazione va spesa proprio nel settore urban/commuting/city, quello che secondo molti operatori del settore ha grossi margini di sviluppo, anche sotto il profilo tecnologico e che potrebbe dare una grossa mano alle grandi città, ad un cambiamento e riorganizzazione positivi di queste ultime.
In alcune città, il bike sharing e l’e-bike sharing è diventato argomento di discussione politica.
