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Gran Canaria, dove il sole non dorme

di - 03/11/2023

La corrente delle Azzorre e gli Alisei, oltre all’essere ancorata al 28esimo parallelo, fanno di Gran Canaria uno dei luoghi al mondo con il miglior clima (ciclisticamente parlando…). La temperatura media si aggira infatti sui 23° nel corso di tutto l’anno. Se a questa condizione, di per sé particolarmente vantaggiosa, si sommano l’infinita rete di strade e sentieri, le altimetrie importanti e il rispetto degli automobilisti, si comprende benissimo come mai questa isola, che affiora dall’Oceano Atlantico, sia una delle mete più apprezzate dai ciclisti del globo.
Noi abbiamo la fortuna di passarci qualche giorno già da un paio di anni, situazione ideale per scoprirne, poco a poco, un volto differente. Infatti, pur essendo un’isola relativamente piccola (meno di 1.600 km2) è caratterizzata da una varietà di microclimi che la rendono paesaggisticamente eterogenea, donando a ogni angolo una sua precisa connotazione. A Nord, le temperature più fresche e il clima più umido, danno vita a una vegetazione più ricca e rigogliosa, che si dirada mano a mano che si scende verso Sud, dove l’isola è più arida. A determinare questa diversità è l’entroterra montuoso, che riapre la parte meridionale dagli influssi dei venti.

Per tutti i gusti

Ecco perché per godere delle strade – e dei sentieri – di Gran Canaria ci vogliono tempo e pazienza. Un approccio che è però ripagato da esperienze sempre nuove e differenti. Noi l’abbiamo assaggiata sia su strada sia in Gravel, partendo da Maspalomas, a Sud, e compiendo alcuni anelli con cui ci siamo spinti fino al centro dell’isola, sulla cima del Pico de Las Nieves e nel Parque Natural de Pilancones. Due esperienza diametralmente opposte, a partire ovviamente dal terreno: 100% asfalto (buono) nel primo caso e un mix 50/50 asfalto e sterrato nel secondo. Ma anche per dislivelli, altimetria e paesaggi.
Per scalare il Pico ci sono diverse varianti, che salgono a raggiera da ogni punto cardinale e permettono di inventarsi anelli o bastoni che dal mare portano ai 1.900 metri della vetta, sommando fino a 3.000 metri di dislivello… Salite che sono un vero e proprio viaggio attraverso climi e paesaggi, dal deserto ai boschi di conifere, che culmina con la vista straordinaria che spazia a 360 gradi sulle altre isole Canarie, con la sagoma del vulcano Teide a occidente e, se si è fortunati come noi, con lo spettacolo della “panza de burro” che copre il Nord dell’isola.

Road e Gravel

L’esperienza in formato Gravel si è invece concentrata in un’area ben precisa, quella del
Parque Natural de Pilancones, perché avevamo deciso che quello sarebbe stato il nostro parco giochi. Una specie di Grand Canyon vecchio dodici milioni di anni, un susseguirsi di gole e altipiani di rocce rosse, in cui a un certo punto si stende una pineta incredibile. La nostra porta d’ingresso è stato il paesino di Ayagaures, con i suoi due bacini artificiali blu profondo, oltre la quale si apre un mondo di carrarecce che si intrecciano per tutto il parco naturale.

Tanto buoni sono gli asfalti, quanto gli sterrati a Gran Canaria. Noi, facendo di necessità virtù, abbiamo pedalato gli uni e gli altri con un’unica bici, una Specialized Roubaix. A dire il vero si è trattato di un compromesso che ha pagato dazio in fuoristrada, dove un mezzo specifico da Gravel sarebbe stato senza dubbio la scelta ottimale, soprattutto se equipaggiato con pneumatici da almeno 40 mm.
E una volta scesi di sella? A queste latitudini, su un’isola in mezzo all’Oceano, non c’è bisogno di impegnarsi molto per trovare qualcosa con cui riempire il resto della giornata…

Non solo bici

Non è esagerato descrivere Gran Canaria come un giardino dell’Eden incastonato nell’Oceano Atlantico e il paesaggio così vario le ha fatto meritare il titolo di “continente in miniatura”.
Chi ama andare in bici anche in inverno conosce bene la destinazione, le sue strade ben tenute e il rispetto che la popolazione nutre per gli amanti delle due ruote, ma spesso non riesce a cogliere al meglio tutto ciò che l’isola ha da offrire oltre al mondo delle due ruote. Ci sono infatti molti motivi per venire in questo piccolo paradiso.

Il miglior clima del mondo

Le temperature miti di Gran Canaria, dovute alla posizione geografica, toccata dalla corrente delle Azzorre e dalla generosa influenza degli Alisei, regalano un valore medio annuale di 23 gradi all’isola dove il sole tramonta, ma non dorme mai.

Spiaggia stile di vita

A Gran Canaria la spiaggia è un luogo da vivere tutto l’anno. L’isola vanta 60 chilometri di spiagge sui suoi 236 chilometri di costa. Un’ampia scelta che accontenta tutti: vaste distese di sabbia dorata e bianca sul versante meridionale, spiagge di sabbia vulcanica, scogli e piscine naturali sulla costa settentrionale. Un vero parco giochi per gli isolani, fieri di condividere con i visitatori uno dei loro tesori più preziosi.

Natura mozzafiato

Un’isola su cui il tempo sembra essersi fermato e la cui tutela del territorio, già riserva della Biosfera dal 2005, garantisce una straordinaria purezza ambientale. Le istituzioni locali hanno mostrato, negli anni, il loro impegno nel preservare un patrimonio naturale unico al mondo. Una destinazione privilegiata, una destinazione Starlight, in cui è possibile, inoltre, osservare e quasi toccare le stelle, perdendosi nel suo cielo infinito. Inoltre, Gran Canaria ha sottoscritto nel dicembre del 2021 la sua candidatura come Biosphere Destination 2030.

In famiglia

Questo piccolo paradiso offre parchi tematici, uno dei più begli acquari del mondo e molte attività da fare in buona compagnia, specialmente se in famiglia o con amici. Sia in coppia sia con i piccoli della casa, è una delle mete più sicure al mondo.

Paradiso dell’outdoor

Gli amanti della montagna e quelli del mare hanno l’imbarazzo della scelta tra escursionismo, ciclismo (in ogni sua declinazione), arrampicata, canyoning, parapendio e soprattutto paesaggi mozzafiato tra i percorsi e sentieri che corrono lungo tutta l’isola.
Per chi preferisce una l’adrenalina di vento e mare, ci sono surf, windsurf, kitesurf e parasailing. Ma il mare accoglie anche gli amanti della pesca sportiva o delle immersioni subacquee, la fuga perfetta sotto la superficie.

Sapori infiniti

Ogni angolo di Gran Canaria, da Nord a Sud, vanta prodotti tipici e deliziosi aromi di una gastronomia varia ed eterogenea. Dalle piantagioni di caffè della vallata di Agaete ai formaggi pluripremiati e i vini d’alta quota, al fascino variegato delle specialità locali, di una ricca pasticceria e di un rum inconfondibile, prodotto nella distilleria più antica del vecchio continente. Lasciarsi sedurre dai segreti culinari raccontati in prima persona dai migliori chef dell’isola è quasi un dovere a cui non ci si può sottrarre.

Fusione di storia e modernità

La capitale Las Palmas de Gran Canaria offre una ricca vita sociale e tantissimi eventi, frutto della sua essenza moderna e cosmopolita. Camminare nel suo centro storico, situato nei quartieri di Vegueta e Triana, è come fare un viaggio nel tempo attraverso i secoli, dalla sua fondazione nel 1478 al Liberty di inizio Novecento. Il porto della Luz, a pochi passi dalla Playa de Las Canteras, una delle migliori spiagge urbane d’Europa e punto di ritrovo degli abitanti di Gran Canaria, è una città nella città, che offre svago e cultura oltre a essere il secondo porto commerciale più importante della Spagna.

Villaggi e borghi da sogno

I villaggi dell’isola sono uno dei tesori meglio conservati di Gran Canaria. Agaete, Firgas, Gáldar Mogán, Teror o Tejeda sono solo alcune dei gioielli da esplorare per carpire il vero spirito dell’isola.
La gentilezza della sua gente e la ricchezza delle sue tradizioni fanno sentire i turisti come a casa. Dalle cime al litorale, passando per verdi vallate, ogni borgo contribuisce a custodire e mostrare le caratteristiche uniche di questo continente in miniatura.

Soria, cultura e svago

La storia preispanica di Gran Canaria continua a permeare l’isola anche dopo duemila anni. Il suo passato aborigeno è conservato con cura in siti e musei archeologici che ci fanno comprendere l’eredità di questi luoghi, la loro storia e la loro cultura. Non è un caso che proprio il Risco Caído e i Monti Sacri di Gran Canaria siano Patrimonio Unesco per il loro valore storico e archeologico.
E tra le feste, il Carnevale è uno degli appuntamenti più rappresentativi di un ricco calendario di eventi che mette in evidenza il lato più goliardico e divertente del carattere degli abitanti di questo piccolo gioiello.

foto: Martina Folco Zambelli | HLMPHOTO

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Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.