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Polartec e 40 anni di innovazione dei tessuti

di - 04/08/2021

Polartec e 40 anni di innovazione dei tessuti

Una volta, quando avevamo tra le mani un capo di natura sintetica veniva chiamato e categorizzato come “pile”. Il pile non era solo un indumento, ma era una sorta di macrocategoria che comprendeva un pò tutto quello che andava al di fuori dei tessuti naturali, lana, cotone e lino, etc. Sono passati 40 anni, da quando nel 1981 Polartec ha inventato Polarfleece.

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Polartec e le origini del pile

Polartec è un’azienda leader nello studio, sviluppo e produzione di soluzioni tessili innovative. In più di un’occasione abbiamo trattato l’argomenti relativo ai tessuti tecnici e ai brand del settore.

Il percorso di Polartec ha inizio nel 1981, quando per la prima volta compare il Polarfleece, quello che per tutti è il pile, al giorno d’oggi identificato come una delle maggiori invenzioni del secolo. Stiamo parlando del primo indumento tecnico confezionato con un tessuto in poliestere dalle caratteristiche uniche nel suo genere. Polarfleece è infatti leggero, morbido e si asciuga con tempistiche ridottissime rispetto alle fibre utilizzate fino a quel momento. Da allora in poi cambia anche il modo di produrre e sfruttare i capi, non solo sportivi. L’universo sportivo e non solo stanno per essere stravolti, così come il modo di andare in bici ed utilizzare i capi tecnici.

Polartec la soluzione nei tessuti e la bici

La strada è tracciata

Nel 1991 nasce ufficialmente il marchio Polartec, icona della trasformazione e dell’evoluzione dei tessuti, ma anche del concetto di sostenibilità, argomento molto sentito ai giorni nostri. Ma se il green concept è un tema attuale, “l’arte del riciclo” nell’ambito dei tessuti ha radici più lontane, perché nasce nel 1993. Ci confrontiamo con un percorso lungo quasi 30 anni, che in parte ci ha permesso di ottimizzare l’utilizzo e le funzioni della plastica. Se questo meccanismo non fosse stato introdotto negli anni Novanta e Duemila, dove saremmo adesso?

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I tessuti tecnici hanno cambiato la nostra vita

In tre decenni di evoluzione dei tessuti e della sostenibilità, grandi aziende di abbigliamento si sono avvalse delle tecnologie sviluppate da Polartec. Grazie a queste collaborazioni si è evoluto il concetto di isolamento: pensiamo a quanto è facile oggi proteggersi dal freddo e dalle condizioni estreme e a quanto i capi siano funzionali, leggeri e confortevoli, protettivi. I tessuti e le tecnologie più moderne ci permettono di allenarci e competere ad altissimi livelli pure quando il caldo si fa opprimente.

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Eppure siamo noi a chiedere sempre di più

Pensandoci bene, siamo noi i protagonisti di questo percorso, siamo noi i primi a richiedere soluzioni migliori, quindi anche noi facciamo parte di questa fase evolutiva. Il ciclismo ha un ruolo da étoile in questo macromondo sportivo: è la disciplina tecnica e outdoor per eccellenza, che ormai non conosce epoca e stagione, che mette insieme l’elettronica, la fatica e lo sforzo dell’atleta. La bicicletta è un campo di ricerca dal quale non si può prescindere, ed è anche per questo motivo che troviamo l’etichetta Polartec su tanti capi tecnici dedicati alle due ruote.

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Un’immagine della facility di Hudson, sede produttiva di Polartec in USA.
E’ un percorso che non è ancora terminato

Forse l’epoca del pile vero e proprio è terminata, forse… Con tutta probabilità, ragionando in ottica futura, non troveremo più i cambi meccanici sulle nostre bici, perché le tecnologie hanno sviluppato quelli elettronici, ma se la trasmissione meccanica non fosse esistita, oggi non avremmo la bicicletta. Allo stesso modo, se non fosse stato inventato il pile, forse oggi non avremmo indumenti tecnici che pesano pochi grammi e che ci permettono di pedalare sotto zero con un comfort ottimale.

a cura della redazione tecnica, immagini courtesy Polartec e Alessandro Belluscio (Polartec).

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Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.