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Prova gruppo Shimano GRX a 12 velocità

di - 25/10/2023

Tempo al tempo…
Lo si sapeva che prima o poi sarebbe arrivato: siamo abituati al modus operandi di Shimano. Ora, anche la prima trasmissione sviluppata in modo specifico per il Gravel, ha la cassetta a 12 velocità. I giapponesi sono fatti a modo loro. Non sono gente da gara contro il tempo per stupire con la novità eclatante. Piuttosto, preferiscono presentare un prodotto dopo i concorrenti, ma lo fanno solo quando sono sicuri di mettere sul mercato qualcosa di inattaccabile in termini di efficacia e affidabilità.

Colmato il gap

Così è stato anche con il GRX a 12 velocità. Da tempo, ormai, SRAM e Campagnolo hanno in catalogo gruppi a 12 e 13 velocità, meccanici ed elettronici, con cui soddisfare la voglia di Gravel del grande pubblico. Shimano è rimasta alla finestra, sia perché conscia che il suo GRX a 11 velocità fosse un prodotto eccellente (e così è…) sia perché gli ultimi due anni hanno consigliato politiche industriali e commerciali più conservatrici.
Ora l’attesa è finita e il GRX, primo gruppo nato espressamente per il Gravel, guadagna un pignone e diventa a 12 velocità. Per il momento in configurazione meccanica, ma destinato a essere affiancato nel corso della prossima stagione, dalla versione elettronica.
Proprio perché il Gravel è incentrato sull’espressione personale e sulla libertà di scegliere come e dove pedalare, la nuova gamma di componenti Shimano GRX offre tre opzioni di trasmissione, per coprire l’intero spettro di ciclisti e terreni su cui pedalare. Due monocorona, con DNA race (guarnitura da 40 o 42 denti e cassetta 10-45) o avventuroso (guarnitura da 40 o 42 denti e cassetta 10-51), e una a doppia corona per avere tutto (guarnitura da 48/31 denti e cassetta 11-34 o 11-36).
Ma non è tutto, arriva infatti una coppia di ruote GRX con corpetto ruota libera compatibile sia con le cassette strada sia MTB (ma questo è un altro discorso e ci auguriamo di poterlo riprendere quanto prima…).

Il verdetto del Grinduro

Radicata nella semplicità d’uso, nell’affidabilità e nella predisposizione all’avventura, la nuova gamma GRX a 12 velocità fa un bel passo in avanti, offrendo più opzioni di trasmissione insieme a un’ergonomia migliorata. Le promesse dei progettisti giapponesi le abbiamo potute valutare nel corso del test effettuato in anteprima durante Grinduro Italia. Sui percorsi tosti che incarnano la nostra concezione di Gravel abbiamo messo alla frusta sia il nuovo GRX sia la nuova Wilier Adlar, su cui era montato.
Scontato e forse superfluo raccontare quanto effettivamente sia più efficace la rapportatura, con un range all’altezza sia delle situazioni, sia dei concorrenti. Noi abbiamo provato la configurazione 1×12 con corona da 40 denti e cassetta 40-45, che si è dimostrata perfetta per i terreni tecnici di Punta Ala, con strappi di una discreta durezza ma anche tratti da pedalare a testa bassa. Sulla bontà del sistema di stabilizzazione Shadow RD+ spendiamo solo le parole necessarie, ossia ottimo anche quando il fondo è davvero rovinato (leggi sassi piantati e radici). Spendiamo invece più inchiostro per confermare la migliorata ergonomia dei comandi, sviluppati proprio per essere più in sintonia anche con i manubri gravel di ultima generazione, caratterizzati da flare marcati. Avendo ben chiara in testa l’impostazione del modello precedente, ho notato una sensibile differenza che si traduce in una postura di guida più naturale e immediata, anche quando si tratta di gestire l’avantreno e lavorare i freni sui sentieri più sconnessi. Avevamo pochissimi dubbi, per le ragioni citate in apertura, che Shimano si potesse presentare con qualcosa lontano dall’eccellenza e i tre giorni di guida sui trail di Punta Ala non hanno fatto altro che confermarlo. E, se qualcuno alzasse la dito per far notare che Mohoric ha vinto il Mondiale Gravel guidando una bici montata con trasmissione Dura Ace e pedali da strada, la nostra risposta risposta sarebbe “Gravel?…”

Per conoscere tutti i dettagli tecnici e le configurazioni della nuova trasmissione Shiano GRX 12 v, vi rimandiamo al nostro approfondimento tecnico.

PRO

  • ergonomia comandi
  • rapportatura all’altezza della concorrenza
  • 6 opzioni di trasmissione
  • gabbietta cambio intercambiabile lunga/corta

CONTRO

  • solo versione meccanica (per ora)

⌈Guarda il video del nostro Gravel Test⌋

Mi piacciono le biciclette, tutte, e mi piace pedalare. Mi piace ascoltare le belle storie di uomini e di bici, e ogni tanto raccontarne qualcuna. L'amore è nato sulla sabbia, con le biglie di Bitossi e De Vlaeminck ed è maturato sui sentieri del Mottarone in sella a una Specialized Rockhopper, rossa e rigida. Avevo appena cominciato a scrivere di neve quando rimasi folgorato da quelle bici reazionarie con le ruote tassellate, i manubri larghi e i nomi americani. Da quel momento in poi fu solo Mountain Bike, e divenne anche il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che culminò con la direzione di Tutto MTB. A quei tempi era la Bibbia. Dopo un po' di anni la vita e la penna parlarono di altro, ma il cuore rimase sempre sui pedali. Le mountain bike diventarono front, full, in alluminio, in carbonio, le ruote si ingrandirono e le escursioni aumentarono, e io maturavo come loro. Cominciai a frequentare anche l'asfalto, scettico ma curioso. Iscrivendomi alle gare per pedalare senza le auto a fare paura. Poi, finalmente arrivò il Gravel, un meraviglioso dejavu, un tuffo nelle vecchie emozioni. La vita e la penna nel frattempo erano tornate a parlare di pedali: il cerchio si era meravigliosamente chiuso.