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Shimano Dura Ace 9100

di - 13/07/2016

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L’articolo completo del nuovo sistema road di Shimano lo troverte sulla prossima uscita di Agosto di 4Granfondo, a disposizione prima della fine di Luglio.

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 Il modello R-9100 – questa è la sigla che contraddistingue il pacchetto new generation – è però un blend di soluzioni che apre la porta a una nuova era di equipaggiamenti e tecnologie abbinati tra loro, capaci di far collimare molte delle funzioni a cui sono dedicati. Gli impianti frenanti idraulici per i freni a disco, sempre più una certezza in un mondo classico e tradizionalista come quello road, vanno ad accompagnare un design (rivisto rispetto al precedente) che ha molti dettagli in comune con la categoria off-road. Tutta nuova rispetto alla “vecchia” versione è l’applicazione e-Tube, ora disponibile con trasmissione Bluetooth.

Shimano presenta ufficialmente e integra il power meter, soluzione elettronica che viaggia di pari passo con il sistema di connettività wireless e il Synchronized Shift. Cerchiamo di andare con ordine, e partiamo con la descrizione completa della trasmissione e degli impianti frenanti. Shimano Dura-Ace R-9100 sarà disponibile in quattro versioni: una meccanica con freni caliper, questi ultimi di tipo tradizionale o direct mount con doppio attacco al telaio, e una elettronica Di2 a sua volta distinta in una proposta sempre con sistema frenante classico e una seconda con impianto idraulico per i freni a disco.

Partendo dalla parte totalmente nuova, ovvero dal misuratore di potenza, questo è totalmente integrato all’interno della pedivella Hollowtech II e permette di rilevare l’espressione dei due arti in modo differenziato, oltre alla cadenza. Il posizionamento interno al braccio rende il power meter meno sensibile alle variazioni esterne di temperatura, al meteo e alle condizioni del vento. Questo pacchetto aggiuntivo al Dura-Ace è di nuova produzione, ma il protocollo ha basi solide ed eredita le sue principali caratteristiche dal concetto Bikefitting, dotazione di proprietà di Shimano che permette un posizionamento ottimale dell’atleta in sella e che sfrutta anche i dati della potenza.

Il sensore principale del misuratore FC-R9100-P risiede nel braccio della pedivella drive-side (quella delle corone) e trova naturale interfaccia con e-Tube Shimano per aggiornamento e check-up, il tutto tramite collegamento Bluetooth. Gli estensimetri sono integrati nelle due parti, sinistra e destra. Il power meter è stato sviluppato con la collaborazione degli atleti del Pro Team FDJ e offre accuratezza nella rilevazione dei valori, con un ridotto margine d’errore, quantificato in un +/-2%. La batteria interna, integrata, è ricaricabile con cavi esterni. Il misuratore di watt è supportato da doppio protocollo di lettura dati, Bluetooth e Ant+. Da qui passiamo con filo diretto al design della guarnitura, che prende il nome di 2×11 Hollowtech II con corone Hollowglide, la seconda generazione. L’impatto estetico ricorda quello della versione precedente, ma la sostanza e i concetti di cui è proprietaria sono cambiati molto. La nervatura esterna ha l’obiettivo di irrigidire l’intera struttura e minimizzare lo stress nella fase di maggiore spinta dell’atleta, in modo di evitare dispersioni di potenza. A parità di lunghezza, la nuova guarnitura è più leggera di 7 grammi. Le dimensioni disponibili sono sette e vanno dai 165 ai 180 millimetri. La possibilità di variare i plateau non è cambiata rispetto alla versione più anziana.

 

Saliamo verso l’alto per incontrare le leve dei freni e la trasmissione meccanica, anche in questo caso molto simile nel design alla release anteriore, ma con meccanica aggiornata. Muta la colorazione come confermano le immagini, più scura, con tinta di un nero brillante aggressivo. Per quanto concerne la cambiata, può sfruttare una corsa delle leve accorciata, maggiormente veloce e pronta, ancora più confidente. Ulteriori miglioramenti coinvolgono l’azione frenante, che sfrutta una più ampia personalizzazione della posizione delle leve e un migliore comfort tramite un design rinnovato degli appoggi. Da qui passiamo direttamente al deragliatore e al bilanciere posteriore, ed entriamo nel cuore della trasmissione, molto differente rispetto a qualsiasi tipologia di Dura-Ace delle precedenti produzioni.

Il deragliatore è più ergonomico per interfacciarsi al meglio con l’azione delle nuove leve di stampo meccanico ed elettronico, è capace di sfruttare una potenza maggiore, è più veloce e preciso. Il binario a supporto dello scorrimento e il bloccaggio del cavo sono stati completamente ridisegnati, pure in vista di una manutenzione più facile.

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Il design nel complesso è stato pensato in un’ottica rivolta ai futuri sistemi idraulici dei freni, che probabilmente porteranno a variazioni su telai, misure dei carri posteriori e di conseguenza agli equipaggiamenti dedicati. Il cambio posteriore è il punto in cui emerge maggiormente l’utilizzo delle conoscenze off-road, grazie al design Shadow RD. L’intera costruzione è minimale e asciutta, con un profilo risicato, leggero e con performance di rigidità mai raggiunte fino a ora. Il suo funzionamento e la curvatura in fase di azionamento permettono al bilanciere di rimanere protetto all’interno del frame: maggiore salvaguardia da danni in caso di contatti accidentali e cadute, oltre alla capacità di supportare un eventuale incrocio della catena con corona maggiore anteriore e ultimo pignone posteriore. A oggi la lunghezza del cage è unica, per le 11 velocità, capace di leggere ingranaggi fino a 30 denti, ma è progettato per prevedere pure l’elemento con 35 denti. Nella versione Di2 le parti superiore e posteriore hanno dimensioni più ridotte rispetto al vecchio sistema.

 

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I freni sono completamente ridisegnati e rivisti sia per i rotori che per i caliper. I dischi designati all’impianto frenante sono leggeri e con una linea elegante. Lo studio di questo prodotto parte dal miglioramento nei confronti della dissipazione del calore, per una durata maggiore e fluidità in condizioni al limite. I dischi sono direzionali e prodotti grazie a un pezzo unico in alluminio con trattamento Ice Technology, che rispetto al precedente si arricchisce del suffisso Freeza. Sono stati studiati per le pinze di concezione flat con diametri a oggi disponibili di 140 e 160 millimetri. I caliper, come detto in precedenza, saranno in commercio in versione tradizionale e direct mount. Questa porzione è stata alleggerita aumentando allo stesso tempo l’azione frenante in termini di corsa e rigidità (+43%). È cambiata la leva d’apertura, più integrata nel corpo del freno ma anche in grado di staccare maggiormente i pattini dal cerchio, soluzione utile in caso di incidente alla ruota e/o montaggio di un modello con rim più largo, e adatta ad agevolare il passaggio di pneumatici con sezioni da 28c. Dalla meccanica all’elettronica: quello che non si vede ma si percepisce, e dove Shimano ha fatto scuola in efficienza, durata ed equilibrio della prestazione. Dura-Ace R-9100 Di2 avrà a disposizione due modalità di sincronizzazione del sistema: Full Synchronized Shift e Semi Synchronized Shift, protocollo che arriva dalla categoria mtb. Synchronized, a prescindere dalla scelta, è pensato per adottare la modalità migliore di cambiata e sviluppo metrico, facendo diminuire eventuali stress in cui è coinvolto l’atleta. La modalità Full permette al deragliatore di azionarsi in modo automatico: il corridore ha a disposizione una funzione automatica e tarata precedentemente che si attiva agendo solo sui pulsanti del cambio posteriore. Semi Synchronized in un certo senso inverte l’azione: il bilanciere posteriore agisce in base al funzionamento del deragliatore. In fase di personalizzazione iniziale e di aggiornamenti successivi entra gioco la rinnovata piattaforma e-Tube (2.11.1) che permette inoltre di salvare diversi profili e caricarli a piacere per differenti situazioni e percorsi futuri. Il nuovo Di2 è dotato di trasmissione degli impulsi elettrici tramite filo, con dati smistati da una unità wireless innovativa e introdotta oggi su questo gruppo. Anche in tal caso, gli ingegneri giapponesi hanno sfruttato la doppia interfaccia, Bluetooth e Ant+, quindi raggiungibile anche con tablet e smartphone: questi ultimi dovranno essere provvisti della app precedentemente scaricata. Nuova è la batteria riservata per il Di2, studiata per interfacciarsi con la nuova centralina e capace di supportare la funzione Bluetooth, batteria che rimane sempre al litio.

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

Non scriviamo queste righe per promuovere a spada tratta il Dura Ace di nuova generazione ma alcune considerazioni ci sembrano d’obbligo. Probabilmente qualcuno si aspettava una trasmissione senza fili, una sorta di Wifi, oppure un qualcosa che avrebbe lasciato tutti a bocca aperta, invece il marchio giapponese propone una sorta di rivisitazione del top di gamma road, con adattamenti per i freni a disco, ottimizzazione della meccanica e aggiornamenti per quanto concerne la parte dedicata all’elettronica. Questo a nostro parere è un passo dovuto e importante, visto e considerato che Shimano, da sempre ci ha abituato a proporre pacchetti più votati all’efficacia, alla prestazione pura, alla durata e non solo modaioli, non con l’obiettivo di far parlare e far esplodere il mercato. Ritorniamo un attimo all’inizio di questo discorso: innovazione. Il bilanciere posteriore subisce una sorta di integrazione, quasi protetto da una parte del telaio. Il misuratore di potenza viene integrato nella pedivella, quindi, non porta ingombri e minimizza le variabili, gli errori portati dal cambio repentino di temperature, dalla dilatazione di materiali plastici, dalle interferenze dl vento (solo per citare alcuni dettagli). La nostra opinione? Tanta sostanza che prepara il terreno ad una evoluzione importante delle trasmissioni, dei misuratori di potenza, delle frequenze di trasmissione dei dati e, non in ultima, ad una integrazione sempre maggiore, tra equipaggiamenti e atleta.