Non solo una granfondo; molto più di una festa; quasi riduttivo chiamarlo evento. La Granfondo Sportful Dolomiti Race è sempre stata una delle gare da bollino rosso, una di quelle che ogni granfondista (che ama definirsi tale), dovrebbe fare almeno una volta nella carriera sportiva ma, negli ultimi anni, nelle ultime edizioni stà diventando appuntamento fisso per molti.
Qui conta ogni piccolo e minuscolo dettaglio, nulla è lasciato al caso, prima, durante e dopo l’evento, perchè dalla domenica sera, dopo che l’ultimo concorrente ha tagliato il traguardo, si è iniziato a lavorare per l’edizione del 2016. La granfondo di Feltre 2015 sarà ricordata per il bel tempo che ha accompagnato gli atleti lungo le salite di Cima Campo, Passo Forcella (che quasi nessuno prende in considerazione), il Manghen, Passo Rolle, Croce d’Aune (solo qualche calda goccia), senza dimenticare l’arrivo spettacolare dentro Porta Imperiale, con una folla da stadio olimpico. Più di 1000 volontari, forze dell’ordine e protezione civile ma anche la popolazione tutta, tanta gente sulle strade coinvolta.
Qui, su queste strade, in questo territorio, “sei il benvenuto e se vieni qui da noi per fare la Sportful Dolomiti Race, vieni trattato quasi come un eroe”. Il percorso lungo con i suoi 201 km è durissimo e affascinante, con paesaggi che ti tolgono il fiato; il medio ( 130 km), con i suoi metri di dislivello positivo, è da considerarsi una granfondo di stampo tradizionale, il tracciato Mark, quello corto è duro pure lui. Chi vi scrive ha fatto questa granfondo diverse volte, da quando era la Campagnolo, fino ad oggi e quando si pensa che a Feltre abbiano raggiunto la soglia dell’eccellenza, nel corso dell’edizione successiva, tutto lo staff ti propone qualcosa di nuovo, interressante, coinvolgente e innovativo; forse è anche per questo che una delle granfondo più dure del mondo, diventa sempre più un appuntamento fisso per tanti; avanti di questo passo lo staff organizativo dovrà pensare di aumentare il limite dei partecipanti.
