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Shimano 105 R7000 vs Dura Ace, osare è lecito

di - 13/12/2018

Shimano 105 è da sempre considerato il sistema entry level di Shimano, in una categoria comunque rivolta alla performance che comprende nell’ordine 105, Ultegra (meccanico e Di2), Dura Ace (meccanico e Di2). In quest’ultima relaise però, la tarsmissione alla base del segmento fa “tre” passi in avanti, in particolare per quanto concerne design, prestazioni e valore alla bilancia. Entriamo nel dettaglio.

Il cambio posteriore

La trasmissione della bici “muletto”, quella che è destinata ad essere sacrificata per la stagione invernale, quando le strade fanno “schifo”, umide e bagnate, sporche. Shimano 105 è il cambio che deve essere montato sulla bicicletta a cui non si bada molto al peso, più o meno ma molto di più alla sostanza; quella bici che, quando l’appoggi al muro senza cura “non fa nulla”, che la molli in garage vicino allo zappino per il prato! Shimano 105 R7000 una trasmissione scarsa? Tutt’altro, scordatevi questo accostamento, cerchiamo di dare una motivazione a questa affermazione, nell’era dell’elettronica e dei freni a disco.

Il concept del nuovo Shimano 105 R7000: scegliere Shimano 105 è principalmente una questione di prezzo, quando si decide di acquistare una bicicletta con questa trasmissione, la volontà primaria è quella di spendere una cifra relativamente bassa. Dai, diciamolo in modo chiaro: spesso è la trasmissione ad idenficare il posizionamento sul mercato di un’intera bicicletta. A parità di telaio, se un mezzo è equipaggiato con trasmissione 105, è catalogato in una gamma entry level. Se invece è montato con cambio Dura-Ace, è ritenuto al top del listino, con i due prezzi molto differenti tra loro. Con questo non affermiamo nulla di strano.

shimano 105 52/36

A dimostrazione di tutto quello che vi stiamo scrivendo, abbiamo accostato le foto del nuovo 105 meccanico con freni tradizionali, a quelle di Shimano Dura Ace.

Questa trasmissione e tutti i suoi componenti sono costruiti con materiali che prima di tutto si rivolgono alla sostanza (non alla leggerezza): acciaio e alluminio, non esistono parti in carbonio. Il valore alla bilancia diventa secondario, ma sotto la media della categoria. Decisamente interessante la qualità della cambiata, anche una volta che è messa sotto pressione. Il deragliatore è agevolato nella sua azione dal design delle corone. Il bilanciere posteriore difficilmente sbaglia va in crisi, anche quando si cambia sotto sforzo.

I punti chiave del nuovo 105

Prima di tutto le 11 velocità, che mettono il 105 di nuova generazione al pari di Ultegra e Dura-Ace. Il catalogo prevede due cambi posteriori, uno tradizionale e uno a gabbia lunga GS, capace di supportare pignoni fino a 34 denti. Shimano Dura-Ace non ha questa soluzione: il top di gamma della casa nipponica ha infatti un bilanciere che arriva a lavorare fino a 30 denti. Questo è il motivo per cui, nel corso delle tappe più dure dei grandi giri, quelle che prevedono scalate infinite, alcuni corridori pro montano il cambio Ultegra e Ultegra RX. Come scritto in precedenza, il design diventa comune per tutti i componenti, a accezione di alcuni dettagli. La posizione della viteria per le regolazioni è la stessa, per esempio. Cambiano i fili dei freni e della trasmissione, quelli inclusi nella dotazione: Dura-Ace prevede i cavi color bronzo (con rivestimento in Teflon), una garanzia in fatto di scorrevolezza, mentre Shimano R7000 i classici in acciaio, che fanno diventare la trasmissione leggermente più dura, meno scorrevole. La nuova relaise di 105 non è disponibile nella versione con batteria: solo meccanica.

La catena prevista nel pacchetto 105 è più rumorosa se messa a confronto con la Dura-Ace, ma al tempo stesso non necessita di particolari attenzioni in fatto di manutenzione: una corretta pulizia e i giusti interventi diventano la base per un prodotto capace di effettuare migliaia di cambiate e chilometri.

Alcune considerazioni

Per qualche stagione ci confronteremo con i sistemi meccanici e i freni tradizionali, nonostante i freni a disco con impianti idraulici e l’elettronica, abbiano decisamente preso “il coltello dalla parte del manico”. Ci sono e ci saranno pedalatori che, al posto della bici con i freni a disco, quest’ultima, magari da utilizzare nel corso della stagione agonistica, pedaleranno sulla “vecchia” bdc con i freni tradizionali: tutte queste categorie hanno e avranno bisogno di informazioni in merito a trasmissioni come questa nuova 105 di Shimano, che è disponibile anche nella versione disco (idraulica). Le sue prestazioni sono assolutamente comparabili con Ultegra meccanico, in particolare per quanto concerne la precisione della cambiata, la facilità e l’immediatezza delle regolazioni, e per il design. Dura-Ace offre un senso di rigidità superiore, più leggerezza, maggiore fluidità: beh, guai se fosse il contrario, dobbiamo sempre pensare che, a parità di configurazione, un Dura-Ace pesa 2.076 grammi, 105 2.660 grammi. Dura-Ace ha un costo di circa 2.200 euro, Shimano 105 di poco superiore ai 700 euro. Un divario enorme, specialmente nel prezzo, giustificato da materiali e lavorazioni che pongono la serie R9000 (Dura-Ace) ai vertici dell’intero mercato dei gruppi. Divario enorme? Si, perché la costruzione di un gruppo di trasmissione non riguarda solo il pacchetto finito che si trova montato sulla bici (o da montare) ma anche tutto quello che va a toccare tecnologie e macchinari per la costruzione. 

Se si scende da una bici montata Dura-Ace e si sale su una con Shimano 105, le differenze sono minime, esistono, ma la forbice si è ristretta molto rispetto a prima. Risparmio ma anche performance, design ma senza sacrificare la sostanza, ottima capacità di integrazione e versatilità dei componenti.

shimano.com

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.