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Gomme gravel, come sceglierle

di - 02/11/2022

Quando una disciplina è così variegata come il Gravel, biciclette e componenti seguono la strada della diversificazione e della specializzazione. Se questo porta a una valutazione più consapevole da parte di chi ha le idee chiare, rischia però di disorientare chi ha appena aperto la porta di questo mondo.

L’imbarazzo della scelta

Gravel biking significa tutto e niente. È un mondo pieno di sfaccettature che hanno i colori dell’asfalto, della terra e di tutte le combinazioni di questi due elementi. Non solo, bisogna poi vedere con quali pennelli si stendono i colori, ossia come ciascuno interpreta questa disciplina. Chi attaccando un numero sulla schiena e chi caricandoci lo zaino. Chi alla scoperta di nuovi orizzonti, chi cercando il proprio. Chi sfidando i terreni più ostici, chi senza lasciare la via più sicura.
Questa varietà è proprio il bello del Gravel. E, per chi è appassionato di tecnica, è anche bella la diversificazione dell’attrezzatura con cui praticarlo. Se quella relativa alle biciclette è la più evidente, quella inerente le gomme è altrettanto importante ai fini della prestazione, anche in termini di risultato per chi al gusto della pedalata aggiunge il sapore della sfida. Le gomme sono infatti il punto di contatto della bici con il terreno e la prima sospensione di cui dispone. Inoltre, sono il componente che, più di altri, influenza la guida.
Ecco quali sono le variabili di cui tenere conto nella scelta di uno pneumatico da Gravel.

Le tipologie

Tubeless o non tubeless, questo è il dilemma… In realtà non c’è nessun dilemma: gli pneumatici tubeless sono LA scelta, in modo particolare ora che sul mercato stanno arrivando ruote tubeless ready con cerchi hookless, che migliorano le prestazioni del sistema tubeless. I tubeless scorrono di più e si gonfiano a pressioni inferiori, condizione che garantisce maggior grip e tenuta.
Per chi si diletta in un gravel riding più estremo, è caldamente consigliata l’abbinata tubeless/inserti run flat, quei salsicciotti che, oltre a minimizzare le pizzicature, in casi estremi consentono di pedalare con gomma a terra per qualche chilometro.

Quale utilizzo

Chi guida in prevalenza su strada e limita le divagazioni fuoristrada a sterrati compatti e scorrevoli dovrà indirizzare la scelta su battistrada semislick. Sono solitamente caratterizzati da una zona centrale slick o con tasselli appena pronunciati e ravvicinati, così da formare una superficie compatta e scorrevole. Sulla spalla è invece presente una tassellatura poco pronunciata, sufficiente a garantire tenuta in curva.

Chi ama alternare strada e off-road, nel più classico stile Gravel dovrà invece orientarsi su pneumatici allround, i più diffusi. Sono quelli più difficili da sviluppare poiché devono rappresentare il miglior compromesso fra scorrevolezza e tenuta. Al centro hanno tasselli bassi e ravvicinati, abbinati, sulla spalla, ad altri pronunciati in grado di offrire buon grip anche nelle curve strette e nei cambi di direzione più accentuati. I modelli più raffinati hanno mescole differenziate per densità, più dure al centro (maggior durata) e più morbide ai lati (miglior grip).

Per i biker più smaliziati e quelli che amano guidare le proprie bici su terreni ai limiti dei trail da MTB, la scelta è obbligata. Gomme di sezioni generose, anche con diametro da 27,5” (650B) per avere più volume e sfruttare la maggior luce del telaio. Battistrada con tasselli pronunciati su tutta la superficie e più spaziati, per migliorare anche le caratteristiche di autopulizia e scarico del fango. Naturalmente, la scorrevolezza è penalizzata in favore della tenuta e del grip, anche sui terreni più morbidi e meno consistenti.

La misura giusta

La dimensione degli pneumatici è una variabile che incide sul comportamento di ruote e bici, in termini di scorrevolezza, tenuta e comfort. Il range di misure più comune va da 38 mm a 45 mm, con il limite superiore indicato per chi fa molto fuoristrada (con ruote da 27,5” – 650b – si può anche osare di più, ma attenzione ai passaggi ruota…). 38c e 40c sono, invece, le allround per eccellenza poiché rappresentano un buon compromesso fra scorrevolezza e tenuta/grip. Si può scendere a 35c per gomme da Ciclocross disegnate per terreni fangosi e viscidi.
Chiudiamo con una nota sulle pressioni. Tutti i costruttori hanno sui loro siti una tabella con le indicazioni di massima relative alle pressioni di utilizzo dei propri prodotti. Quindi, fate riferimento a quei dati.

Ex agonista, prima della mountain bike, poi della bicicletta da corsa, tuttora pedalatore incallito, soprattutto su asfalto. Nel suo passato tante granfondo e da qualche tempo anche una passione matta per le biciclette d’epoca. Per anni “penna" delle storiche riviste “La Bicicletta” e “ Bici da Montagna”, si occupa di informazione legata al mondo “bici” da un mucchio di tempo, soprattutto di tecnica e nuovi prodotti.