Dopo il test degli pneumatici Kryptotal Fr/Re arriva il momento della combinazione Continental Argotal e Xynotal, sempre con carcassa Enduro e mescola Soft
Per mettere alla prova la nuova gamma di pneumatici Continental per utilizzi che vanno dal Trail al Gravity, abbiamo deciso di montarli su bici diverse, sperimentando sia le configurazioni consigliate sia osando combinazioni meno “ortodosse”.
Abbiamo utilizzato questi set di gomme negli ultimi mesi in diverse condizioni, dal secco e polveroso all’umido e fangoso, passando per terreni compatti e veloci.
Carcassa e mescola
La carcassa Enduro è più leggera e più flessibile grazie alla sua costruzione a strato singolo. Utilizza il rinforzo Apex intorno ai talloni e anche la carcassa è realizzata con tela a 110 TPI (fili per pollice). Rispetto a quella Downhill calano gli strati sotto al battistrada e sui fianchi, che diventano rispettivamente tre e due. Per aumentare la protezione contro i tagli, sui fianchi della gomma è stata aggiunto uno strato sottile e flessibile di tessuto incrociato.
La mescola Soft è l’opzione intermedia di Continental, tra Super Soft ed Endurance. Vuole essere il miglior compromesso tra aderenza e smorzamento, e scorrevolezza e durata. Il marchio tedesco adatta la mescola a ciascuna carcassa, quindi per quella Enduro troviamo solo la variante Soft, Trail con Endurance, mentre Downhill è l’unica eccezione, con alcuni pneumatici della nuova serie che sono disponibili in mescola Soft o Super Soft.
La costruzione è particolare, con una struttura del battistrada che si colloca a metà strada tra uno pneumatico tradizionale e doppia e tripla mescola. In pratica c’è una base più solida che costituisce la struttura di supporto di ciascun tassello, con una mescola più morbida applicata sopra. La differenza sostanziale rispetto a un approccio tradizionale è il modo in cui le due mescole si interconnettono e fluiscono l’una nell’altra. Continental di chiara che questo approccio unico si traduce in una maggiore stabilità e resistenza all’usura.
In termini di durometro (ShoreA) e di aderenza, la mescola Soft è più paragonabile a MaxxTerra che a MaxxGrip di casa Maxxis, ma al tatto risulta comunque piuttosto morbida.
Vediamo ora come sono fatte nel dettaglio Continental Argotal e Xynotal.
Continental Argotal
Argotal è l’opzione più aggressiva. Progettato per eccellere in condizioni di terreno morbido, Argotal utilizza battistrada con tasselli alti e molto spazio tra di essi per eliminare fango e detriti. Può ricordare un Maxxis Shorty II o uno Specialized Hillbilly, anche se la tassellatura è più ravvicinata. Continental sostiene che questo pneumatico funziona altrettanto bene sia nel terreno polveroso sia nel fango, mentre i tasselli rinforzati della spalla mirano a massimizzare l’aderenza in curva.
Continental Xynotal
Xynotal è lo pneumatico più veloce e meno aggressivo della gamma. Progettato per condizioni prevalentemente asciutte su sentieri rocciosi e con fondo duro, Xynotal massimizza il contatto con il terreno utilizzando una fitta serie di tasselli che sono notevolmente meno profondi rispetto ai suoi fratelli più aggressivi Kryptotal e Argotal.
Le rampe lunghe e graduali dei blocchi centrali offrono una transizione più fluida per ridurre la resistenza al rotolamento, un approccio simile a quello utilizzato dal rinomato Maxxis Dissector. Tuttavia, lo Xynotal ha una zona di transizione più stretta con ponti di collegamento che aiutano a massimizzare la tenuta quando si carica lo pneumatico in una curva spondata percorsa ad alta velocità.
La configurazione di test
La piattaforma di prova Merida One-Forty (qui il nostro test) monta di serie una combinazione di pneumatici Maxxis: Minion DHF da 2,5” all’anteriore e Dissector da 2,4” al posteriore, rispettivamente con carcassa Exo ed Exo+.
Al momento di scegliere un set di pneumatici Continental, ho deciso di provare un mix tra due delle nuove coperture ricevute in test. Dopo la combinazione Kryptotal Fr/Re (leggi il test qui) usata sull’altra Trail Bike Cannondale Habit LT 1, per Merida ho scelto il più aggressivo Argotal davanti accoppiato al più veloce e scorrevole Xynotal dietro. Entrambi hanno sezione di 2,4”, carcassa Enduro e mescola Soft.
Il montaggio degli pneumatici è stato difficile sui cerchi Merida Expert TR in alluminio, confermando l’esperienza avuta con Kryptotal sulle ruote Syncros Revelstoke 1.0s in carbonio (il test completo qui). Non è stato impossibile, ma in ogni caso è stato significativamente più difficile di qualsiasi Maxxis (il riferimento nel settore).
Ho utilizzato pressioni di 1,5-1,65 per anteriore-posteriore, molto simili a quelle che normalmente impiego con pneumatici dotati di carcassa a doppio spessore e senza inserti protettivi all’interno. Nonostante qualche occasionale urto violento – soprattutto al retrotreno – non ho rilevato alcuna foratura/pizzicatura durante il test, e non ho avvertito alcuna sensazione si perdita d’aria/stallonamento in curva o nelle compressioni più feroci.
La carcassa Enduro è bella solida, con la gomma che non mostra evidenti segni di degrado nel tempo. Questo è più di quanto si possa dire di alcuni pneumatici con costruzione e mescola assimilabili che abbiamo testato sia in passato sia di recente.
On The Trail
Più o meno come uno pneumatico da fango ribassato, il battistrada a blocchi in stile motocross dell’Argotal presenta alette a lamelle e tasselli sulla spalla con un profilo a gradini e piccole tacche su una base più ampia.
Come pneumatico intermedio non convince in pieno. Nelle condizioni più difficili, in altre parole nei terreni profondi e soffici (tra fango e sabbia) l’aderenza non così elevata così come la sterzata non è così precisa, come i rivali più accreditati Specialized Hillbilly o Maxxis Shorty 2. Abbiamo rilevato un leggero sottosterzo con una leggera ma comunque avvertibile perdita di sicurezza quando il fondo è morbido e i tasselli devono mordere per generare aderenza.
Al di fuori dei terreni profondi e pesanti, Argotal offre una buona quantità di grip. È anche comodo e sicuro in velocità quando si passa sopra le radici e le rocce bagnate. Inoltre, considerando la sensazione di smorzamento e la consistenza del battistrada, anche la velocità di rotolamento non è male, sebbene non sia superlativa in termini di attrito su strade bianche e asfalto.
Sulle sponde levigate, le strutture e il fondo duro di un moderno bike park, Argotal ha occasionalmente perso trazione agli angoli di piega più decisi, dando l’impressione di essere un po’ impreciso. Ma è una lacuna comune di questo genere di pneumatico, destinato a dare al meglio sui fondi più soffici tra sabbia e fango.
Lo Xynotal impiegato al retrotreno è più alto e più snello del fratello maggiore Kryptotal Re ed è progettato per collegare i blocchi di gomma al terreno, anziché su singoli tasselli più spigolosi (che possono affrontare meglio le superfici smosse). La striscia centrale a rampa aggressiva rotola più velocemente, ma non abbiamo notato un enorme aumento di velocità rispetto al Kryptotal Re (che comunque non sobbalza troppo).
La guida è morbida e ovattata, e offre una sensazione di grande stabilità sul terreno, anche se il profilo è più alto e affusolato rispetto a coperture analoghe. La mancanza di un ampio canale e i tasselli più alti che larghi fanno sì che non sia inchiodato al terreno come un Maxxis Assegai agli angoli di piega realmente aggressivi. Al contrario, diventa un piacere la sua agilità nei cambi di direzione più svelti, riuscendo a fare leva e mantenere aderenza con immediatezza ed efficacia.
Continental Argotal e Xynotal: il verdetto
Il Continental Argotal montato all’anteriore mostra luci e ombre se valutato come quel pneumatico intermedio per condizioni miste che vuole essere. Il discorso cambia se lo si valuta su terreni più compatti ma in ogni caso abbastanza soffici, dove rocce e radici – anche umidi – rappresentano la norma. Aumentano la confidenza, la precisione e il comfort nella guida, aggiungendo al mix una più che discreta scorrevolezza.
L’accelerazione è certamente più vivace grazie allo Xynotal montato al posteriore, e ciò rende questa combinazione ideale per i biker alla ricerca di una configurazione che possa essere utilizzata tutto l’anno su un’ampia varietà di terreni. È da valutare con attenzione anche l’utilizzo di un’accoppiata anteriore e posteriore di Continental Xynotal, se si gira in prevalenza su terreni secchi e rocciosi.