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La voce del popolo locals

di - 31/10/2020

Ora che il Mediterraneo si è calmato, e abbiamo più tempo per pensare, è giunto il momento di fare il punto della situazione vissuta nelle ultime settimane di swell.
Come un po’ tutti anche noi lavoriamo per surfare il più possibile, inoltre abbiamo la fortuna di girare per molti spot del Centro-Nord Italia. La situazione che abbiamo visto nelle ultime settimane sulla gran parte delle lineup è stata al limite del vivibile, in molti casi si è davvero superato l’equilibrio della convivenza pacifica per il troppo affollamento riscontrato nella maggior parte degli spot.

Come testata giornalistica è nostro obbligo morale cercar di far leva per riflettere su questo problema, dando voce a coloro che in prima persona, negli anni, hanno costruito e diffuso una scena locale su spot di cui oggi tutti cogliamo i frutti: il popolo locals.
Il messaggio iniziale è partito da alcuni amici e locals di un noto spot toscano, per poi rimbalzare trovando appoggio e conferme in molte altre scene locali tra Lazio, Toscana e Liguria.
Il primo quesito su cui invitiamo tutti a riflettere è il seguente. Cos’è il rispetto?
Vi lasciamo alla seguente riflessione di Valerio, storico local il cui messaggio ci sembra abbastanza chiaro.

Cos’è il rispetto. Oggigiorno sono in pochi a saperlo o ricordarlo. Io lo vivo nel mio piccolo mare, arrivo al mattino presto nel posto che mi ha cresciuto, la mia Lillatro, trovo parcheggi esauriti, gente che ti guarda storto mentre passi per cercare posto per la macchina, bha…ma io non sono a casa mia?
Qualcosa non funziona….mi cambio arrivo sul picco, pochi amici e nessuno mi saluta, prendo la mia prima bella onda e in due mi risalgono davanti costringendomi ad evitarli e nemmeno mi chiedono scusa. Torno sul picco e mentre parlo con un amico arrivano e si mettono in precedenza…dentro di me dico: stiamo prendendo una brutta piega, il mare e di tutti ma senza una regola questo bellissimo sport diventerà un’arena.
Nell’arena vincono solo i Leoni…bastano piccole regole per stare tutti insieme serenamente, se vedi che sul picco c’è molta gente non andare anche tu, aspetta che esca qualcuno prima di buttarti; valuta bene le tue possibilità prima di affrontare spot che non conosci.
I supereroi sono solo nei film, non in mare.

Da un’altra onda molto famosa in Liguria il nostro amico Fabrizio ci condivide un messaggio semplice e diretto: “Il mare è di tutti, ma lo spot no. Respect the locals”

In passato abbiamo già trattato numerose volte l’argomento e certamente non sono nuovi scenari di tensione in mare. La situazione attuale, tuttavia, causa Covid e restrizioni verso chi si sposta in oceano ha gettato le basi per un affollamento oltre qualsiasi periodo storico.
Si tratta di un sovraffollamento causato per buona parte anche da surfisti provenienti da Francia, Germania, Austria e Svizzera. Alcuni di loro, inconsapevoli forse delle regole base e pensando di trovarsi in oceano, dove lunghe spiagge offrono tanto spazio e le piccole increspature adatte ai livelli base sono presenti a tutte le ore, tendono ad entrare in spot differenti, difficili e sensibili, senza fare alcuna autovalutazione del proprio livello ne delle condizioni sulla lineup.
E’ in questi casi che nascono tensioni a volte di difficile gestione.
Per chi ne avesse bisogno o volesse rileggere articoli in cui abbiamo già trattato argomenti simili ecco di seguito i link (in ordine cronologico, dal più recente al meno).
Se anche tu voi dire la tua scrivici a: redazione@4surf.it

Surf ai tempi del Covid-19: un monito dai locals della North Shore della Sardegna

Surf North shore Sardinia: regole di convivenza in lineup

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