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SCARPA Spin Planet, il TEST

di - 06/06/2023

SCARPA Spin Planet testata da Paolo Dellavesa: maggio e le sue piogge così vitali per la nostra terra ben si fondono con l’anima ambientalista di Spin Planet. Analizziamo insieme caratteristiche principali e “sensazioni di guida” di questa calzatura da trail running.

Test e fotografie di Paolo Dellavesa

Una scarpa che ama l’ambiente…

SCARPA lancia la sua calzatura più sostenibile di sempre. Maggio e le sue piogge così vitali per la nostra terra ben si fondono con l’anima ambientalista di Spin Planet.

Vediamo insieme come va e il comportamento dei numerosi materiali riciclati che la compongono!

Riciclato PRE-CONSUMER

“Una curiosità riguardo al riciclato utilizzato: l’azienda Asolana per realizzare la Spin Planet recupera i materiali che vengono scartati dalla lavorazione, come ritagli o limature.”

Questi normalmente vengono buttati ma in questo caso si sfruttano per essere riutilizzati nella composizione di varie parti della scarpa. Essendo di fatto materiali nuovi, assicurano esattamente le stesse caratteristiche e prestazioni.

DESIGN & FINITURE

100-45-30, i numeri di SCARPA Spin Planet

Ma che cosa rappresentano questi numeri? Sono proprio le percentuali di materiale riciclato sul totale di: tomaia, intersuola e suola. Questo caratterizza in parte l’estetica della calzatura, specie sull’intersuola che non essendo colorata lascia scorgere l’effetto “granulare”. Molto bella esteticamente a mio avviso, bella trovata l’applicazione del nome del brand direttamente sull’intersuola.

Linea accattivante

La linea è accattivante con le protezioni in TPU sottili e ben amalgamate al design della Spin Planet. Si fa notare la linguetta particolare, molto sagomata, di cui vi parlerò tra poco. Pur avendo alto stacco da terra e sia proposta per lunghe distanze si presenta filante e snella, anche grazie alla tomaia molto minimal sia nella progettazione che nella grafica.

ALLOGGIAMENTO

Davvero interessante e attento lo sviluppo in questo campo. La linguetta sottile e ben modellata ha una particolarità. Ha costruzione “overlap”, ovvero la tomaia dall’interno del piede prosegue senza cuciture a costituire la linguetta stessa, ma attenzione, non è a “calza” perché sul lato esterno è libera dalla tomaia. Quest’ultimo non è un semplice dettaglio poichè dona una sensazione di maggiore avvolgimento e bloccaggio, oltre che non ostacolare minimamente l’ingresso del piede nella scarpa.

CHIUSURA

Anche la chiusura è leggermente asimmetrica  tende a convergere verso l’interno del piede e funziona davvero bene. In ultimo, le asole stesse sono a fettuccia sulla parte interna e piatte verso l’esterno. Forse questa particolare accoppiata linguetta-asole ha portato i tecnici di scarpa a tralasciare l’occhiello extra presente su molte calzature per migliorare la chiusura. Non ne ho sentito mai la mancanza!

“Ritengo il comparto chiusura alloggiamento davvero un esempio di tecnica e innovazione da parte di Scarpa.”

COMFORT

Estremamente comoda perché unisce una tomaia leggera ad un’intersuola morbida. Non è una scarpa molto imbottita, ma tenerla ai piedi anche molte ore è un vero piacere, non stanca o affatica. Toe box che definirei nella media dei modelli trail run di Scarpa, è fasciante e preciso. Io che ho un piede a pianta medio-stretta mi sono trovato molto bene, apprezzo questa caratteristica se è unita ad una tomaia sottile e flessibile come in questo caso, perché offre la sensazione di precisione nella calzata senza che questa crei fastidiosi punti di pressione.

TRASPIRABILITÀ

Eccezionale. Maggio è un mese critico per i primi caldi e le piogge improvvise, un ottimo banco-prova per testare l’accoppiata traspirabilità e drenaggio. La tomaia è destrutturata, semplice e minimale. Specie nella parte anteriore dove la sua trama presenta un reticolo abbastanza ampio. Questo si traduce in una grande capacità di dissipare calore e umidità. I miei piedi sono sempre stati piacevolmente ventilati e quando ho incontrato pozzanghere e piccoli guadi questi si sono asciugati velocemente. La linguetta sottile essendo parte di questa tomaia ne condivide il comportamento e incrementa l’areazione complessiva.

GRIP

Suola PRESA TRN 06, comparto sviluppato internamente da Scarpa.

“Ho trovato sotto ai piedi una mescola performante in aderenza ma molto duratura. Mi piace sempre molto il disegno dell’impronta che studiano i tecnici di Scarpa, con orientamento specifico dei tasselli in base alla loro funzione lungo la suola.”

Questo garantisce ottime prestazioni soprattutto in spinta e frenata. L’ho trovata a suo agio su terreni duri e scorrevoli. Sensazioni confermate dai dati tecnici, i tacchetti sono più di 40 e alti 4mm, questo garantisce piacere di corsa a favore della massima libertà di espressione del gesto tecnico.

STABILITÀ

La linea intrapresa da Scarpa sul drop conferma anche per la Spin Planet i 4mm. Scelta che a mio avviso va a favore della precisione in appoggio. Risulta stabile sul corribile anche molto veloce, sterrato semplice e perché no, asfalto. La tomaia elastica e destrutturata richiede un po’ più di padronanza su traversi e segmenti tecnici, niente di impossibile sia chiaro, ma per questi terreni la consiglierei solo a chi possiede buona tecnica d’appoggio e muscolatura di piede e caviglia già ben allenata.

“Si percepisce un piccolo supporto nella parte centrale dell’arco plantare. Questo non è risultato invasivo, ma aiuta a sostenere bene la transizione.”

Chi come me ha un appoggio neutro e non ne sentirebbe la necessità non ne percepirà comunque un limite. Utili infine, le zone d’appoggio in cui la suola è stata rimossa per facilitare la flessione della calzatura.

PROTEZIONE

I film termosaldati sono sottili ma funzionali, applicati solo dove serve grazie all’esperienza in sviluppo del prodotto che vede coinvolto direttamente Marco De Gasperi. Il contrafforte tallonare ha una struttura rigida, soprattutto nella sua porzione più vicina all’intersuola a favore anche di stabilizzazione del piede. non la definirei una calzatura molto protettiva, ma se usata nel suo ambiente preferito non sentirete la mancanza di quella porzione in più di TPU.

CAPACITÀ DI AMMORTIZZARE

Scarpa ha applicato alla Spin Planet un’intersuola in EVA a media densità, più morbida che in molti altri modelli della casa ma (fortunatamente) non gommosa. La risposta che dona è di un’ottima ammortizzazione, l’altezza da terra di 28 mm sul tallone, unita alle proprietà della mescola rendono meno dolorosi gli appoggi bruschi. In spinta la morbidezza non è limitante perché percepisco una buona reattività, soprattutto contestualizzata al campo per la quale è proposta, le ultra-distanze.

CONSIGLIATA PER…

“Spin Planet è una calzatura versatile e comoda. Il suo habitat naturale è sui sentieri o le poderali con fondo duro, non troppo tecnico o fangoso.”

Il runner che potrà apprezzare maggiormente questo modello è colui che si approccia al trail anche partendo da casa, ottima per allenamenti lenti e lunghi. Anche per pesi superiori ai 70-75kg. Il corridore più esperto e allenato penso possa trovarla estremamente godibile anche per gare di 120km o più, essendo traspirante e ben ammortizzata, con quel piccolo sostegno plantare che può aiutare quando la tecnica di corsa viene meno nel prosieguo dei km.

Da portare in vacanza!

Suggerimento extra visto il periodo, valutatela come unica scarpa da mettere in valigia per i vostri trail in vacanza!

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”