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Vallnord, il grande giorno di Loic Bruni

di - 06/09/2015

Ci sono gare che restano impresse nella carriera di un corridore e il mondiale di Vallnord lo sarà per Loic Bruni, che riporta la Francia sul gradino più alto del podio della downhill dal quale mancava dall’epopea di Nicolas Vouilloz. Il transalpino aveva mandato giù un sacco di bocconi amari nel corso della stagione sfiorando a più riprese la vittoria, ma gli era sempre mancato quel qualcosa in più, invece sulla pista di Andorra ha indovinato tutto, tanto che la sua vittoria non è mai stata in discussione. Miglior tempo già al primo intermedio, Bruni ha chiuso in 4’19”585 precedendo di 2”365 il sudafricano Greg Minnaar che dopo due titoli colleziona un altro argento confermandosi uomo da Mondiali. Bronzo al britannico Josh Bryceland a 4”776, una medaglia meritata dopo tante tribolazioni per tornare a galla dopo il tremendo infortunio patito ai Mondiali dello scorso anno. Fuori dal podio la sorpresissima di giornata, il britannico Michael Jones a 6”593 e il colombiano Marcelo Gutierrez Villegas a 6”835. Miglior italiano Gianluca Vernassa, 46° con Francesco Colombo tre posti indietro e Carlo Caire, caduto in gara, 68°, mentre Lorenzo Suding non ha preso il via. Cadute anche per due favoriti, Aaron Gwin, il vincitore di Coppa del Mondo che conferma il suo scarso feeling con i Mondiali e Troy Brosnan.

Loic Bruni scatenato in sella alla sua Lapierre (foto organizzatori) Loic Bruni scatenato in sella alla sua Lapierre (foto organizzatori)

Nella gara femminile tutto come previsto, troppa la superiorità di Rachel Atherton e della sua Gt, che dopo aver vinto tutte le tappe di Coppa del Mondo ha portato a casa anche il titolo iridato in 5’08”488 staccando di 3”238 la connazionale Manon Carpenter, terza l’australiana Tracey Hannah che per soli 27 millesimi di secondo è riuscita a tenere il distacco sotto i 10”. Buona prova delle due italiane, Eleonora Farina 12esima a 51”581 proprio davanti a Veronika Widmann, a 52’423 dpo un errore nella seconda parte che le ha precluso una presenza nella Top 10.

In chiave italiana si sperava molto in Loris Revelli nella prova junior, ma il corridore ligure ha pagato caro un errore nel primo settore, tanto che al primo intermedio era solo 30°; nella seconda parte l’azzurro è stato uno dei più veloci chiudendo alla fine 10° a 17”103 dal nuovo campione del mondo, il britannico Laurie Greenland che in 4’32”839 è stato l’unico a superare il campione belga Martin Maes, specialista dell’Enduro ma che dimostra nelle poche uscite in DH di sapersela cavare più che bene.Per lui argento a 3”264, pesanti il distacco del terzo, l’australiano Jackson Frew a 11”585. Fra le pari età, solo 9 in gara, titolo alla francese Marine Cabirou in 6’21”379 con 7”240 sulla connazionale Viktoria Gimenez e 26”828 sull’ungherese Lilia Megyaszai.

Gabriele Gentili