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Bressan, emblema di tutti noi

di - 19/02/2016

Una notizia ha sconvolto il mondo del podismo nazionale nella serata di lunedì 15 febbraio, quando tramite Facebook si è diffusa la notizia della morte di Gianni Bressan durante un allenamento serale a Orsago (Tv). Bressan, un campione, uno dei tantissimi campioni nella vita che popolano il podismo italiano. Tesserato per l’Atletica Aviano, aveva un personale di 2h34’03” ottenuto alla Firenze Marathon 2013 e la sua perla era la terza piazza nell’Unesco Cities Marathon 2014. Di professione agricoltore, celibe che viveva con l’anziana madre, Bressan aveva iniziato a correre solo 7 anni fa per perdere peso e tenersi in forma, mostrando subito notevoli doti di resistenza. Bressan si stava allenando per la prossima Milano Marathon, anche lunedì era uscito per correre a dispetto di condizioni climatiche inospitali con pioggia e freddo.

La morte di Bressan ha scatenato sui social, oltre a un incredibile numero di messaggi di cordoglio, anche un vasto dibattito sulla sicurezza stradale per i podisti. In quest’articolo de La Tribuna di Treviso a firma Diego Bertolotto si entra attraverso un’interessante inchiesta locale nel cuore di un problema che riguarda il Nord come il Sud e che mette a rischio tanti “campioni” come Bressan, emblema di tutti coloro che mettono a rischio la vita solo per vivere una passione semplice come la voglia di correre, il gesto più naturale che ci sia (G.G.).

Una strada senza illuminazione e spazio ai lati, quanto avvenuto lungo la provinciale 126 tra Bibano di Sotto e Gaiarine riporta al centro del dibattito la sicurezza della viabilità nella Marca. Gli inquirenti hanno pochi dubbi sulla dinamica dell’investimento avvenuto lunedì alle 18:30, nel tratto di via Belcorvo, vicino alla distilleria Bottega a Godega. Gianni Bressan si trovava sul ciglio, con abbigliamento catarifrangente e luce. Smentita l’ipotesi che avesse le cuffiette, come si era diffuso nei primi momenti dopo l’incidente. Il corpo del runner è stato violentemente sbalzato sul cristallo della Chevrolet Lacetti e quindi nel fossato. “Non l’ho visto, pioveva forte ed era buio” ha raccontato G.F., 42 anni di Godega, ora sotto indagine per omicidio colposo. L’operaio aveva finito il turno di lavoro e stata tornando a casa. “Ho sentito il colpo e mi sono fermato” ha spiegato l’automobilista, “sono sceso e l’ho tirato fuori dal fosso”. I soccorsi sono stati allertati immediatamente, ma Gianni Bressan è deceduto sul colpo.

Gianni Bressan sempre sorridente, una vera istituzione del podismo veneto (foto FB) Gianni Bressan sempre sorridente, una vera istituzione del podismo veneto (foto FB)

Il podista era meticoloso negli allenamenti, il percorso nelle campagne vicino a casa era un’abitudine. Quando poteva correva lontano dalle strade. “Spero che non tolgano la ciclabile per lasciar spazio alla ferrovia” diceva Bressan, quando venerdì commentava la notizia dell’attivazione tra Cortina e Dobbiaco. Anche il podista di Orsago conosceva l’importanza di percorsi in sicurezza per pedoni e ciclisti.

“Per anni abbiamo investito in progetti e interventi sulla sicurezza, ma siamo stati costretti a sospenderli, dopo la riforma Monti e i tagli ai finanziamenti”, afferma il presidente della Provincia,Leonardo Muraro. “Oggi è difficile attuare la manutenzione ordinaria, nel 2012 avevamo a disposizione 10 milioni di euro, nel 2015 sono stati ridotti a 300mila” spiega Muraro, “ci sono le tecnologie, mancano le risorse perché ci hanno tolto i finanziamenti”.

Sabato la Provincia ha inaugurato a Fonte una rotatoria con un nuovo sistema d’attraversamento pedonale, con illuminazione che aumenta a chiamata dei pedoni. Ma per gli enti locali è difficile rattoppare le buche sull’asfalto, difficile progettare opere onerose per migliorare la viabilità. Un chilometro di ciclopedonale può arrivare a costare 1 milione di euro. “Ci sono progetti di piste ciclopedonali” dice il sindaco di Gaiarine e consigliere provinciale Mario Cappellotto, “ma dipende sempre dalle risorse economiche”. C’è chi però la vede diversamente. “Penso che non dobbiamo nasconderci dietro ai tagli”, dichiara l’assessore ai lavori pubblici di Treviso, Ofelio Michielan, “per la nostra amministrazione è una priorità la messa in sicurezza, abbiamo messo a bilancio la realizzazione di una pista ciclopedonale per 2 milioni fino a Santa Bona e poi quella da San Giuseppe sino al Duomo”. “Bisogna trovare forme alternativa, ottimizzare e unire i servizi, trovare sinergie tra enti” è la proposta del sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, Comune dove sabato ci sono stati 2 morti sulla Pontebbana. “Non nascondiamoci dietro a questioni economiche” aggiunge “un controllo o una pattuglia in più possono servire da deterrente e non costano milioni. Anche perché esiste un problema di indisciplina sulle strade”. “Nel nostro piccolo” spiega il sindaco di Orsago, Fabio Collot “cerchiamo di attuare interventi attraverso illuminazione e dossi rallentatori”. “C’è un taglio dei trasferimenti da Roma, ma bisogna finanziare percorsi ciclopedonali” dice il sindaco di Godega, Alessandro Bonet.

Diego Bertolotto – La Tribuna di Treviso