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GARMIN EPIX PRO 2, il TEST COMPLETO

di - 25/07/2023

GARMIN EPIX PRO (gen2), il nuovo sportwatch premium di Garmin si fa più bello, con uno schermo amoled e un’infinità di funzioni che sapranno soddisfare tutti, testato per voi da Paolo Dellavesa

Test e fotografie di Paolo Dellavesa

“L’ho tenuto al polso 24h al giorno per 3 settimane. Ho corso gare, allenamenti e persino giocato a tennis! Vediamo insieme cosa ne penso!”

Presentiamo EPIX

Epix è la punta di diamante di Garmin, fratello del più conosciuto Fenix 7. E’disponibile in tre dimensioni, 42-47-51mm. E’ possibile scegliere lo schermo in Gorilla Glass e cassa in acciaio oppure schermo in zaffiro e cassa in titanio. A differenza di Fenix non è però presente l’opzione con ricarica solare integrata.

La luminosità maggiore dello schermo amoled a sx è evidente!

È possibile utilizzare il touchscreen ma anche disattivarlo oppure renderlo disponile solo durante la navigazione. Ha una buona memoria interna, 32gb per tutte le combinazioni, tranne per il 47mm standard che ne ha comunque 16, utile per salvare canzoni, installare nuove mappe, sfondi personalizzati e molto altro.

Io ho testato quello con cassa da 51mm e vetro in zaffiro. Le funzioni disponibili sono così tante che riassumerò solo quelle che ho trovato più significative per un runner.

Schermo AMOLED

Chi come me è sempre stato abituato ad utilizzare sportwatch con schermo tradizionale è inutile dire che ne rimarrà affascinato. È davvero incredibile quanto ogni informazione risulti molto più chiara, nitida e luminosa.

Il nero è davvero profondo e i colori vividi come non mai. Chi si approccia ad un orologio come Epix lo userà anche nella vita quotidiana, momento in cui si apprezza maggiormente la definizione delle informazioni che stiamo leggendo, in particolare in condizioni di scarsa illuminazione. Durante l’utilizzo sportivo, ho decisamente gradito trovare mappe talmente definite da rendere davvero improbabile un errore di lettura. Tutte le altre funzioni risultano anch’esse più interpretabili, avendo a disposizione grafici e tabelle spesso stracolme di dati questo è un grande vantaggio, specialmente quando sotto sforzo dobbiamo capire cosa leggiamo con un semplice colpo d’occhio, questo può fare la differenza.

Ma…

 

Volendo scavare a fondo ed essere puntigliosi, sotto il sole battente ho dovuto soffermarmi quel secondo in più. In queste condizioni gli schemi transflettivi MIP (memory in pixel) che equipaggiano i fratelli Enduro 2 e Fenix 7 sono più prestazionali, proprio per la loro caratteristica di utilizzare la luce ambientale come fonte per illuminare lo schermo. Considerando che molte attività si svolgono in pieno giorno consiglio di valutare questo aspetto in fase di acquisto. Tuttavia, per tutte le altre condizioni, lo schermo è nettamente migliore.

Durata della batteria

Parlando di numeri Garmin dichiara una durata massima in modalità GPS fino a 145 ore (27 giorni in modalità Expedition). Con modalità d’uso più complete si arriva realmente tra le 35 e le 50 ore. Questi numeri sono inferiori rispetto al gemello Fenix 7 e decisamente più contenuti rispetto ad Enduro 2, un campione di durata. Tuttavia, si tratta di valori davvero eccezionali, che possono essere soddisfacenti secondo me per la maggioranza degli atleti.

Altre novità che mi sono piaciute

Non può passare inosservata la torcia led, introdotta già con il primo modello di Enduro. Questa è stata rinnovata ed è ancora più potente, al pari se non più di quella degli smartphone, con il vantaggio di averla subito pronta (anche se ci si sveglia nel cuore della notte) mantenendo le mani libere. È regolabile in intensità e per le corse ha la possibilità di emettere luce stroboscopica o una rossa puntiforme estremamente visibile.

“Se si aggiunge la possibilità di condividere rapidamente le coordinate del luogo in cui ci trova e la funzione “rilevamento incidente”, stiamo parlando di un dispositivo che aumenta notevolmente la sicurezza delle nostre uscite.”

Touchscreen

Il touchscreen trovo che sia fenomenale per consultare la mappa, muoversi con i tasti è estremamente laborioso e questa novità rende la procedura molto più rapida e fluida. Personalmente ho preferito lasciarlo attivo solo per l’utilizzo in navigazione, per spostarmi nei menù continuo a trovare più pratico e preciso utilizzare i 5 tasti fisici, soprattutto mentre corro.

Satelliti

 

Ho testato le varie possibilità di selezione dei satelliti e ho trovato in quella con la “selezione automatica” la migliore via di mezzo tra precisione e consumo di batteria.

Sensore ottico

Il sensore ottico al polso per la misurazione del battito cardiaco è notevolmente migliorato, più preciso anche durante l’utilizzo sportivo. Non ancora all’altezza di una fascia cardio ma probabilmente il cardio al polso più accurato mai provato.

Tutto da App Garmin Connect

Decisamente comoda la novità che rende ora disponibile la possibilità di modificare le impostazioni dell’orologio tramite app Garmin Connect, precedentemente possibile solo tramite orologio e non così semplice.

Una ghiera più snella


La ghiera, come per Fenix 7 ed Enduro 2 ora è più snella, anche grazie al nuovo design con le viti a vista (prima 5, ora 4) non più apposte sulla lunetta attorno al display ma vicine all’attacco del cinturino.

Un peso record

Anche il peso finale risulta sorprendentemente ridotto, poco più di 58 grammi senza cinturino rendono Epix un orologio utilizzabile tante ore senza percepirlo. Non sono riuscito ad usare i vecchi Garmin Fenix di notte, questa volta invece non ho avuto alcun problema.

Funzioni quotidiane

Tracciatura del sonno

In primis, ho trovato molto interessante la tracciatura del sonno avanzata che fornisce riscontri oggettivi su una fase così importante del recupero. Questo momento è spesso sottovalutato o poco capito, semplicemente perché magari pensiamo di dormire bene ma in realtà non è così.

Body Battery

A questa viene abbinata la stima dell’energia che il nostro corpo ha a disposizione, chiamata body battery. Questa viene influenzata da parametri come il battito cardiaco, lo stress e la nostra attività motoria.

Notifiche email e messaggi

È ricca anche l’offerta di funzioni “smart”. Connettendo il telefono è possibile visualizzare le notifiche da e-mail e messaggi. Così come accettare o rifiutare le chiamate.

Musica e Garmin Pay

Ho trovato davvero interessante, soprattutto per fare sport la possibilità di memorizzare musica direttamente sull’orologio tramite app come Spotify o Amazon music, così da poterle ascoltare senza telefono, semplicemente connettendo l’orologio alle nostre cuffie bluetooth. Comodo infine poter pagare contactless con la funzione Garmin Pay.

Report mattutino, tra le mie preferite

Una delle mie funzioni preferite che consulto appena sveglio, si chiama “report mattutino” e riassume quanto e come abbiamo riposato, la nostra prontezza nell’affrontare l’allenamento, il meteo e il nostro stato di forma, oltre ad una simpatica frase motivazionale!

Funzioni utili durante la corsa

“Devo ammetterlo, Garmin ha davvero alzato l’asticella. Chi come me è fortemente appassionato di dati e funzioni tecniche per lo sport, troverà in Epix un vero computer di bordo in grado di soddisfare curiosità e aiutare lo sportivo con dati molto specifici per una carrellata di sport davvero esaustiva.”
Basti pensare che solo nella sezione dedicata ai campi dati per la corsa, ho contato ben dieci funzioni specifiche. Come, per esempio, la corsa in pista, tapis roulant o ultra run.

Climb Pro, il computer di bordo in gara!

Andando più nello specifico di cosa mi piace usare quando corro in montagna, devo sottolineare la mia funzione preferita in gara, ovvero Climb Pro. Questa rappresenta sullo schermo il profilo altimetrico della salita o discesa che stiamo affrontando, colorato diversamente in base alla pendenza, dandoci indicazioni preziose su lunghezza, pendenza media, dislivello rimante e VAM. Ho corso alcune gare usando perlopiù l’orologio con questa funzione, è davvero impagabile poter sapere da subito qual è il ritmo migliore da tenere in base ai numeri della salita, così come sapere in anticipo, ad esempio, se aprire i bastoni. A volte non sapere se la salita durerà 100 o 1000 metri può fare davvero la differenza nell’approccio.

Stamina

Questo nuovo parametro introdotto da Garmin recentemente ci fornisce un’indicazione dell’energia che abbiamo a disposizione in base allo sforzo che stiamo sostenendo. È influenzata da molti fattori come il sonno, la VO2 max, il carico allenante, il sonno. Per questo diventa tanto più accurata quanto più è stato usato l’orologio. Occorre fare un po’ di pratica nell’interpretare correttamente i numeri, espressi in percentuale da 0 a 100, questi possono fornirci un’indicazione preziosa quando la freschezza mentale potrebbe falsare le nostre percezioni.

Passo e pendenza

Funzione curiosa è anche quella che stima il passo in base alla pendenza, quando corriamo in salita siamo soliti guardare la velocità ascensionale (metri/ora) e i battiti, sapendo che il passo al km è troppo variabile. Con questa stima Epix ci offre un dato di quanto andremmo veloci se stessimo correndo con quello sforzo in pianura, rendendo il passo al km un valore più sensato anche in montagna. In aggiunta è stata introdotta anche la stima della potenza (Watt) che stiamo esprimendo, creata la nostra “banca dati” dopo numerose corse, sapremo stimare meglio le nostre zone di potenza e quindi utilizzarle per avere un’ulteriore idea di quanto sforzo stiamo facendo.

Allenamenti

Trovo molto utile e ben fatto il layout degli allenamenti sul Garmin. Sono molto chiari gli schemi di allenamento a corpo libero o in palestra. È molto facile comprendere gli allenamenti creati su vari browser, che vengono importati sull’orologio e sono facilissimi da comprendere anche durante il massimo sforzo. Comoda a completamento la possibilità di inserire una piccola descrizione delle fasi di allenamento, utile per rinfrescarci la memoria in attesa della ripetuta successiva per non farci trovare impreparati.

Funzioni utili per il monitoraggio della performance

Per la preparazione di un evento importante, è cruciale programmare attentamente le sessioni di allenamento. Io insieme al mio allenatore inserisco abitualmente tre settimane di carico crescente e una di scarico, con allenamenti molto vari tra ripetute brevi o lunghe, in pianura, salitelle o vertikal. Serve molta esperienza e non è sempre facile autovalutare la propria condizione atletica in un dato momento.

“Magari pensiamo di aver fatto tutto bene ma non sappiamo perché siamo stanchi, può darsi che siamo agitati o altro si metta di traverso senza capirlo.”

Seguire tabelle senza adattarle settimanalmente raramente è una buona idea. A sostegno di questo Garmin propone alcune funzioni di analisi della performance.

Training Status

Il “training status” è un ottimo aiuto per capire come l’allenamento stia impattando sulla nostra forma fisica, se questa stia migliorando, peggiorando o se sia stabile.

Per fare ciò si avvale di una stima del carico allenante chiamato “load”, questo è generato da tre componenti: esercizio aerobico alto, aerobico alto e anaerobico. Scrutando ognuna di esse possiamo valutare se siano in equilibro o se inserire lavori specifici per migliorarne una o più. Tutte e tre assieme generano il “training load”, presentato come un grafico del carico allenante complessivo, ognuna di queste funzioni è abbinata a consigli specifici.

Hill Score e Endurance Score

Per i più competitivi esistono due funzioni nuove per stimare quanto siamo “forti” rispetto agli altri utenti che usano Garmin: Hill Score ci dà un’idea della nostra forza e resistenza in salita. Endurance Score delle nostre prestazioni negli sport di resistenza.

Dinamiche di corsa… integrate nell’orologio!

 

Finalmente sono arrivate anche le dinamiche di corsa complete direttamente tramite orologio, prima erano rilevate solo da apposite fasce cardio Garmin. Queste sono utili da usare per migliorare la tecnica di corsa, magari scopriamo che ci stacchiamo troppo da terra (o viceversa) tra una falcata e l’altra. Oppure vogliamo allenare una alta cadenza di passo per migliorare la stabilità in discesa, ora c’è un numero che possiamo usare come riferimento. È monitorato anche il tempo di contatto con il suolo.

Siamo davvero pronti per il prossimo allenamento?

“Domanda tanto apparentemente semplice quando complessa da capire. Garmin ci aiuta con la “training readiness”, ovvero una stima da 0 a 100 di quanto siamo pronti ad affrontare il prossimo allenamento.”

Training readiness, come funziona?

Questa funzione incrocia il carico di allenamento e il tempo di recupero con la qualità del sonno della sera prima, dell’ultimo periodo, dello stress e la HRV status.

HRV status

Quest’ultimo rappresenta la variabilità della frequenza cardiaca, questo è un fenomeno fisiologico che può essere registrato, analizzato e interpretato per aiutarci a capire quanto il nostro corpo sia pronto ad un nuovo stimolo allenante. Questa funzione mostra la media della variabilità della frequenza cardiaca della notte e la confronta con quella degli ultimi 7 giorni, inserendola nella media dei dati di almeno 3 settimane. Una deviazione dalla linea di base può indicare che non siamo pronti in modo ottimale, magari perché non abbiamo recuperato bene, siamo malati o troppo stressati.

Tiriamo le somme

“Garmin Fenix 7 con l’introduzione di funzioni quali touchscreen, torcia potenziata, una precisione del GPS impeccabile e una durata della batteria importante ha davvero scavato un solco deciso con la concorrenza. Mancava uno schermo eccezionale ed è arrivato con la seconda edizione di Epix.”

La batteria dura senz’altro una manciata di ore in meno, ma a meno che non vogliate tracciare gare di decine di ore senza ricaricarlo, basta e avanza. Se siete alla ricerca di uno sportwatch premium e avete intenzione di tenerlo al polso tanto tempo, vi consiglio di valutare Epix. L’unico momento in cui potrebbero essere migliori Fenix o Enduro è in condizione di piena luce.

“Per tutte le altre situazioni avrete al polso un Garmin un passo avanti a tutti sul mercato attuale, un vero gioiellino.”

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”