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Guida all’uso dei bastoncini con MASTERS e Enrico Gheno

di - 27/07/2023

Guida all’uso dei bastoncini con MASTERS, usarli o no, una domanda che spesso ci poniamo e a cui Enrico Gheno, entusiasta utilizzatore di bastoni MASTERS, ha cercato di dare una risposta.

Chi è Enrico Gheno?

Classe 1984, di Valbrenta, un paesino della bassa Valsugana in provincia di Vicenza, nutre da sempre una grande passione per lo sport, che lo ha portato in diversi ambiti a ottenere risultati agonistici di assoluto valore.

“Lo sport nella mia vita non è certamente mai mancato e sicuramente trasmetterò questa passione a mio figlio Elia.

“Il mantenersi in forma e lo star bene sono alla base dei miei ideali e questo mi ha sempre portato ad affrontare la fatica con entusiasmo.”

“L’attività agonistica, che pratico sin da bambino, mi ha insegnato ad avere disciplina e a credere in ciò che faccio. Lo sport è sempre un grande insegnamento che mi torna molto utile anche nella vita lavorativa e nel rapporto con gli altri. Il rispetto verso un avversario in gara si trasforma in rispetto verso il prossimo.”

“Spero davvero con tutto il cuore di poter trasmettere a mio figlio Elia tutto ciò che ho imparato.”

Enrico, sempre tanto sport, eppure alla fine sei approdato anche tu al trail running…

Vedi, il mio sport principale è sempre stato la canoa slalom, che ho praticato per parecchi anni a livello agonistico. Un tipo di disciplina che prevede una preparazione atletica molto dura, e la corsa ne fa parte. Tu sai bene che la classica “corsetta di scarico” dopo una gara è fondamentale e questo anche nella canoa. Inoltre, proprio per migliorare le nostre capacità aerobiche complessive, abbiamo sempre mantenuto la corsa come attività complementare.

E dalla corsa sei passato alle gare?

L’agonismo da sempre fa parte della mia vita e trovo molto stimolante poter competere. Mi permette di crearmi obiettivi da raggiungere. Le gare sono un ottimo incentivo, anche in allenamento, perché mi motivano a guardare avanti e a preparare nuove sfide. Nel trail running è andata proprio così. Nel marzo del 2022 un’amica mi suggerisce di iscrivermi alla UltraBericus Trail, qui dalle mie parti, una prova a staffetta di 34 e 31 km, con un pettorale omaggiato da Masters, e da allora è nata la mia simpatia per il brand. Con sorpresa di tutti faccio registrare il 7° tempo al passaggio di testimone. Un bel risultato che mi riempie di entusiasmo. Inizia così una vera e propria stagione agonistica con la partecipazione a una quindicina di corse in montagna. Una prima annata che mi ha dato tante soddisfazioni e che mi auguro sia soltanto l’inizio di una bella carriera da trail runner.

La canoa fluviale ti ha fatto raggiungere praticamente i massimi livelli mondiali e invece adesso mi tocca chiederti che cosa ne pensi dell’uso dei bastoni nel trail running. Un po’ strana la cosa…

Con la canoa fluviale ovviamente l’uso delle braccia è fondamentale e, oltre che allenarle parecchio anche nelle sedute in palestra, si è sempre data la massima importanza al gesto, al movimento corretto e soprattutto a come risparmiare energia per tirarla fuori solo quando ce n’era bisogno. Nel trail running è un po’ la stessa cosa. So che ci sono atleti che i bastoncini non li amano molto, ma io sono invece dell’avviso che, per chi corre in montagna, saper usare bene anche le braccia e i bastoni può portare a una corsa più “economica”, in cui le gambe lavorano meno rispetto al solito, grazie all’uso appunto delle braccia e dei bastoni come leva.

Ma è solo una questione di forza o anche qui è molto importante curare il movimento?

Io personalmente ho sempre lavorato molto con le braccia, quindi anche nelle gare di trail ho un peso da portarmi dietro lungo i chilometri. Per questa ragione, poter sfruttare il più possibile la forza che ho negli arti superiori mi permette di economizzare tantissimo l’uso delle gambe, quindi di averle più riposate, per esempio, nei tratti in discesa, dove posso spingere quanto voglio!

Guida all’uso: tu preferisci l’appoggio alternato o quello doppio?

Sto utilizzando moltissimo la spinta doppia, riesco a dare forza e stabilità. Ho provato tre tipologie di stile durante le gare e allenamenti sui 30-40 km:
1) l’alternata a passo lungo, come nello sci alpinismo, mi porta a indurire molto i polpacci;
2) l’alternata a tempi sfalsati, cioè con le braccia che non seguono l’alternanza del passo in leggera corsetta, non male, ma non è facile dare forza sul bastoncino;
3) la doppia in corsetta ad alta frequenza di passi corti, la migliore per le mie caratteristiche, mi dà la possibilità di scaricare molto peso dalle gambe, soprattutto quando incontro passaggi con gradoni o anche in condizioni fangose.

Tu hai anche cercato di verificare la differenza di prestazione cronometrica sullo stesso percorso con e senza l’utilizzo dei bastoni. Com’è andata?

Durante delle ripetute in due diverse salite ho provato a cambiare stili rilevando dei tempi assieme a un compagno con caratteristiche fisiche molto simili alle mie.

Guida all’uso – Il Test

Il test è venuto fuori per caso, dal momento che il mio amico sulla terza ripetuta ha rotto il suo bastoncino cadendo sulla ripida discesa d’erba. Da lì abbiamo cronometrato una salita senza bastoni e una con un bastone a testa, come per emulare una possibile rottura in gara. è stato molto interessante capire durante la seduta le reali differenze sul cronometro: erano palesi. Tutto questo in una ascesa molto ripida, con punte del 100%. Nella seconda salita meno ripida ci siamo alternati a vicenda, uno con i bastoncini e uno libero: chi correva senza rimaneva sempre dietro. Qui sotto uno schema del test:

Guida all’uso, secondo te è sempre meglio usare il bastone?

Ci sono molte variabili da tenere in considerazione. Non guarderei solo la distanza, ma soprattutto la pendenza e la lunghezza delle salite. Oltre a questo, le caratteristiche dell’atleta fanno molta differenza. Un atleta leggero di 50-60 kg allenato spesso corre meglio senza bastoncini su gare di 30-40 km. Atleti invece dai 65 kg in su potrebbero avere ottimi vantaggi. Mi chiedo spesso infatti: “Se sui corti vertical moltissimi li utilizzano, perché non farlo anche su gare veloci da 20 km con 800-1.000 m D+? Perché non abituarsi a correre in discesa forte anche con i bastoncini e sfruttarli al massimo nelle salite?”.
Tra i runner c’è un po’ di incertezza su questa scelta. Molte volte mi sono posto la domanda al termine di alcune gare corte. Il riscontro sul campo mi ha fornito la risposta: non ho alcun dubbio sulla loro efficacia.
Il modello che utilizzo è “MASTERS Sassolungo”: pesano pochissimo, sono una piuma, non è assolutamente un ingombro tenerli in mano anche se sono fissi.

In che modo il brand MASTERS ti sta supportando?

Ho potuto partecipare a una bellissima gara grazie a MASTERS, l’Ultra Trail dell’Adamello, dove ho avuto in prova i bastoncini Trecime Alu. Sono arrivato quarto perdendo il terzo posto per un problema fisico poco prima dell’ultima discesa finale, comunque molto soddisfatto! Proprio alla AUT ho vinto un paio di Sassolungo e me ne sono innamorato. Non sono sotto contratto con MASTERS al momento, anche se c’è un buon rapporto di collaborazione. Quelli che uso li ho presi perché cercavo bastoncini leggerissimi, resistenti ed efficaci. Quando li ho utilizzati ho sempre fatto bene, dal Vertical alle 35-40 km con 1.700-2.400 m D+, quindi stanno diventando un attrezzo quasi indispensabile nelle mie competizioni!

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”