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Mondiali, la rivincita della Langvad

di - 02/07/2016

Il Mondiale che non ti aspetti, ma l’avevamo detto alla vigilia che spesso l’edizione dell’anno olimpico cambia un po’ le prospettive. Ecco così che la gara Elite femminile dove tutti pronosticavano Jolanda Neff netta dominatrice si risolve in una debacle dell’elvetica, che probabilmente non ha ancora del tutto digerito la faticaccia dello scorso sabato quando ha conquistato il titolo mondiale Marathon in Francia. A Nove Mesto la numero uno mondiale già alla fine del primo giro era a 40” dalla vetta e ha continuato a perdere, fino a chiudere ottava a 3’59” dalla vincitrice, la danese Annika Langvad leader di Coppa del Mondo ma che sette giorni fa non era andata al di là del nono posto in una specialità a lei più storicamente congeniale. Gioco delle parti? Forse, solo a Rio si potrà sciogliere il dubbio considerando anche che la Neff sta lavorando pensando anche alla prova su strada, il cui elevato dislivello potrebbe esaltarla.

Tornando alla gara odierna, la Langvad è sempre stata davanti, amministrando un vantaggio sempre superiore al mezzo minuto in una gara che si è rivelata molto selettiva. Le più vicine alla danese sono state a lungo la polacca Maja Wloszczowska e la tedesca Sabine Spitz, ma lo sforzo per rimanere davanti l’hanno pagato caro nel finale, prima la tedesca scesa al nono posto, poi la polacca scivolata fuori dal podio a favore della statunitense Lea Davison seconda a 1’12” dalla Langvad e della canadese Emily Batty terza a 1’44”, che in volata toglieva il podio a una delusissima Wloszczowska. Italiane lontanissime, la prima è stata Serena Calvetti 31esima a 11’20”, 34esima Eva Lechner ancora in ritardo di condizione in vista di Rio, a 11’58” un posto avanti a Lisa Rabensteiner, a 12’31”. Ritirata Anna Oberparleitner.

Il podio femminile di Nove Mesto (foto organizzatori) Il podio femminile di Nove Mesto (foto organizzatori)

Oggi si è disputata anche la prova per gli Under 23 dove tutti pronosticavano i francesi e nella prima parte di gara Victor Koretzky, promosso titolare per Rio e Titouan Carod si sono posti in testa, insieme al neozelandese Samuel Gaze e allo svizzero Marcel Guerrini. Tutti pensavano che i due galletti avrebbero imposto un forcing insostenibile, invece al quarto giro è stato Gaze ad andar via chiudendo il giro con quasi mezzo minuto sugli altri tre, rimasti a giocarsi le altre posizioni del podio. Carod cedeva quasi subito perdendo posizioni. Koretzky andava a confermare l’argento dello scorso anno con 50” di distacco ma la faccia di chi si aspettava di più, terzo Guerrini a 1’04”. Anche qui italiani comprimari, Bertolini ha chiuso 15° a 5’10” senza mai avvicinare la Top 10, Valdrighi ha chiuso 31° a 7’26”, Fumarola 62° a 12’14”, ritirato Colledani, forse il più atteso alla vigilia.