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The North Face R&D Lab…Torino-Annecy in bicicletta con Oliviero Alotto

di - 09/08/2023

Appena The North Face mi ha proposto di partecipare a questo viaggio stampa ad Annecy presso il The North Face R&D Lab dove vengono progettate le calzature, ho subito pensato che ci sarei dovuto arrivare in bicicletta.

Testo di Oliviero Alotto

Torino-Annecy, bike packing trip

“Mi piace viaggiare in bici, mi piace molto raggiungere un luogo con la fatica che la bici ti regala, conquistando con il sudore un luogo dove so che succederà qualcosa di energicamente impattante.”

Arrivare in un posto dopo aver faticato ti dà la percezione che quel posto sia più tuo, perché durante il viaggio hai il tempo per metabolizzare ciò che stai vivendo, metro dopo metro.

“Se ami la fatica che lo sport ti assicura, allora puoi davvero entrare in sintonia in modo unico con luoghi che attraversi e quelli che raggiungi.”

“Cara The North Face, io vengo in bici”

Ricevuto l’invito, avviso quindi immediatamente della mia volontà di partire dall’Italia in bici e raggiungere Annecy sulla mia Cinelli in modalità bike packing.

Moncenisio, la prima vera salita

Il vero viaggio inizia con la salita al Moncenisio, 24 km con quasi 2000 metri di dislivello, la salita inizia al centro di Susa. Prima di partire non posso esimermi da fare colazione da Matteo Marzo, uno dei più bravi panificatori del Piemonte. La sua prima attività l’ha aperta a Venaus, a pochi chilometri da Susa, da qualche tempo ha aperto un bar panetteria dove si possono acquistare tutti i suoi pani, ma anche consumare sul posto con una tazza di un ottimo caffè, tostato sempre in valle di Susa da Roberto Messineo nella sua torrefazione San Domenico. Mangio una fetta di focaccia con all’interno dell’impasto gli spinaci, una fetta di pane preparata con la mela come fermento al posto del lievito, e un delizioso pane di segale. Benissimo, adesso posso affrontare serenamente la salita.

Il colle e il suo lago

Arrivo in cima al colle dove c’è il Lago del Moncenisio, una diga artificiale a 2000 metri di altezza, un posto sempre magico ed incantevole. Da qui si scende verso Laslebourg, poi Modane, terra di confine, stazione ferroviaria molto importante per il traffico tra l’Italia e la Francia. Poi sotto un sole cocente mi aspettano quasi cento chilometri di pianura, e un po’ di falso piano di discesa.

La bellezza delle ciclabili francesi

Appena entro in Francia, come ogni volta, resto colpito dalla bellezza delle piste ciclabili, sono quasi sempre affianco alle strade principali, ma inavvicinabili per le macchine, e sempre molto veloci, ti permettono di viaggiare anzi pedalare alla velocità che preferisci senza mai essere in pericolo a causa delle macchine.

Col de Tamié e poi giù verso Annecy

Attraverso diversi piccoli paesi, per avvicinarmi all’imbrunire all’ultimo colle prima di Annecy, il Col de Tamié, 9 km e circa 500 metri di dislivello. In cima trovo una stupenda abbazia del 1800 ancora abitata dai monaci, in un luogo di grande serenità. Inizio la discesa e dopo pochi km vedo da lontano il lago, inizia una lunghissima pista ciclabile che mi porta davanti all’hotel, la pista ciclabile che fa il giro del lago, penso subito, spero di avere un paio di ore per farmela tutta, sono infatti 40 km interamente ciclabili che fanno il periplo del lago.

Visita al 321 Perform, Centre de l’expertise humaine

Il mattino successivo al mio arrivo, non resisto, mi sveglio presto ed esco a correre, nel mio micro bagaglio con cui viaggio avevo le scarpe da corsa, e quindi via a correre lungo il lago, come sempre prima di partire avevo studiato se ad Annecy ci fosse uno specialty coffee, ne scopro uno, si chiama SLAKE Coffee, quindi dopo la corsa rigenerante mi fermo per un ottimo caffè etiope di una torrefazione francese.

Incontro il The North Face Team

Ritorno in albergo e ad attendermi c’è il team The North Face, che ha allestito nella reception un tavolino con sopra dei pettorali con il nostro nome.

“Siamo i partecipanti a questa tre giorni, ci viene consegnato un kit di vestiti, con la nuova collezione. Appena aperta la borsa, finalmente una borsa zaino capiente ed estremamente comoda, salta subito all’occhio la qualità dei tessuti utilizzati e la bellezza del design dei vestiti.”

The North Face, una crescita  incredibile

In questi anni trovo che The North Face abbia fatto un lavoro incredibile per rendere i capi sportivi sempre più belli e non solo ottimi da utilizzare.

“La prima visita prevista dal programma è al centro “321, PERFORM”  un centro all’avanguardia che permette agli atleti di essere seguiti nella preparazione atletica in ogni dettaglio.”

Un centro dove si possono eseguire fino a 1800 test per valutare l’atleta e andare a lavorare sui suoi punti di forza e di debolezza, un centro dove non solo si studia e ci si allena, ma dove l’atleta è trattato a 360 gradi da grandi professionisti del settore, che grazie all’ausilio di macchine modernissime, possono suggerire gli allenamenti migliori.

“Questo centro è aperto a tutti, non solo a professionisti, ma anche per chi vuole andare a migliorare se stesso le proprie performance o anche solo a capire come si sta allenando.”

Un’équipe di professionisti

“Un lavoro di équipe tra medici, fisioterapisti, allenatori, nutrizionisti, che tutti insieme possono contribuire a rendere l’atleta ogni giorno migliore.”

Facciamo qualche test e ci insegnano qualche esercizio, a fine giornata viviamo anche il recupero che gli atleti fanno quando vanno ad allenarsi, sauna bagno ghiacciato e presso terapia, la routine che tutti noi vorremmo fare ogni giorno.

Visita al Centro R&D

Inizia la giornata centrale del nostro viaggio, la visita al centro ricerche e sviluppo.

“Appena arrivati capiamo quanto questo laboratorio sia vissuto e partecipato da persone che amano davvero lo sport.”

Al piano terra dove veniamo accolti c’è una parete di arrampicata, dove si possono testare le scarpe ma dove chi vuole dei dipendenti può anche fare un po’ di palestra.

“Quando lo sport è uno stile di vita e non solo un lavoro, questo lo si percepisce subito.”

 

Finalmente un po’ di trail running…

Saliamo al piano di sopra dove c’è il laboratorio dove vengono studiati i nuovi modelli e dove vengono costruiti i prototipi delle scarpe sia da corsa che gli scarponi. Noi ci concentriamo sulla linea da Trail running. Ci viene raccontato il livello di ricerca che porta ad una scarpa ed in particolare ci vengono raccontate nel dettaglio le caratteristiche tecniche della SUMMIT Vectiv, scarpa con cui io corro ormai da qualche mese, il che mi permette di capire meglio i suoi comportamenti durante l’utilizzo.

Dai dati degli atleti al prodotto finale

Alcuni dei dati che mi hanno colpito di più del laboratorio sono le analisi che vengono fatte per arrivare a costruire la scarpa migliore possibile, in questo un ruolo fondamentale è rappresentato dagli atleti, che testano le scarpe in anteprima e che contribuiscono così al miglioramento di un modello.

“Pensate la forza di poter unire ad un centro ricerche straordinario le migliaia di kilometri corsi dagli atleti!”

Nell’intersuola delle due Vectiv. la Pro e la Sky ad esempio, viene utilizzato il carbonio, questo per permettere di avere una scarpa più reattiva, ma anche per renderla più stabile, mantenendo comunque una grande reattività e flessibilità. Questi dettagli sono spesso il frutto di tantissimo lavoro, pensate ad esempio esempio al tessuto con cui è fatta la tomaia di questa scarpa, leggerissima ma estremamente aspirante e resistente, un materiale estremamente poerformante a cui si è arrivati dopo anni di studi e test specifici.

Il mio incontro con Elsey Davis

Chiaramente in queste giornate sono previste anche delle sessioni di corsa, per testare le scarpe e per godere dei sentieri sopra al lago di Annecy. Siamo guidati in queste corse il primo giorno da Elsey Davis. Atleta e medico con un gran palmarès di gare.

Un’atleta versatile e forte sia su strada che sui sentieri di montagna basti pensare che in Maratona ha un personale di 2h33, un quinto posto alla Transgrancanaria e un recente secondo posto alla Eiger Ultra Trail sui 50 km. Ci porta a correre all’alba io non la mollo un secondo cercando di ascoltare i suoi racconti, come si allena e quali sono le sue passioni. Lei corre molto su strada, dove cerca di lavorare sui ritmi veloci, ci racconta dell’importanza che ha il recupero e di quanto si sia allenata per migliorare in discesa, dove spesso si fa la differenza nelle gare di Trail

Secondo giorno, corro con Ida Sophie Hegemann

Il giorno dopo ad accompagnarci abbiamo invece la giovane e solare Ida Sophie Hegemann. E’ reduce da una grandissima gara ai mondiali di Trail. Ci accompagna anche lei all’alba in una corsa tra sentieri stupendi, lei con la sua umiltà e grande forza d’animo ci racconta il suo prossimo progetto, vuole essere la prima donna a svolgere in autonomia in Austria, paese dove vive il “Karwendel Höhenweg” un sentiero di 65 km con 5000 metri di dislivello (NDR quando scriviamo questo articolo, il record è stato fatto. Ida ha coronato anche questo suo sogno il 27 giugno in 10 ore e 44 minuti.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”