Pubblicità

I limiti inesplorati della Jepkosgei

di - 26/10/2017

Il record di Praga non era stato un caso, in un panorama che fino allo scorso anno mostrava una concorrenza ai vertici inusitata per ogni altra specialità atletica, Joyciline Jepkosgei ha messo tutti d’accordo dimostrando che è la miglior specialista della mezza maratona. A Valencia, nella Trinidad Alfonso Half Marathon che valeva quale prova generale per i Mondiali della prossima primavera, la kenyana ha limato altri 4 secondi al suo primato, fissandolo a 1h04’51” su un percorso che si è confermato fra i più veloci al mondo, cosa che dovrebbe spingere ogni federazione (il riferimento alla nostra è puramente voluto…) a investire sull’evento iridato per permettere ai propri nazionali di andare alla ricerca dei propri limiti. La Jepkosgei ha usufruito di una lepre d’eccezione come il pluriolimpionico dei 3000 siepi Ezekiel Kemboi, che l’ha pilotata fino al passaggio in 30’09” ai 10 km, in tabella per il primato mondiale. La Jepkosgei ha accusato un calo fino al 15° km passato in 45’59” con un ritardo di 22” sulla tabella di marcia, è lì che la kenyana ha compiuto il suo capolavoro incrementando l’andatura. Ai 20 km il ritardo era di soli 5”, nel finale ha forzato ancora, cogliendo il primato e assicurando la sua presenza ai Mondiali di marzo. Dietro, grande prestazione della giovane Fancy Chemutai che in 1h05’38” ha colto il sesto tempo di sempre e i nuovo record per Under 23. Terza Lucy Cheruiyot in 1h07’30”. Di gran livello anche la prova maschile nella quale ha colto il suo terzo successo in quattro anni Abraham Cheroben, kenyano naturalizzato per il Bahrain, in 59’11”, frutto di un ritmo abbastanza lento nella prima parte tanto che Cheroben si è incaricato di fare l’andatura fino dal 6° km. La soluzione della gara si è avuta nell’ultimo km, quando l’ex kenyano ha aperto un gap nei confronti dei compagni di fuga, andando a vincere con 6” su Leul Gebrselassie Aleme, miglioratosi di oltre un minuto e 10” su Tsadik Fikadu Haftu. Grande prestazione per il norvegese Sondre Norstad Moen, che giungendo quarto in 59’47” ha ottenuto il secondo tempo europeo di sempre.

Settimo primato del mondo in stagione per Joyciline Jepkosgei (foto organizzatori)

Nell’altra prova del circuito Iaaf Road Label, la Scotiabank Waterfront Toronto Marathon c’è stata la conferma del campione uscente Philemon Rono, ma in condizioni ben diverse rispetto a quelle dello scorso anno, quando parti per fare il pacemaker andando a vincere contro ogni previsione, Questa volta aveva tutto il peso del pronostico addosso, ma il kenyano non si è lasciato intimidire, guardando solo il cronometro fino a cogliere con 2h06’51” il nuovo primato su suolo canadese, una prestazione che lo proietta in una nuova dimensione. Rono ha preso il largo dopo due terzi di gara staccando l’altro favorito di giornata, il connazionale Dickson Chumba che poi finirà secondo in 2h09’11”, con un distacco davvero cospicuo. Deludenti gli etiopi presenti, soprattutto il pluripremiato Tadesse Tola che ha chiuso in un modesto 2h16’44”. Terza piazza per l’altro etiope Soloman Deksisa in 2h11’25”. Riscatto etiope fra le donne con Marta Megra prima in 2h28’18” davanti a Sutume Asefa Kebede in 2h29’25”, sotto le 2h30’ per un solo secondo anche la kenyana Sarah Chebet.

L’etiope Marta Megra, prima a Toronto (foto organizzatori)