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A Francoforte si corre… forte

di - 28/10/2015

Prestazioni di grande livello ma lontane dall’eccellenza assoluta alla Maratona di Francoforte, tappa del circuito Iaaf Gold Label, rispettando così le attese della vigilia: la mancanza dei grossi calibri non permetteva la caccia al record mondiale, ma non per questo la prova ha perso attrattiva, anzi il finale è stato emozionante con tre atleti a giocarsi la vittoria nel chilometro finale. Alla fine la vittoria è andata al favorito della vigilia, l’etiope Sisay Lemma che in 2h06’26” ha migliorato di 40” il suo PB, ma ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per liberarsi della morsa kenyana di Lani Rutto e Alfers Lagat, terminati alle sue spalle in 2h06’34” e 2h06’48”, record personale per entrambi.

Il vincitore di Francoforte Sisay Lemma (foto organizzatori) Il vincitore di Francoforte Sisay Lemma (foto organizzatori)

Il protagonista della giornata è stato però Arne Gabius, il tedesco che ha coronato il suo lungo inseguimento al primato nazionale, vecchio di ben 27 anni e lo ha fatto alla grande, ottenendo in 2h08’33” il miglior tempo europeo dell’anno. Il tedesco, vicecampione europeo dei 5000 in passato,ha migliorato il precedente record di 14” con una seconda parte di gara molto incisiva a dispetto della fatica. Secondo il suo allenatore, l’italiano Renato Canova, Gabius potrebbe scendere anche sotto le 2h07’30”.

Vittoria a sorpresa nella gara femminile con l’etiope Gulume Tollesa che in 2h23’12”, migliorandosi di oltre 6 minuti, ha preceduto in un esaltante sprint la connazionale Dinkinesh Mekash, accreditata dello stesso tempo. Terza la favorita della vigilia Jelela Jal Koren, alla sua seconda gara dopo la maternità, che con 2h23’52” ha mostrato comunque di essere sulla strada del pieno recupero .E’ la prima volta che la maratona di Francoforte viene vinta in entrambi i sessi da corridori etiopi. Molto buona anche la prestazione della russa Sardana Trofimova, quarta in 2h24’38”In chiave italiana da segnalare il ritorno di Liberato Pellecchia (Aeronautica), 25° in 2h16’57” mentre fra le donne la prima italiana è stata Kathrin Hanspeter (Lf Sarntal Raiffeisen) 18esima in 2h39’54”.

CHERUIYOT, QUINTA PRESTAZIONE DI SEMPRE

C’era molta attesa per la partecipazione di Vivian Cheruiyot, la campionessa mondiale dei 10000 metri, alla Portsmouth Great South Run, sulla distanza delle 10 miglia e la kenyana non ha tradito le attese, dominando la gara in 51’17”. Una prova senza avversarie con la campionessa europea dei 10000 Jo Pavey che ha chiuso a 1’27”. Una prestazione, quella della kenyana, di altissimo livello se si pensa che il suo tempo sulla massima distanza su strada mai affrontata è il quinto di sempre. La Cheruiyot ha forzato l’andatura già dopo due miglia, con la sola connazionale Doris Changeiywo a tenere il suo ritmo, ma dopo metà gara ha ceduto tanto da perdere anche la seconda piazza e terminare terza a 1’34”.

L'iridata Vivian Cheruiyot prima a Portsmouth (foto organizzatori) L’iridata Vivian Cheruiyot prima a Portsmouth (foto organizzatori)

Bella vittoria in campo maschile per l’ugandese Moses Kipsiro in una gara dove per le prime 7 miglia i migliori, tutti africani, hanno proceduto compatti. Ad accendere la miccia è stato il kenyano Emmanuel Bett, già vincitore sulle strade inglesi nel 2013, con Kipsiro e l’altro kenyano Emmanuel Kipsang alle sue spalle. Nel finale l’ugandese ha allungato per chiudere in 46 minuti netti con 8” su Kipsang e 11 su Bett, con ben sette atleti sotto i 47 minuti tra cui anche l’ex iridato di cross Japhet Korir, sesto in 46’16”. Deludente prestazione invece per il britannico Chris Thompson, vincitore la domenica prima della mezza maratona di Birmingham ma solo 11° a 1’55”.

JEPCHIRCHIR, LA STRISCIA CONTINUA

Favoriti vincenti anche alla 37esima Marsiglia-Cassis, prova Silver che rappresenta insieme a quella di Parigi la più famosa 20 km del calendario internazionale. Peris Jepchirchir continua la sua collezione di successi in questa stagione ottenendo la vittoria in 1h06’01” grazie all’attacco sulle rampe del Col de la Ginest per poi allungare in discesa. Alle sue spalle Shitaye Eshete del Bahrain in 1h06’56”, terza la connazionale Parendis Lekabana a 1’14”. Nella prova maschile copione quasi identico a quello femminile con il kenyano Edwin Kipyego all’attacco in salita e primo in 57’18” con 1’27” sull’eritreo Tekle Berhane che ha retto il ritmo del rivale solo per i primi 5 km. Terza piazza al kenyano Titus Kipjumba Mbishei a 1’37”.

Al traguardo di Cassis il vincitore Edwin Kipyego (foto organizzatori) Al traguardo di Cassis il vincitore Edwin Kipyego (foto organizzatori)