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A tu per tu: Margherita Magnani

di - 22/06/2017

Di lei si parla troppo poco, eppure è da considerare una delle mezzofondiste più costanti del panorama italiano. Margherita Magnani ha un grande pregio: per migliorare non ha paura di mettersi sempre alla prova, di confrontarsi con le migliori del mondo e per far questo vive una vita in continuo viaggio, come fanno tanti protagonisti del circo internazionale dell’atletica su pista, ma ben pochi italiani, più abituati alla comodità del proprio orticello, inteso come calendario. Margherita è reduce dall’8’58”62 sui 3000 piani al meeting del GP di Stoccolma, al suo ritorno sulla distanza che le è più congeniale dopo due anni resi difficili da frequenti infortuni: “I miei problemi fisici più importanti hanno riguardato le ossa e nelle ultime stagioni la mia preparazione è stata frequentemente condizionata da fratture da stress. A fine ottobre mi sono dovuta sottoporre ad un intervento chirurgico di osteosintesi alla base del quinto metatarso del piede sinistro, in seguito ad una frattura (da trauma) riportata durante un allenamento in pineta, che mi è costata circa 90 giorni di stop dalla corsa. Per il momento la preparazione atletica sta procedendo abbastanza bene, anche se cerco di fare tutte le cose con molta gradualità”.

Ci sono stati momenti nei quali hai temuto di non poter tornare ai tuoi massimi livelli e che cosa ti ha dato la forza per superare i momenti più difficili?

L’operazione è stata un momento molto duro per me. Sono stata costretta all’immobilità per due settimane e per le altre 3 settimane successive potevo muovermi unicamente con l’ausilio di stampelle. E’ stato un periodo difficile anche perché purtroppo un intervento è sempre un intervento e non sai mai cosa possa succedere da lì a qualche mese… soprattutto in un caso come il mio in cui ti trovi a convivere con un corpo estraneo come una vite all’interno dell’osso… Quello che mi ha mandato avanti in questo periodo è la consapevolezza che gli infortuni, purtroppo, fanno parte del gioco e, per quanto dolorosi o limitanti possano essere, sono parte integrante della vita di un atleta. Ho cercato di mantenere una mentalità positiva e mi sono concentrata sull’attività alternativa come la piscina o la cyclette, al fine di avere sempre un livello muscolare e aerobico alto nonostante lo stop forzato dalla corsa.

Tu sei una delle mezzofondiste italiane più esperte: dove pensi che il vostro gruppo possa arrivare?

Il mezzofondo italiano femminile degli ultimi anni ha potuto contare su mezzofondiste come me, Marta Zenoni, Giulia Alessandra Viola, Federica Del Buono, Veronica Inglese (anche se più orientata sulle gare di fondo), solo per citarne alcune… Noi tutte abbiamo cercato di fornire un contributo all’atletica nazionale nonostante le problematiche di vario genere che ci hanno riguardato, ma sono convinta che il bello debba ancora arrivare e che, nonostante tutto, abbiamo ancora tanto da dire e tanto da fare.

Quali sono ora i tuoi programmi e le tue speranze?

Mi piacerebbe trovare nuovi stimoli su distanze un po’ più lunghe come i 5000 metri. Considerando il mio “inverno” lontano dalla corsa in seguito all’infortunio e all’operazione chirurgica, non ho messo troppi Km sulle spalle per preparare al meglio questa distanza e credo che rimanderò questa nuova sfida al 2018. Nel 2017 mi piacerebbe comunque correre un 5000 anche se il mio obiettivo principale rimarranno i 1500 dove spero di riuscire a partecipare ai Campionati Mondiali di Londra (se riuscissi a partecipare a questa manifestazione, sarebbe il mio terzo mondiale in pista all’aperto dopo le esperienze di Pechino e Mosca, oltre ovviamente alle Olimpiadi di Rio de Janeiro).

Margherita Magnani sul traguardo di Stoccolma (foto FB)

I DATI SALIENTI

Luogo e data di nascita: Cesena (FC) 26 febbraio 1987

Società: FF.GG.

Titoli italiani: 4 (1500 2015-2016, indoor 2013-2014)

Finali internazionali: 3 (11esima ai Campionati Europei 2016, nona sui 3000 ai Campionati Mondiali Indoor, terza alle Universiadi 2013)

Primati: 4’06”05/1500, 15’30”91/5000