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Gazzelle on the Road con New Balance alla New York City Marathon

di - 03/01/2024

new york city marathon

La maratona più famosa e partecipata al mondo, raccontata da Isabella e Nicole, Gazzelle On The Road, che sono volate con New Balance oltreoceano per realizzare il loro sogno nella Grande Mela!

Di Daniele Milano – foto courtesy Gazzelle On The Road

Le due protagoniste


Nicole Gavazza

35 anni, di Trieste. Ha vissuto fino a 18 anni a Udine per poi trasferirsi a Milano all’università. Attualmente vive e lavora nella città lombarda e da poco più di un anno è mamma di una splendida bimba, Léonie. Ha sempre fatto sport e per 15 anni ha giocato a pallavolo a livello agonistico. A 25 anni smette per mancanza di tempo e inizia a correre perché, come dice lei, “è stata la cosa che mi è venuta più facile da fare come sfogo, dove volevo e quando volevo.” Da lì non ha più smesso, partecipando a tante gare, 10 chilometri e mezze maratone, fino alla sua prima maratona nel 2019 a Valencia.

Isabella Austoni

31 anni, avvocato. Vive e lavora a Milano. Appassionata di corsa da quando ha dieci anni, inizia proprio con l’atletica leggera, in particolare il mezzofondo: “Ho sempre corso per la ProPatria CUS Milano ed ero allenata insieme a Paola Prina, l’altra Gazzella, da Giorgio Rondelli”. A diciotto anni lascia l’atletica ma non smette di correre, preferendo distanze un po’ più lunghe, prima le 10k, poi le mezze maratone, infine le maratone.

Gazzelle on the Road


Gazzelle On The Road nasce nel 2015. Isabella, Maria, Nicole e Paola danno vita alla prima running crew femminile italiana. GOTR prende vita un po’ per gioco, con lo scopo di condividere allenamenti e routine quotidiane delle quattro fondatrici e l’obiettivo nel tempo di motivare altre donne, e in generale chi le segue, a condurre uno stile di vita sano ispirato allo sport.


Le parole di Nicole: “Siamo quattro amiche che condividono la passione per la corsa ma soprattutto per tutto quello che è l’attività fisica e il benessere della persona a 360 gradi. Prima non ci conoscevamo tutte e quattro. Isabella e Paola facevano atletica insieme da ragazzine, Isabella e Maria si sono incontrate all’università e io per caso ho conosciuto Paola una domenica in Parco Sempione, mentre faceva volantinaggio per una gara di corsa. Avevo appena iniziato a correre, mi sono interessata e ci siamo ritrovate tutte e 4 all’interno di un running club di Milano. Erano proprio gli inizi dei running club.

Siamo tutte e quattro alte, e chi correva insieme a noi ha iniziato a chiamarci ‘Le Gazzelle’. Così abbiamo deciso di aprire un profilo su Instagram, chiamandoci ‘Gazzelle On The Road’ e creando il nostro primo logo.

Fin da subito il nostro scopo è stato quello di condividere le nostre passioni e i nostri allenamenti, cercando di coinvolgere e motivare il maggior numero possibile di persone, che hanno iniziato a seguirci e a scriverci.

Abbiamo cominciato a condividere le nostre gare, organizzando negli anni moltissime attività collettive come allenamenti di yoga e corse di gruppo, permettendo alle persone che ci seguivano di allenarsi come e con noi.”

4 donne… indivisibili

Il motto delle Gazzelle è sempre stato “together as one”. Una running crew, formata da quattro personalità differenti, che ha cercato di far passare messaggi unici e autentici. La loro forza è stata quella di credere nel gruppo e di motivarsi a vicenda. Ed è successo tante volte, in tante gare, non da ultima proprio alla NYCM, che le ha viste nuovamente protagoniste, coronando il grande sogno che le unisce da quando si sono costituite, e forse anche prima.
Le parole di Nicole: “New York per la maggior parte di tutti gli appassionati di corsa rimane il grande sogno da realizzare. Non sapevamo se saremmo mai riuscite a correrla perché nessuna di noi aveva mai fatto distanze così lunghe. Anzi, addirittura io all’inizio non avevo mai corso nemmeno dieci chilometri e la maratona mi sembrava davvero irrealizzabile. Però fin da subito è stato per noi un obiettivo, e negli anni abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo. Abbiamo corso in tutta Europa su diverse distanze, Belgrado, Parigi, Londra, Mosca, ma New York è stato da sempre il nostro sogno più grande.”

La Lottery

Il sogno diventa realtà quest’anno, quando Isabella, dopo essersi iscritta alla lottery per i pettorali, viene sorteggiata: “Partecipo per il secondo anno alla ‘lottery’ senza grandi aspettative, poi a marzo la notizia: mi hanno sorteggiata! Esplodo di gioia e lo comunico alle altre tre Gazzelle. Con lo spirito di condividere ogni grande esperienza, decidiamo così di contattare New Balance, sponsor ufficiale a New York, che appoggia in pieno il nostro progetto, dando la possibilità anche a Nicole di correre nella Grande Mela, per condividere e comunicare la nostra esperienza a tutta la nostra community.”
Le parole di Nicole: “Io onestamente non ero così motivata perché, avendo avuto una bimba da poco – a giugno non aveva nemmeno un anno – allattavo ancora ed ero consapevole della mia condizione fisica e, dopo l’esperienza di Valencia nel 2019, dell’impegno che occorreva per correre una maratona. L’approvazione del progetto ‘Road to NYCM’ da parte di New Balance mi ha permesso di avere un pettorale per la gara e l’ho considerato un po’ come un ‘segno divino’: una cosa così non mi sarebbe mai più capitata. A luglio chiamo il nostro allenatore, Francesco Lamparelli, gli chiedo di prepararmi un programma di allenamento e da lì sono partita per raggiungere il sogno di New York a novembre.”

Il progetto “Road to NYCM”

“La nostra Road to New York City Marathon – spiega Isabella – prende il via per me a giugno e per Nicole a luglio, dopo l’accordo con New Balance, che diventa nostro partner.

Il progetto è stato pensato e strutturato a tutto tondo per raccontare in uno storytelling quotidiano la nostra preparazione a 360°, quindi preparazione fisica e atletica, ma anche dal punto di vista della nutrizione, con l’appoggio di un team di professionisti: Francesco Lamparelli nostro allenatore, Jacopo Del Vincenzo di ‘W-Med’, nostro amico e fisioterapista di fiducia, e la dottoressa Roberta Sabatini che ha curato e personalizzato la nostra alimentazione. A loro si aggiunge Enervit, che ci ha seguito per tutta la parte relativa all’integrazione nei cinque mesi di preparazione e durante la gara. Abbiamo voluto raccontare questi cinque mesi con un focus particolare su tutti gli aspetti della maratona e condividere la nostra esperienza passo dopo passo con chi ci ha seguite, dando il nostro contributo a chi volesse intraprendere a sua volta il viaggio della maratona.”

Ritmi e tabelle differenti

La titubanza di Nicole nel voler affrontare la prima maratona da neo mamma è stata poi ampiamente superata, ragionando su due tipi di preparazione differenti: Isabella con quattro allenamenti a settimana e Nicole tre, con un maggior carico di chilometri per le singole uscite.
“Nello specifico – racconta Isabella – io avevo 4 allenamenti alla settimana, tre solo nel primo mese, sapendo già che ad agosto non avrei potuto seguire bene le sessioni di training. Strategia azzeccata, cercando di mettere su un buon numero di chilometri nelle prime fasi e arrivando poi nel vivo a settembre con una buona forma fisica. I chilometri di carico del programma di Nicole, diversi dai miei, non ci hanno sempre permesso di allenarci insieme. Per questa ragione abbiamo cercato di inserire nella preparazione alcune gare da affrontare insieme per confrontarci e stare unite. In allenamento abbiamo provato ad affrontare i lunghi insieme, pur correndo con passo differente. Abbiamo approfittato dei training in pista, anche con l’appoggio di Maria, l’altra Gazzella, sempre mosse dallo spirito di condivisione che ci unisce e caratterizza. Abbiamo poi cercato di integrare con allenamenti collettivi insieme alla nostra community, e con New Balance stiamo tentando di strutturare una serie di allenamenti specifici e appuntamenti fissi soprattutto con un focus verso le donne da svolgere nel 2024.”

Le nostre New Balance

Avendo due passi di corsa differenti, Isabella e Nicole hanno variato la tipologia di calzatura utilizzata. In particolare, per gli allenamenti più veloci come quelli in pista, Isabella ha utilizzato la FuelCell Supercomp Trainer v2, mentre per sessioni di training più lunghe a un ritmo più moderato entrambe hanno corso con le Fresh Foam X More v4. Per la giornata di gara Isabella ha optato per la FuelCell Supercomp Trainer v2, mentre Nicole ha preferito la Fresh Foam X More v4.
“Con le calzature di New Balance ci siamo trovate entrambe molto bene – racconta Isabella – io perché cercavo una scarpa che mi potesse dare il giusto supporto e ritorno di energia e che fosse meno morbida (soprattutto nella seconda parte di gara), mentre Nicole ha preferito utilizzare un modello con una calzata più morbida come la Fresh Foam X More v4.”

Una maratona non s’improvvisa!


“Nei cinque mesi di preparazione – racconta Isabella – abbiamo avuto modo di testare anche l’intestino, cercando di capire quale potesse essere la strategia alimentare vincente da applicare il giorno della gara, provando gel differenti di Enervit, partner del progetto, soprattutto durante i lunghi e i lunghissimi. Abbiamo cercato di strutturare il progetto nel migliore dei modi, sapendo bene che l’alimentazione in una maratona non si può improvvisare, ma va sviluppata e testata mesi prima, come abbiamo fatto noi. Il giorno della gara non abbiamo infatti avuto problemi e siamo riuscite a gestire l’apporto energetico egregiamente.”

Isa – La mia New York

Nicole e Isabella decidono di raggiungere NY qualche giorno prima per potersi godere la città senza però esagerare con i chilometri da fare a piedi. “Eravamo molto emozionate – racconta Isabella – perché la città è davvero incredibile. Entrambe eravamo già state a NY, ma tornarci per la maratona è stato proprio entusiasmante. L’emozione è cresciuta di giorno in giorno e da venerdì pomeriggio ci siamo chiuse in albergo per defaticare le gambe, dopo aver ritirato il pettorale già giovedì per evitare la troppa ressa cercando il nostro nome nella wall che raccoglie tutti i partecipanti. Il sabato sera abbiamo fatto come da tradizione il ‘carbo load’ in un ristorante italiano.

Poi a letto presto e la domenica mattina, potendo raggiungere la partenza o in pullman o con il ‘Ferry Boat’, scegliamo il battello che ci conduce fino a Staten Island, decisamente più coinvolgente, con il passaggio davanti alla Statua della Libertà. Avendo due tempi di iscrizione diversi, io e Nicole avevamo due wave differenti, ma siccome volevamo condividere l’emozione della partenza insieme, decidiamo di schierarci nella wave più lenta di Nicole.

Poco prima del colpo di cannone più famoso al mondo, l’ingresso in griglia e le note dell’Inno americano e di ‘New York, New York’ mi hanno profondamente commossa. Attorno a me migliaia di persone, mi sono passati davanti tutti i mesi della preparazione e mi sono detta: ‘Caspita Isa, ce l’avete fatta, siete alla partenza della maratona di New York, è ora di aprire le danze e di godersi il viaggio’.”

Il colpo di cannone


Isa e Niki se lo sono promesse, corrono insieme i primi due chilometri di gara, poi Isabella aumenta il passo, lasciando che Nicole prosegua con un amico: “Siamo partite insieme dopo aver cantato New York, New York, che emozione! Dopo che Isa ha aumentato il suo passo, sono rimasta insieme a un amico che mi ha dato supporto, e devo dire che i primi trenta chilometri sono stati abbastanza facili: grazie a un clima di festa così incredibile e a una giornata così bella, sono letteralmente volati. Poi ho iniziato ad avere un po’ di problemi a un ginocchio, un po’ di mal di stomaco e ho cominciato ad accusare… Verso la fine ho rallentato il ritmo, bevendo ogni due chilometri. Per me l’obiettivo non era di battere il tempo di Valencia, ma divertirmi e dimostrare a me stessa che ero stata in grado di riprendermi il tempo per me. Dopo la gravidanza, con una bambina piccola che mi aspettava a casa, cosa non assolutamente scontata dopo che si diventa mamme. La parte finale di Central Park è stata molto dura e psicologicamente è stata difficile, i cartelloni con le miglia non finivano più e i chilometri sembravano aumentare. L’arrivo è poi stato un turbinio di emozioni, sensazioni e felicità. Io e Isa ci siamo ritrovate al traguardo e abbracciate con la stanchezza addosso, ma la felicità di essere ancora insieme.”

Una gara dura, molto dura…


L’esperienza di Isabella e Nicole, così diverse, eppure così unite, raggiunge il culmine proprio quando sono distanti, correndo sulle stesse strade di New York. Le parole di Isabella rappresentano, più che il piacere di correre insieme, il significato di un’amicizia profonda: “Avendo passi diversi, ci siamo separate, ma non vi nego che in gara ho sbirciato ogni tanto sulla app dedicata con il tracking di tutti gli atleti per vedere a che punto era Nicole e se stava andando tutto bene. Per me i primi trenta chilometri circa sono volati, un tifo incredibile, clamoroso. Sapevo che si trattava di un percorso impegnativo, ma fino a che non l’ho vissuto personalmente non sapevo a che grado di fatica sarei stata sottoposta. Nonostante tutta la preparazione fatta, il Queensborough Bridge è stato per me il momento più pesante e doloroso, molti lo definiscono il ponte delle parolacce, un ponte difficile che sembra infinito, nel silenzio quasi tombale, a circa metà del percorso, senza il tifo del pubblico che ti trascina, con migliaia di atleti che correvano accanto a me. In quei momenti sei tu solo con te stesso e puoi contare unicamente sulle tue forze cercando di trovare un equilibrio e pensando al traguardo. Ricordo un cartello che mi ha colpito: ‘Pain is temporary, The New York City Marathon is forever’. Dopo il trentesimo le discese mi hanno provato molto, sono state micidiali, perché iniziavo ad avere diversi dolori muscolari, ma sapevo che era il momento di stringere i denti e raggiungere il traguardo. Dopo cinque mesi di preparazione, dovevo cercare di farmi trascinare dal tifo che c’è solo qui a New York, assordante! L’arrivo agognato, in salita, con il sorriso stampato in faccia, e la medaglia sono stati meravigliosi. Al traguardo ho aspettato Nicole, ci siamo abbracciate forte ed eravamo davvero molto commosse, avevamo raggiunto il nostro obiettivo, il nostro sogno.”

New York is forever

L’esperienza delle due Gazzelle è stata così intensa che ancora oggi, a distanza di oltre un mese, si emozionano a parlare di quel giorno:
“Un’esperienza incredibile – racconta Isabella – io ci ho messo almeno due settimane per cercare di riprendermi emotivamente. Onestamente dopo New York mi sono sentita anche un po’ persa… Dopo che ti abitui ad allenarti per cinque mesi quattro volte alla settimana, in vista di un obiettivo, ti ritrovi, a obiettivo raggiunto, che non ne hai altri e ti manca la routine quotidiana a cui ti eri abituata. È stato un progetto e un viaggio meraviglioso e per questo ringrazio New Balance che ci ha sostenute e ha creduto in questo nostro storytelling”. E le parole di Nicole sono altrettanto cariche di emozioni: “Ancora adesso non ho realizzato bene che ho raggiunto veramente il traguardo di New York, tutto così concentrato ed emozionante, sembra quasi che sia successo tutto nei nostri sogni. Io e Isa eravamo sicuramente molto emozionate nei giorni precedenti alla gara guardando anche solo il percorso sulla cartina. Ci siamo più volte commosse leggendo messaggi e consigli degli amici. La gara è stata incredibile, il percorso stupendo, con un clima, un’atmosfera e un tifo insuperabili, difficile da trovare in altre città. Sono quelle cose che, fino a quando non le vivi in prima persona, non le puoi capire.”

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”