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Vaccina, altra impresa in Svizzera

di - 13/09/2015

Sfugge di poco a Tommaso Vaccina un’altra clamorosa rimonta. Ma dopo il titolo iridato di Zermatt è ancora la Svizzera il teatro di grande performance per il pavese della Cambiaso Risso Genova. Ed è ancora una maratona in salita ad esaltare le doti di fondista e di scalatore del trentacinquenne lombardo, che aveva focalizzato tutta la sua seconda parte di stagione sulla Jungfrau Marathon, grande classica della corsa in montagna mondiale. All’ombra dell’Eiger, un tracciato a lui davvero congeniale, con prima parte in leggera salita e su asfalto: poi un finale più duro e su sentiero, laddove Vaccina ha ancora un volta tentato la grande impresa. Mentre davanti il duo africano composto dal keniano Maticha e dall’etiope Mekonnen prende il largo già nell’abitato di Interlaken e dunque ben prima di metà gara, Tommaso lascia fare, mentre davanti a lui si forma altro pericoloso terzetto, costituito dal bulgaro Shaban Mustafa, dall’idolo di casa Patrick Wieser e dall’americano Andy Wacker, ovvero l’argento iridato di Zermatt alle spalle dell’italiano.

Il podio finale con il vincitore Shaban al centro e Tommaso Vaccina a dx (foto organizzatori) Il podio finale con il vincitore Shaban al centro e Tommaso Vaccina a dx (foto organizzatori)

Vaccina passa alla mezza maratona in 1h17’35”, quattro minuti dopo la testa della gara. Di qui al traguardo, i migliori parziali, strada facendo e salendo, sono però tutti suoi. Davanti crolla ancora una volta Maticha, va in crisi Wacker, mentre risalgono Wieser e ancor più Mustafa, che comincia a sognare il colpaccio. Il finale premia il bulgaro, che al trentottesimo chilometro raggiunge e stacca l’etiope Mekonnen, bravo comunque a difendere la seconda posizione sin sul traguardo. Ci riesce per poco, perché è ancora una volta gran finale per Vaccina. Il cronometro oggi non regala prestazioni “monstre” e anche il vincitore rimane sopra il muro delle tre ore: 3h02’36” per Mustafa, con 1’15” su Mekonnen e 1’32” sull’azzurro, balzato sul podio negli ultimi due chilometri di gara.

Alle sue spalle, chiude lo svizzero Wieser (3h06’11”), poi ancora Italia, grazie all’altoatesino Hannes Rungger (Sportler Team), transitato a metà gara insieme a Vaccina, e poi splendido quinto al traguardo in 3h12’40”. Con gli svizzeri Ralf Birchmaier e Lucien Epiney al sesto e settimo posto, ottavo chiude il messicano Juan Carlos Carrera, in netta difficoltà nel finale, così come il keniano Isaac Kosgei che chiude nono. Mentre Maticha termina anzitempo la sua gara, è finale tutto in salita per lo statunitense Wacker, che termina quattordicesimo in 3h23’34”.

Al femminile, crolla nel finale la keniana vincitrice alla Sierre Zinal. Lucy Wambui Murigi, argento iridato a Casette di Massa nel 2014, guida con l’etiope Urge Diro Soboka per tre quarti di gara, ma il finale punisce la loro fuga solitaria: la keniana chiude quarta, l’etiope soltanto settima. A fare festa grande è così l’esperta francese Aline Camboulive, l’argento iridato di Zermatt che prende la testa della gara a Wixi, al trentottesimo chilometro: per lei un crono finale di 3h28’43” e un margine sull’altra etiope Meseret Deme Eshetu di 3’17”, con l’esperta svizzera Conny Berchtold terza a 4’46”.

Dietro la Murigi, quarta in 3h35’33”, ancora Svizzera con Daniela Gassmann (3h36’22”) e poi l’americana, vincitrice alla Dolomites Skyrace di Canazei, Megan Kimmel, che chiude sesta in 3h36’53”. Migliore delle italiane è la trentunenne di Verbania Lara Crivelli, che termina diciannovesima in 4h07’35”.

Comunicato stampa