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Top 10: cosa mi è piaciuto nel 2022

di - 27/12/2022

Top 10 MTB 2022 - cover

Mancano pochi giorni alla fine del 2022, e puntualmente arriva il momento di compilare la Top 10 di quello che è piaciuto di più quest’anno nel mondo MTB

Le Festività Natalizie, insieme al conto alla rovescia per la fine dell’anno, portano in modo naturale a un momento di riflessione sulla vita personale. Oltre all’ovvia compilazione dell’elenco di quello che si vorrebbe ricevere come regalo, agli obiettivi da conquistare e alle questioni da risolvere, e più in generale al miglioramento di sé.

Mi limito alla lista dei desideri, con ogni biker che ha le sue preferenze e i suoi gusti particolari, compreso il sottoscritto.

Troverete la mia personale Top 10 – più una menzione speciale – di tutto quello che mi ha lasciato un’impressione particolarmente positiva quest’anno, per un motivo o per l’altro (qui la lista del 2021).

Sono prodotti che ho potuto toccare con mano, da quelli che continuo a usare con piacere ad altri che purtroppo sono tornati alla casa madre e rimpiango di non avere più a disposizione. Ma anche considerazioni sui trend che si stanno affermando nel sempre più ampio, variegato e strutturato mondo del mountain biking, e più in generale nel ciclismo off-road.

Ecco la mia Top 10 di cosa mi è piaciuto di più nel 2022 a tema MTB

MTB totali (acustiche ed elettriche)

Top 10 MTB 2022 - MTB totali
Trek Fuel EX, una delle più fiere rappresentanti dell’ultima generazione di MTB totali, altrimenti note come Trail Bike

Altrimenti note come Trail Bike, le “MTB totali” rappresentano per me l’amore vero. Quell’amore verso una versatilità che ti permette di fare quasi tutto, e bene, sui sentieri di ogni tipo.

Negli ultimi anni, complice anche la maturazione della geometria progressiva, si sono spostate sempre più in là, diventando di fatto delle versioni più accessibili di quelle enduro ormai estremizzate per destinazione d’uso “racing”.

Per quote geometriche sono per l’appunto assimilabili alle sorellone da enduro di qualche anno fa, con qualche piccolo accorgimento – tra dimensionamento delle taglie, posizione a sella alta più efficiente per la pedalata, e sospensioni – per renderle davvero eclettiche.

Le versioni elettrificate sono forse quelle che rappresentano al meglio il concetto di polivalenza: travel alla ruota intorno a 150 mm, geometria equilibrata, e specifiche calibrate per togliersi grandi soddisfazioni, soprattutto per chi ama le sfide sui trail tecnici e ripidi in salita. Cannondale Moterra Neo Carbon 1 e Moustache Samedi 29 Trail 7, le ultime due provate, sono tra le più rappresentative della categoria.

Nel 2023 ne vedremo delle belle, per usare una frase fatta, anche e soprattutto nella nicchia in forte espansione delle eMTB Light, con nuovi motori compatti, leggeri, e dal supporto naturale, che si affacciano all’orizzonte.

Abbigliamento tecnico invernale stiloso

Moustache Samedi Trail 7 eMTB Test - lifestyle
Completo Leatt dedicato al mountain biking nel periodo autunnale o comunque invernale in climi relativamente miti, come in Liguria

È finito il tempo dell’abbigliamento invernale raffazzonato! Il riciclo di capi e accessori del mondo road, caldi ma con quella vestibilità attillata che non solo è inadatta al mountain biking ma anche limitante nei movimenti in sella e in fuorisella, è un lontano ricordo.

Almeno per i biker che non seguono solo le mode ma sono attenti a quelle evoluzioni del settore che portano a tangibili miglioramenti in prestazioni, funzionalità, e comodità.

C’è chi ancora ama vestirsi attillato, e non lo biasimo, se il proprio obiettivo primario è quella lotta contro il cronometro che contraddistingue il cross country nelle sue varie declinazioni, marathon inclusa.

Per tutti gli altri, molti marchi leader nel settore stanno – finalmente! – proponendo capi e accessori non solo belli, ma anche e soprattutto realizzati con materiali capaci di trattenere il calore corporeo e proteggere dagli elementi, tra acqua, vento e freddo (qui la nostra guida pratica).

Dalle calze ai guanti, dai pantaloni lunghi ai gusci impermeabili, passando per gli shorts antipioggia e per le giacche ibride, non manca nulla – o quasi – al biker per pedalare nel massimo comfort anche nelle sfidanti condizioni invernali.

Noi abbiamo già provato con soddisfazione l’ultima proposta Fox MTB, e presto troverete i test di altri completi, tra Leatt, Northwave, CMP e Poc.

Caschi full face leggeri

Fox Proframe RS casco MTB integrale leggero in test - cover
Proframe RS, nuovo casco integrale leggero MTB di casa Fox Racing

Benvenuti caschi integrali leggeri! Questa è una delle categorie in fortissima ascesa negli ultimi anni, che sta eclissando quella dei caschi convertibili con mentoniera rimovibile.

Questi ultimi sono stati i protagonisti nel mondo trail/enduro per molto tempo, almeno per chi cercava una soluzione polivalente, in quello stile di riding che vede un succedersi di salite e discese. Nelle prime si pedala senza mentoniera, replicando il feeling di un casco aperto con protezione estesa su nuca, tempie e fronte, nelle seconde invece si ha equivalente di un full-face da gravity, almeno per quei modelli con certificazione ASTM DH.

Ho provato il modello MTB Enduro 4.0 V22 di Leatt quest’anno, che tanto mi è piaciuto (qui il test). Ma un vero integrale, in una versione opportunamente alleggerita e dalla ventilazione migliorata, resta per me imbattibile in tutte quelle situazioni in cui la lancetta della bilancia pende decisamente sul divertimento e sull’adrenalina della discesa.

I moderni full-face light offrono un peso relativamente contenuto – dai 750 g di Poc Otocon MIPS ai 950 g di Leatt MTB Gravity 4.0 V22, passando per gli 850 g di Fox Proframe RS – unito a una protezione davvero totale e un comfort di alto livello, grazie a piccoli ma importanti accorgimenti come imbottiture di spessore differente, eventuali sistemi di regolazione della calzata a 360°, numerose e ampie feritoie di ventilazione, e cinturini a sgancio rapido.

Personalmente nei miei ultimi giri in sella alle eMTB, il casco integrale leggero vince – quasi – a mani basse su quello convertibile, preferito solo quando il tour prevede una lunga salita seguita da un altrettanto lunga discesa, o per pedalate “acustiche” dove l’impegno fisico è naturalmente superiore a quello delle sorelle “elettriche”.

Selle stampate in 3D

Top 10 MTB 2022 - selle stampate 3D
Fizik Vento Argo R1 Adaptive, fantasticamente comoda sella stampata in 3D – foto: Mirrormedia.art

Il 2022 ha rappresentato per me l’ingresso nel fantastico mondo delle selle stampate in 3D. Mai avrei pensato che prodotti come questi, visti inizialmente come uno sfizio, fossero così comodi e performanti.

Ho adocchiato la Vento Argo R1 Adaptive di Fizik durante Mountain Bike Connection Summer 2022, bell’evento per i media di settore organizzato ad Andalo in Paganella Bike Area (qui le anteprime e i test dei prodotti visti e provati). Mi aveva affascinato, lo confesso, ritenendola però un mero esercizio di stile.

Me la sono poi ritrovata su quella stilosa gravel in acciaio Ritchey Outback che ho usato con molto piacere nella stagione autunnale. Che dire? Super comoda da subito, dalle pedalate brevi e tirate alle uscite più lunghe, contraddistinte sia da dislivelli importanti sia da lunghi tratti in pianura.

La tecnologia adattiva di Fizik permette davvero di personalizzare con precisione e assoluta libertà ogni parte del materiale, in termini di assorbimento e caratteristiche meccaniche. Il risultato è sorprendente, provare per credere!

E questo credo sia solo l’inizio, come ogni altra tecnologia di grido all’inizio i prezzi dono da boutique, destinati a scendere quando sarà finalmente “democratizzata” e a disposizione per tutti, dallo stradista all’endurista passando per il gravellista.

L’ascesa delle eMTB light

Haibike Lyke SE - cover
Haibike Lyke, nuova eMTB Light con drive unit Fazua Ride 60

Avete trovato un breve accenno a inizio di questa Top 10 dedicata a quello che mi è piaciuto del mondo MTB nel 2022. Ma la categoria delle eMTB Light va ben oltre l’utilizzo Trail.

Infatti, come dimostrano le versione elettrificate di Scott Spark e BMC Fourstroke LT, rispettivamente chiamate Lumen eRide e Foustroke AMP LT, nulla impedisce di esplorare il segmento a cavallo tra cross country ed escursionismo a tutto tondo. Quello che è noto come Downcountry ma che sta per essere eclissato da queste MTB elettriche leggere con travel intorno a 120 mm.

Appare come una nicchia in una nicchia, con le aziende che tastano il terreno cercando di capire cosa interessa davvero all’utilizzatore finale. Quell’approccio commerciale e di marketing noto come “spray and pray”: sparare proiettili senza una mira precisa (spray, spruzzare) e sperare che abbiano l’effetto desiderato (pray, pregare).

Sarà vera gloria? Chissà, intanto godiamoci quelle eMTB Light “totali” – da Orbea Rise a Trel Fuel EXe, passando per BH iLynx Trail – che ci fanno tanto divertire sui sentieri, per il mix equilibrato tra naturalezza nella guida e supporto alla pedalata, estetica accattivante che nulla ha da invidiare alle sorelline “acustiche”, e un’autonomia da epiche cavalcate alpine.

Le pedivelle corte

Pedivelle GND51 da 155 mm sulla Ghost SL AMR X
Pedivelle GND51 da “soli” 155 mm sulla Ghost SL AMR X del 2018

Inizio la seconda parte di questa Top 10 con un componente spesso – e a torto – sottovalutato. Anche in questo caso devo ringraziare il mondo della MTB a pedalata assistita per aver sdoganato un concetto fondamentale nell’ergonomia della pedalata: la lunghezza delle pedivelle.

Sembrano finiti i tempi delle misure statiche – 175 mm per un biker alto, ad esempio – con il primo passo compiuto grazie all’evoluzione della geometria progressiva. Il piantone sella più verticale, insieme a un carro dimensionato in modo opportuno e a quote di reach e stack più importanti, hanno messo in moto un meccanismo inarrestabile, che ha coinvolto anche gli appoggi (qui la guida all’altezza del cockpit e qui invece la guida dedicata al seat tube).

Scegliere una misura più corta, intorno a 165 mm ad esempio, potrebbe fare la differenza nella qualità del riding. Addirittura su alcune eMTB o MTB da enduro si arriva a 160 mm (Ghost si spinse a 155 mm nel 2018!), per ovvi motivi. Il movimento centrale ribassato causerebbe frequenti e devastanti impatti con gli ostacoli del terreno, non solo con il telaio – più voluminoso e basso sulle e-bike – e la corona ma anche e soprattutto con pedivelle e pedali.

Ma non solo, perché diversi studi (qui il più noto) hanno dimostrato che anche le differenze rilevanti nella lunghezza hanno solo un piccolo effetto sulla quantità di energia che è possibile produrre. Se siete preoccupati di perdere parte della vostra potenza negli sprint e nei cambi di ritmo, state tranquilli, le pedivelle più corte non hanno quasi alcun effetto.

Un altro famoso studio afferma che, in ambito cross country, non c’è alcuna differenza nella potenza di picco del ciclista o nella massima capacità aerobica tra le diverse lunghezze. Anzi, quelle più corte sono più rapide ad accelerare fino alla massima potenza, con ricadute importanti per ogni biker sui sentieri, da XC a DH passando per Enduro.

Gravel in acciaio

Kona Gravel 2019
Kona Sutra LTD, bici tutto terreno old school con drop bar

In questa Hot List non potevano mancare quel ponte tra road e off-road che tanto affascina molti biker, me compreso. Parlo delle bici da Gravel, una categoria ancora in via di definizione.

Pratica nata negli Stati Uniti, per pedalare su lunghe strade ghiaiate – gravel è ghiaia in inglese – con pendenze contenute, è sbarcata in Europa, letteralmente esplodendo, nel bene e nel male.

Da una parte, è prevalsa l’anima stradista, quindi telai addirittura aero – personalmente lo trovo un abominio – per menare a tutta in competizioni “sdoganate” dall’UCI che poco o nulla differiscono da alcune classiche, come la Parigi-Tours. Ma, come sapete bene, non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace.

A me, e a tanti altri ciclisti, piace invece l’animo più turistico e avventuroso, quello dei viaggi in autosufficienza, il bikepacking in una parola sola. Quindi geometrie comode, tanti supporti per portaborracce e borse, ampio spazio per gomme di grosso volume, con un solo obiettivo: pedalare verso l’orizzonte e oltre.

E quale soluzione migliore del nobile acciaio per costruire un telaio da gravel che unisce magicamente passato, presente e futuro? Molti marchi l’hanno capito – in primis Kona – e mi auguro che molti altri lo comprendano presto, per dare la giusta dignità al movimento Gravel, che da un certo punto di vista rappresenta una sorta di ritorno alle origini del mountain biking: una bici sola, per fare tutto, o quasi.

Le Enduro stage race alpine

Top 10 MTB 2022 - enduro stage race
Trans Varaita, epica gara a tappe sulle Alpi Italiane – foto: @vidueo

Due giorni in sella sulle Alpi, in Val d’Aosta per All Around eMTB Race, hanno forse rappresentato la migliore cavalcata dell’anno. Provate a immaginare a conquistare 4.000 m di dislivello positivo per poi godere in una picchiata negativa da ben 5.300 metri! In un incredibile ambiente di alta montagna, che ripaga ampiamente la fatica – mentale e fisica – di alcuni e necessari tratti a spinta. Tra polmoni corroborati dall’aria leggera e pura, le mani affaticate sui freni e i quadricipiti delle gambe che urlano nelle interminabili discese.

E questa è stata la versione corta AA100, perché la competizione ufficiale AA200 ha previsto circa 200 km e 8.000/11.000 m d+/- in quattro giorni… atomico!

Lo confesso, i due giorni trascorsi sulle Alpi valdostane sono stati anche caratterizzati da lagne e momenti di crisi, problemi alla bici per fortuna risolti, una caduta rovinosa ma senza conseguenze gravi di un partecipante francese che mi precedeva di qualche decina di metri. Ma come si dice, non c’è rosa senza spine. Ma sinceramente, mi sono divertito tantissimo!

Perché il poter dire a se stessi “ce l’ho fatta” è stata la parte migliore insieme a tutti gli aspetti sociali e di condivisione di una pedalata di gruppo, ma condensati all’interno di una gara. Onestamente, una stage race alpina, in eMTB come questa All Around eMTB Race o su MTB tradizionali come Trans Varaita e Stone King Rally, mi appare molto vicino allo spirito Enduro delle origini, quando l’aspetto ludico si miscelava superbamente con condivisione e competizione, in scenari sempre nuovi e memorabili. Da provare, assolutamente.

Il mountain biking “selvaggio”

Top 10 MTB 2022 - Enduro2 Méribel
Singletrack immerso nel tipico ambiente selvaggio dell’alta montagna – foto: Enduro2

Le gare a tappe Enduro, in ambiente alpino, non sono altro che la versione “addomesticata”, con tabella e tempi cronometrati, delle epic ride.

Credo che le interminabili cavalcate in ambiente di alta montagna, dall’alba al tramonto, rappresentino il verso spirito del mountain biking per me. Il mio lavoro è anche quello di provare bici, componenti, e accessori di ultima generazione, ma quando sono in giro per un lungo tour in montagna, tutto questo viene messo in secondo piano dalla lingua di terra che corre sinuosa.

Tutto il meglio della tecnologia applicata alla MTB non è nulla se non è usato davvero. Vale sempre la pena uscire in bici, ma sono quelle pedalate di molte ore o più giorni che si imprimono realmente nel mio spirito e nella mia memoria. Quelle epic ride in ambiente aspro e selvaggio in cui le uniche preoccupazioni riguardano la resistenza dell’equipaggiamento, e ovviamente la riserva di calorie e acqua per vivere al meglio l’esperienza.

Quest’anno ho avuto la fortuna di passare qualche giorno in montagna durante eventi come All Around eMTB Race, o per gite con amici. La combinazione di panorami straordinari, salite al limite del ribaltamento, e discese emozionanti, è impossibile da battere. Se si ha la possibilità di farlo per più giorni di seguito, magari in semi-autonomia pernottando in rifugio, è ancora meglio. Sono giornate intense, che però ti consegnano il meglio della stanchezza e della felicità.

La fine delle restrizioni

Mondiali MTB DH 2022 Les Gets - Bruni
Loic Bruni in dirittura d’arrivo a Les Gets

Chiudo la mia Top 10 con immagini che parlano chiaro: una folla eccitata a bordi della pista, che sia cross country, enduro o downhill non è importante. Quello che conta è essere di nuovo tutti insieme, condividendo adrenalina ed emozioni degli atleti.

Questo è solo un tassello di un mosaico più ampio. Quella piccola seccatura, nota come Covid-19, ha bloccato le nostre interazioni sociali, ma anche viaggi e commercio internazionali, per quasi due anni. Per fortuna la nostra vita regolare è ripresa quest’anno, godendo di nuovo della compagnia di amici e famigliari, vicini e lontani. Ci siamo anche potuti riunire in luoghi pubblici, gare comprese, senza stare a distanza di un braccio con la mascherina sul volto.

Per alcuni aspetti, mi è sembrato di essere tornato a scuola. Quando arrivava il tanto anelato primo giorno delle vacanze, alla fine delle lezioni, la conquista della tanto agognata libertà. Sono tornato a viaggiare, ma sempre con la dovuta attenzione alle norme sanitare di base, in Italia e all’estero, con amici e colleghi. Un anno di alti e bassi, come per tutti, ma è stato sicuramente bello riassaporare la vita vera.

Bonus: telescopici lunghi, fascette riutilizzabili, manopole ergonomiche

Top 10 MTB 2021 - EightPins dropper post
EightPins dropper post: integrato nel telaio, con altezza e abbassamento completamente personalizzabili – foto: Bike Connection Agency

Ecco tre prodotti che mi hanno colpito, meritoveli di menzione pur non riuscendo a conquistare la mia personale Top 10.

Finalmente i reggisella telescopici sono disponibili con un ampio range di abbassamento, sia in after market sia su molte mountain bike di serie, variando la lunghezza in base alle taglie, come dovrebbe essere. Sono proprio contento che questo stia diventando la norma, anche se alcuni marchi stanno, purtroppo, sottovalutando questo aspetto. Mi auguro che dropper post come Eightpins, completamente personalizzabili per altezza e abbassamento, prendano il sopravvento. Intanto questo marchio innovativo sta uscendo dalla nicchia, equipaggiando bici potenzialmente di massa come la nuova piattaforma trail One-Forty e One-Sixty da enduro di casa Merida.

Il secondo prodotto degno di menzione è molto più basilare, e non appartiene strettamente al mondo del ciclismo. Parlo delle fascette da elettricista riutilizzabili, per me – e per molti biker – la manna dal cielo! La naturale evoluzione delle fascette usa e getta è utilissima quando, ad esempio, si usano con regolarità parafanghi e, come nel nostro caso, si spostano da una bici test all’altra. Si possono anche usare per riparazioni d’emergenza o fissare, come nel caso di Wahoo Elemnt Roam V2, il sensore di cadenza sulla pedivella sinistra, con il vantaggio di poterle regolare, ricollocare, e soprattutto riutilizzare. Costano poco, sono disponibili in varie lunghezze, e vale la pena averne una busta a portata di mano.

Chiudo con un altro componente fondamentale per le prestazioni e la qualità del riding, spesso e volentieri sottovalutato. Sono le manopole, la nostra presa sul manubrio. Molti amano quelle sottili, per la massima sensibilità, io invece preferisco quelle ergonomiche, che mi danno più controllo e soprattutto comfort sia in pedalata sia in discesa, soprattutto quando è richiesta la massima precisione del controllo, dai sentieri più stretti e guidati a quelli più scassati e veloci. Ergon è il marchio più conosciuto (ha ben tre serie per Trail, Enduro, e Downhill), ultimamente sto apprezzando le manopole 711 2.0 S di SQLab, marchio conosciuto a Mountain Bike Connection Summer 2022: fit perfetto, assorbimento di vibrazioni e comfort al top per le mie mani con dita lunghe. Provare per credere!

Qui la mia Top 10 del 2021

Consigli per l’inverno in MTB: Come sopravvivere alla stagione fredda

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.